Home Sport e Automobilismo 1000MIGLIA: BALILLA, UNA VETTURA PER TUTTI di Maira...

1000MIGLIA: BALILLA, UNA VETTURA PER TUTTI di Maira Alcantara

BALILLA POPOLARIZZA L'AUTOMOBILE IN ITALIA

0
1791
Visualizzazioni: 7

ARTICOLO OFFERTO DA NAVETRO “DOVE OGNI VETRO DIVENTA ARREDO” NAVE BRESCIA TEL 339.2611149 https://www.facebook.com/Navetro

Una vettura spesso presente alla 1000Miglia è la 508 Fiat meglio conosciuta come Balilla, una vettura tipicamente italiana. Il primo modello di Balilla venne realizzato in circa 100 mila esemplari. Quello che rende particolare questa splendida autovettura di produzione nazionale è il fatto che sia stata il “volano” che innescò il processo di popolarizzazione delle autovetture sul territorio nazionale. Dalla metà degli anni 30  anche il popolo italiano potè usufruire di una vettura dal costo contenuto e dalle prestazioni adeguate al prezzo. Il processo di motorizzazione dell’Italia fu dovuto principalmente all ‘ entrata in campo di questo modello di autovettura prodotta dalla Fabbrica Italiana Automobili Torino. Il progetto per la realizzazione della Fiat 508 o “Balilla” vide i natali proprio in quegli anni. Gli anni 30 furono un periodo piuttosto buio per innumerevoli realtà economiche data la famosa crisi economica di quegli anni che partì dagl’America contaminando un po’ il mondo intero, riuscendo a portare al default moltissime importanti attività. In questo caso anche la Fiat fu in oggettiva difficoltà, quindi, i vertici dell’azienda automobilistica torinese decisero di produrre una vettura solida ma soprattutto economica dalle prestazioni buone. Tradotto con parole più semplici il progetto Fiat di quegli anni passati, avrebbe dovuto sviluppare una vettura accessibile a tutti, da vendersi su larga scala, un’automobile utilizzabile per il tempo libero, per il lavoro, una vettura che potesse essere un’integrazione ai modelli “500”.  Era arrivato evidentemente il momento di offrire una vettura ad ogni italiano. prima di quel periodo ricordiamo che avere un’auto era un lusso per pochi facoltosi. Nel progetto 508 possiamo proprio dire che Fiat fece “correre due cavalli”. Lo sviluppo di questo particolare tipo di automobile fu affidato a due differenti progettisti, Oreste Lardone e Antonio Fessia. Il primo iniziò a lavorare sul progetto di una vettura a motore bi cilindrico con raffreddamento ad aria e trazione anteriore ma sfortuna volle che durante i test di collaudo l’auto prendesse fuoco e quindi il progetto venne in seguito messo da parte. Il secondo progettista, Fessia fu più fortunato ed iniziò a lavorare su un prototipo meno avveniristico, più classico, montante motore quattro cilindri con raffreddamento ad acqua e trazione posteriore. La Fiat però ha fretta, deve iniziare la produzione quindi chiede al tecnico il miracolo di terminare anzitempo il progetto. Alla realizzazione della 508 Fiat collaborarono alla fine anche altri personaggi del settore automobilistico degli anni 30 come Bartolomeo Nebbia che si occupò della cura riguardo al motore, Votta e Martinotti che invece si occuparono del telaio. A Rodolfo Schaeffer invece venne affidata la carrozzeria. Il 27 settembre del 1931 venne finalmente presentato il primo prototipo di casa Fiat che Fessia ricorda non avesse nulla di particolarmente originale, tuttavia dal punto di vista tecnico si sarebbe trattato di una vettura perfettamente equilibrata. La 508 dovette passare una serie di duri collaudi prima di essere prodotta in serie e venduta sul mercato automobilistico. Il 9 aprile del 1932 la prima Fiat 508 venne presentata a Benito Mussolini. Tre giorni più tardi la vettura debuttò in forma ufficiale al salone dell’ Auto di Milano. Il nome “Balilla” fu coniato dal Governo fascista di allora con lo scopo di produrre una potente propaganda di regime. Balilla in effetti sarebbe stato un nome molto significativo per il regime in quanto Balilla fu il soprannome del genovese Giovan Battista Perasso che nel 1746 lanciando un sasso, permise lo scoppio della rivolta popolare contro gli Asburgo che in quegli anni occupavano l’Italia. La neonata Balilla era da considerarsi una berlina a due porte ma poteva portare quattro passeggeri su una lunghezza di 3145 cm, una larghezza di 1400 cm ed un’ altezza di 1530. L’altezza minima dal manto stradale era di 160 cm mentre