In questo articolo ritorneremo a parlare della 1000 Miglia, la gara automobilistica tipicamente bresciana ma oggi divenuta internazionale. La competizione è la gara più affascinante della storia dell’automobilismo che per ricordare le parole del grande Enzo Ferrari è anche conosciuta anche come “la corsa più bella del mondo”. La prossima edizione della competizione 2020 sarà particolare, per il fatto che a causa della pandemia (che ha costretto a cambiare molti piani organizzativi in diversi settori economici) la 1000 Miglia edizione 2020 avrà luogo dal 22 al 25 ottobre, mutando solo per quest’anno, in evento autunnale anzicchè primaverile come vorrebbe la tradizione. La celebre gara italiana che comprende il mondo delle automobili storiche ha avuto negli ultimi anni una grande espansione che l’ avrebbe portata a mutare da evento nazionale a gara internazionale conosciuta ed apprezzata nel mondo intero. In effetti Brescia proprio per merito della celebre competizione dedicata alle automobili storiche fino al 1957, nei giorni che precedono la gara si riempie di turisti stranieri che spesso gravitano attorno agli equipaggi europei e d’oltre oceano, i quali si recano nella città lombarda per lasciarsi contagiare dall’ euforia della 1000 Miglia. Un grande evento quindi capace di attirare spettatori sempre più numerosi galvanizzati da questo particolare segmento di vetture, affascinati dalla bellezza delle autovetture d’altri tempi realizzate a mano dai battilamiera, automobili uniche che in genere a maggio si riuniscono per partecipare ad una competizione oggi di regolarità
ma che un tempo fu una gara di velocità a tutti gli effetti su strade pubbliche che si correva fino all’ultimo “ruggito dei potenti motori”. Lo scopo? Arrivare primi al traguardo, talvolta a rischio della stessa vita dell’equipaggio. Il pilota che a quei tempi avesse vinto la 1000 Miglia avrebbe fatto un grande salto di qualità nel campo delle corse automobilistiche in quanto la competizione bresciana è da sempre tenuta in grandissima considerazione fra le tante gare organizzate in giro per il mondo e dedicate alle corse automobilistiche. Ricordiamo che il primo campionato di Formula uno si tenne nel 1950, anno in cui vinse la gara Nino Farina a bordo di una Alfa Romeo 158. Prima di questo evento che nel tempo divenne il futuro nell’ ambito delle gare automobilistiche, le varie competizioni dedicate alle automobili di allora come pure la 1000 Miglia furono quindi dominanti nel panorama internazionale. In questa competizione spesso si provavano i nuovi modelli di autovetture. Le varie competizioni di allora erano necessarie per le scuderie automobilistiche anche per mettere a dura prova i motori, testandoli sotto sforzo sperimentandone la resistenza su strada ad alta velocità. Anche per questa ragione le gare di velocità di quei tempi vennero considerate molto importanti non solamente per i piloti ma anche per i costruttori di automobili, un po’ come accade nell’ odierna F1. Dopo questo beve prologo cercheremo di capire quale fu la statistica dei piloti più intrepidi, i maggiori vincitori delle varie edizioni della 1000 Miglia di velocità.
Il Pilota che si può dire abbia la supremazia nella vincita delle 1000Miglia di velocità (fino al 1957) fu Clemente Biondetti. Il pilota vinse a bordo del celebre marchio Alfa Romeo con una 8C 2900 BM nel 1938 mentre nel 1947 vinse sempre pilotando una Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta. Nel 1948 Biondetti passò alla Ferrari quindi vinse con una Ferrari 166 S Coupè, l’anno successivo 1949 arrivò primo al traguardo con una Ferrari 166 MM Spyder. Tazio Nuvolari: il “mantovano volante” vinse l’edizione del 1930 con un’ Alfa Romeo 6C 1750 GS e l’edizione della 1000Miglia del 1933 correndo con un’Alfa Spyder 8C 2300. Le avventure al volante del pilota mantovano sono epiche, servirebbe un libro per descriverle. Il pilota Giuseppe Campari vinse nel 1928 pilotando un’ Alfa Romeo 1500 SS e fece il replay l’anno seguente, nel 1929, vincendo la 1000 Miglia di quell’ anno guidando sempre un’ Alfa Romeo 6C 1750 SS. Carlo Maria Pintacuda: questo pilota vinse la 1000 Miglia del 1935 con Alfa Romeo tipo B e l’ edizione del 1937 sempre con Alfa Romeo ma modello 8C 2900 A. Giannino Marzotto: vinse nel 1950 a bordo di Ferrari 195 S Berlinetta facendo il replay nel 1953 sempre su Ferrari 340 MM Spyder. Nel 1932 vinse la 1000 Miglia Amedeo Bignami in veste di co-pilota su una Alfa Romeo 8C 2300 Spyder, come pure sempre investe di co-pilota vinse la gara nel 1934 con Alfa Romeo 8C 2600 Monza. Le edizioni del 1950 e 1953 furono vinte in co-partecipazione da Marco Crosara in veste da co-pilota di Marzotto.