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La questione Green Pass sul modello francese avrebbe lasciato adito a parecchie discussioni. In effetti il Premier francese la scora settimana avrebbe dichiarato di voler imporre, restrizioni piuttosto forti per quanto riguarda il Certificato vaccinale. Il nostro Governo avrebbe pensato, di conseguenza, ad una imitazione su modello francese suscitando polemiche da parte di una frangia della popolazione italiana, e delle opposizioni, che avrebbero visto in questa scelta una sorta di “ricatto” nella limitazione della libertà individuale. Evidentemente la scelta del Governo italiano, sulla decisione di imitare la Francia, dato il malcontento strisciante, sarebbe stato in un certo senso cercare di addolcire la “pillola amara” quindi di effettuare alcune “limature” sull’uso del Green Pass. Questa decisione avverrebbe nel tentativo di far divenire il Green Pass uno strumento utile per non essere obbligati ad una ulteriore fermo dell’economia italiana e di quei settori che hanno sofferto enormemente a causa dell’attuale pandemia.
La certezza che i contagi si fermino per il momento non esiste. Possiamo dire di aver respirato una boccata di positività per il fatto che probabilmente la stagione calda avrebbe mitigato l’aggressività del Covid. Tuttavia si prevede che i contagi possano arrivare a breve con nuove impennate, in particolar modo con l’arrivo dell’autunno. In questo caso il tentativo di imporre per certi versi il Green Pass sarebbe da vedersi come un modo
per mettere le mani avanti e cercare di appesantire meno il comparto economico italiano nel caso si dovesse ricorrere a nuovi Lokdown e pertanto tornare ad un’ Italia a colori. Proprio su questo delicato tema starebbero lavorando in questi giorni le Regioni che (stando a quanto affermerebbe il quotidiano “Il Giornale” dal quale prendiamo spunto per questo articolo). Proprio le Regioni starebbero elaborando una proposta da presentare al Governo prima del Consiglio dei ministri in modo da consentire di decidere per un nuovo DDL sull’ uso del Green Pass. Sembra che da quanto si stia decidendo il documento vaccinale possa essere valido anche per coloro che avessero ricevuto una sola dose di siero, anche se ovviamente questi cittadini sarebbero invitati a regolarizzare la propria posizione tramite il richiamo, al più presto possibile per poter essere protetti da un ciclo vaccinale completo. Le regioni ed il Governo quindi sarebbero coinvolti in una decisione davvero delicata, nel dare “Un colpo al cerchio ed un alla botte” ovvero cercare di mediare per non giungere a discriminazioni fra vaccinati e non vaccinati ma cercare di accontentare un po’ tutti salvaguardando, in questo caso anche l’importante sistema economico italiano. Non sarà certamente un’impresa facile ma credo che lavorando con impegno si potrà arrivare ad una soluzione equa. Quello che preoccupa maggiormente oggi è la famigerata “variante Delta” che si cercherebbe di mantenere controllata. Le attuali misure perlomeno fino a metà agosto consentiranno alla nazione di rimanere in zona bianca.
Da Il Giornale: Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, è importante che il green pass venga «utilizzato in modo intelligente ed estensivo».
Per spiegare brevemente cosa si starebbe decidendo in merito al passaporto vaccinale a quanto pare la proposta sarebbe di utilizzarlo fuori dalle zone bianche per ristoranti al chiuso e nel caso si debba accedere a luoghi affollati come ad esempio andare in discoteca, anche se per quanto riguarda i ristoranti in verità si starebbe ancora discutendo nel tentativo di trovare la giusta soluzione. Una mediazione potrebbe essere quella di accontentarsi di una sola dose di vaccino anche se in verità da quanto sostiene la scienza, per essere certi di poter avere una protezione adeguata, ci sarebbe da effettuare anche il richiamo ovvero la seconda vaccinazione.
Stando a quanto scrive il mensile Panorama, dal 26 luglio il Green Pass sarà necessario per accedere a determinati eventi che prevedano assembramento come partite di calcio, spostamenti fra differenti regioni di differente colore, ed accesso alle RSA. Per quanto riguarda lo sport, gli spettacoli ed i viaggi il certificato verde sarà necessario anche in zona bianca. Per quanto riguarda l’accesso ai bar ed ai ristoranti al chiuso, la proposta è ancora sul tavolo del Governo. Credo tuttavia che a breve sarà deciso anche in merito a questi locali. Anche Panorama afferma il fatto che la proposta sarebbe quella di un Green Pass leggero ovvero la validità del documento anche a coloro che avessero ricevuto la prima dose di vaccino.
Da Il Giornale: Il Ministro speranza desidererebbe che il cambio di colore eventuale di una regione da bianca a gialla possa essere effettuato qualora venga superato il 10% dei posti letto occupati nei reparti ordinari e il 5% nelle terapie intensive, ma i governatori considerano questa ipotesi troppo restrittiva e spingono per alzare le soglie al 20% per le degenze ordinarie e al 15% per le intensive, con la possibilità di introdurre elementi di flessibilità per le Regioni più piccole.