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La 1000Miglia e la regolarità

Recentemente abbiamo parlato delle maggiori scuole che posseggono una grande tradizione nella regolarità in fatto di gare automobilistiche. Come avrete compreso l’Italia è proprio una di quelle nazioni. Il primato di grande esponente della regolarità cui di fregia l’Italia forse è accentuato dal carattere da sempre sportivo e combattivo degli italiani che da sempre eccellono nella vittorie quando partecipano a tali discipline. Devo ammettere che non basti la predisposizione alla precisione. La regolarità è quella disciplina che necessita di un grandissimo allenamento ma anche di vetture che possono aiutare il driver a posizionarsi meglio durante la gara. Le vetture più adatte sono da vedersi in quelle maggiormente datate e più rare, automobili che posseggono un buon vantaggio detto coefficiente. Il pilota deve essere molto bravo ma la macchina aiuta certamente. Potremmo affermare che fra il pilota e la vettura esista una misteriosa sinergia. Tutte e due le realtà devono possedere i punti per arrivare alla vittoria.

Foto di Andrea da Pixabay

Il navigatore

Una delle figure invece che passano sempre inosservate sono quelle dei navigatori. Il navigatore non è affatto secondo al pilota ma un protagonista davvero importante ma che gioca la propria strategia da dietro le quinte. Per capire bene il concetto pensiamo a un gruppo musicale: In una band il cantante è il leader, la stella del gruppo, quello che si espone di più ma anche quel soggetto che pur essendo protagonista, famoso, idolatrato dalle folle di teen ager, non può ottenere il successo sperato se non supportato da un grande team di musicisti. Il navigatore lo vedrei come il team dei musicisti, mentre il pilota lo paragonerei al cantante. Il pilota fatica sempre ad arrivare al traguardo se non viene supportato da un eccellente navigatore. Il navigatore è quella figura che da dietro le quinte consiglia il pilota sulla velocità da tenere, sulle curve e sui rettilinei presenti nel roadbook, è un po’ come il Kaddy per un golfista. Il navigatore consiglia come procedere per cercare di posizionarsi sul podio. Avere un ottimo navigatore è una grande fortuna per un equipaggio automobilistico in fatto sia di regolarità che di velocità. Nel rally ad esempio il navigatore deve essere bravissimo. Le gare automobilistiche non si vincono mai in uno ma in tre: pilota, auto e navigatore quindi: grande pilota, grande vettura e eccellente driver. Se un team dovesse ottenere tali prerogative sarà un team vincente, poi, un pizzico di buona sorte non guasta ma quello che conta è l’eccellenza del team.

1000Miglia UAE Dubai: il podio

Detto questo penso sarete ansiosi di sapere come sta procedendo la 1000Miglia UAE degli Emirati. Nelle prossime righe vi daremo qualche preziosa informazione sui piazzamento dell’edizione 2025.

Hotz – Mozzi si aggiudicano la 1000Miglia Experience UAE 2024. L’equipaggi italo – elvetico trionfa negli Emirati su una Porsche 911 GT-R, secondi i sauditi Nouh-Al Arfaj sempre su Porsche 911 Carrera MFI, al terzo posto Terzi Gult e Conti su Jaguar XK 140

Brescia, 6 Dicembre 2024 – Un’esperienza di guida fra le lande desertiche e i canyon rocciosi, ma anche fra i tentacoli futuristici di Dubai, Abu Dhabi, Sharja e Fujairah. Questo e molto altro è stata la 1000 Miglia Experience UAE, manifestazione organizzata da Octanium Experiences su licenza di 1000 Miglia, che ha proposto per il terzo anno consecutivo un connubio vincente fra lo Stile 1000 Miglia e un format tailor made che valorizzi le particolarità del territorio.

Ad aggiudicarsi la vittoria sono stati Roland Hotz e Giordano Mozzi sulla moderna Porsche 911 GT STREET R del 2017: si tratta del terzo trionfo di fila negli Emirati per l’italiano nelle vesti di navigatore. Sul secondo gradino del podio di Abu Dhabi è salito l’equipaggio saudita composto da Adnan Nouh e Zyad Al Arfaj, in gara con una 911 Carrera MFI del 1975. Terzi Jeffrey Gault e Raffaele Conti sulla loro Jaguar XK 140 del 1955.

Lunedì 2 Dicembre, giorno di Festa Nazionale per cinquantatreesimo anniversario dell’unione degli Emirati Arabi, i 90 equipaggi partecipanti sono partiti dall’Emirates Golf Club di Dubai e hanno concluso la tappa presso l’arcipelago artificiale di Marjan Island a Ras Al Khaimah, che ospita hotel e resort di livello mondiale, strutture ricreative ultramoderne e splendide attrazioni naturali, tra cui quasi 8 chilometri di spiagge sabbiose e incontaminate. La seconda tappa è stata quella della salita ai quasi 2.000 mt della Jabel Jais Mounain, con annessa Prova di Media e pranzo in quota nel punto più alto raggiungibile nei sette Emirati. Mercoledì 4 Dicembre è stata la volta dell’area di Khawr Fakkan, seguita da una piacevole discesa lungo la costa dell’Emirato di Fujairah. Raggiunto nuovamente l’entroterra, i partecipanti hanno sperimentato un’esperienza conviviale in un tipico contesto beduino pranzando nel deserto, per poi tornare a Fujairah a chiudere la tappa. Il quarto ed ultimo giorno di gara, dopo un giro di pista nell’Autodromo di Dubai, gli equipaggi hanno tagliato il traguardo finale ai piedi delle Ethiad Towers di Adu Dhabi. A seguire la cerimonia di premiazione con vista sul mare.

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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