la massa a vuoto di soli 675 kg, tuttavia che la versione Torpedo fu realizzata con un peso leggermente maggiore: 685 kg. La Balilla era una vettura con motore 4 tempi formato da 4 cilindri in linea, alimentazione a benzina e sistema di raffreddamento ad acqua. La cilindrata della Balilla era tipica del segmento utilitaria con i suoi 995 centimetri cubici. Il rapporto alesaggio/corsa era 65X75 mm. Le prestazioni della vettura potrebbero sembrare scarse se confrontate con le performance dei moderni motori di pari cilindrata, tuttavia è bene ricordare che si trattò di una vettura di tipo popolare degli anni 30 con un motore che riusciva ad offrire una potenza massima di 20 CV a 3400 giri al minuto. Nella Balilla però quando i giri motore arrivavano a 3800 al minuto i cavalli da 20 passavano a 24. Il cambio era ovviamente manuale, fornito di sole tre marce anche se le versioni posteriori di Balilla come ad esempio la seconda uscita nel 1934 vennero proposte con un cambio a 4 marce quindi con una quarta più tranquilla, in grado di permettere al motore uno sforzo inferiore. Importante tenere presente che erano gli anni 30 i protagonisti della Balilla, dato che nella versione del 1934 già a quei tempi la Fiat riuscì ad equipaggiare la Balilla di un cambio a 4 marce ma con le prime tre addirittura sincronizzate. La velocità massima della 508 riportata dai parametri di costruzione era di 80 Km orari. La Balilla B ovvero della seconda versione che venne proposta a partire dal 1934 non presentava differenze rivoluzionarie rispetto alla prima versione se non nel cambio che passò da tre a quattro marce e di alcuni accorgimenti estetici di modesta entità in grado di rendere la vettura più aerodinamica. Dal 1934 in poi tutte le versioni di Balilla avranno sempre il cambio a 4 marce, certamente più fluido. Le 4 marce sono a mio parere un particolare piuttosto importante, dato che sarebbe l’unica differenza sostanziale in grado di distinguere le prime due generazioni di Balilla, oltre al fatto che la Balilla 508 B (ovvero la seconda serie), aveva una massa superiore di circa 35 kg rispetto alla 508 A ( la versione precedente a tre marce) fermo restando le dimensioni che restarono comunque invariate nelle due versioni. La Balilla fu proposta in varie modalità differenti in modo da accontentare un pubblico piuttosto variegato e da offrire una gamma completa di autovetture. Una versione fu la Balilla Berlina a due porte, 2 sedili anteriori e 2 posteriori fornite di un cambio a 3 marce. Nel 1934 uscirà la Balilla a 4 porte. Una versione interessante fu la Balilla Spyder, una vettura a 2 porte tipo duetto (a due posti “secchi”) equipaggiata da un capottino di tela. Una particolare versione della vettura chiamata “coloniale” venne proposta color sabbia del deserto con pneumatici maggiorati, quindi in un modello certamente dalla linea più aggressiva e maggiormente sfiziosa. Molto interessante la versione Balilla Spyder Sport del 1933 firmata Ghia. Questo modello montava un particolare carburatore in grado di offrire maggiori prestazioni. Il motore di questo tipo di 508 Fiat era in grado di offrire alla vettura una potenza di 30 cv a 4000 giri al minuto, un accorgimento fu in grado di permettere alla Balilla il raggiungimento di ben100Km/h. Nel 1934 le Balilla furono equipaggiate di altre modifiche in grado di imprimere alla vettura una potenza maggiore in grado di spingere l’ automobile alla conquista di ben 36 cv. Una bella versione fu la Balilla Coupè detta anche “Berlinetta 1000Miglia” lanciata sul mercato dell’automobile nel 1935. Questo particolare modello fu caratterizzato da una carrozzeria super aerodinamica equipaggiata con la meccanica della Balilla Spyder Sport. Una vettura dal nome che parla da solo, studiata per gli appassionati dello sport automobilistico, ideale per correre in gare di grande impegno come la 1000Miglia. Tuttavia la vettura pur essendo un modello di 508 Fiat piuttosto interessante non fu particolarmente riuscita. Anche nella versione da lavoro la Balilla fu presente con un autocarro leggero chiamato “Balilla van” equipaggiato da un cambio a tre o a quattro marce. Una versione Spyder particolare fu destinata alla dotazione dei mezzi per l’esercito reale.

Visualizzazioni: 7
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

NO COMMENTS