Foto di Andrea Albanese da Pixabay
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Ci siamo già espressi in altri articoli in merito alle possibili cause degli accadimenti che oggi staremmo vivendo nostro malgrado. Alcuni si chiederanno il motivo dell’entrata in scena di tali accadimenti. Altri non si chiederanno magari nulla, tuttavia credo che sia doveroso chiedersi sempre per quali ragioni certe cose accadono. E’ un dovere farsi delle domande anche perchè certi accadimenti si impongano. Forse alla maggior parte delle persone analizzare le motivazioni di certe cose non interessa, magari per timore oppure peggio per disinteresse. Sarebbe necessario comprendere tuttavia, che essere coscienti delle dinamiche che avrebbero scatenato la dura realtà sia sempre necessario. Da una parte la conoscenza potrà permettere forse di cambiare le cose in meglio. Se così non fosse tuttavia, essere coscienti, può permettere di non fare errori che potrebbero rivelarsi fatali.

Foto di Andrea Albanese da Pixabay

Oggi la nostra Italia anche se oserei dire il mondo intero sarebbe in preda di un parallelismo. Da una parte assistiamo ad un manipolo di famiglie ultrapotenti coadiuvate da servitori, a mia opinione psicopatici, che cercherebbero di guidare l’umanità verso l’acquisizione del proprio agognato potere autoritario assoluto. Sul binario parallelo possiamo notare alla luce della storia, un grande impero che da anni di splendore domina il mondo direttamente o indirettamente: l’impero occidentale. Parlare di imperi del passato non è cosa facile. Per poter intraprendere questo tema è necessario conoscere profondamente la storia. Esiste tuttavia una storia che accomuna gli imperi di tutti i tempi. In questo caso prenderemo in esame l’impero occidentale attuale ma anche il maggior impero in assoluto, il più longevo e civile del passato, l’impero romano. Da quanto si nota oggi è possibile dedurre che l’umanità sia stretta in una morsa. Da una parte esisterebbe una forza artificiale e dall’altra una naturale che cercano di stritolarla. La stretta in cui il mondo occidentale sarebbe prigioniero potrebbe portarlo verso la morte o nel migliore dei casi verso un’ evoluzione. Il nostro impero, l’occidente per capirci, sarebbe affetto da una malattia che dalla notte dei tempi sarebbe responsabile della morte degli imperi, anche di quelli considerati immortali. La malattia di cui gli imperi si ammalano ha un nome ben preciso: la decadenza. Quello che fu l’impero più glorioso e longevo dei tempi passati potremmo affermare fosse senza ombra di dubbio l’impero romano. L’impero romano data l’importanza ed il grado di civiltà, sarebbe stato tanto evoluto da permetterci di godere della propria eredità, la civiltà, anche dopo millenni dalla propria scomparsa.

Foto di Andrea Albanese da Pixabay

Possiamo sentire il “profumo della civiltà romana” nelle leggi, nel diritto oltre che tanti altri particolari che il glorioso impero ci avrebbe donato prima di morire o di evolversi, tramite una foza esterna, qualla barbarica. Se guardassimo a ritroso nel tempo, potremmo renderci conto che l’impero romano abbia goduto per anni di grande splendore, ma in seguito la parabola grafica della vita dell’ antica Roma avrebbe iniziato ad appiattirsi per poi scendere inesorabilmente, portando l’impero stesso alla rovina ed alla morte. Questo processo mortale cui i grandi imperi hanno da sempre sofferto è fisiologico. La decadenza è una malattia che deriva dall’ imperfezione umana. Quando un impero divenisse potente e ricco  poco dopo inizierebbe a decadere. In questo stadio i cittadini iniziano a pretendere sempre più. Anche Platone il grande filosofo greco se ne accorse e lo testimoniò ne “La Repubblica”. Nessuno a questo punto ama più lavorare. Tutti chiedono il falso diritto di vivere con il denaro altrui, il denaro dello stato. Questo è quanto starebbe avvenendo oggi nel nostro periodo di decadenza ma avvenne anche migliaia di anni fa per l’impero romano. Quando si dice che dalla storia non si vuole mai imparare, si enuncia una verità assoluta. Gli errori sono sempre i medesimi. In quello che fu l’impero romano dell’epoca dei Cesari l’espansione fu massima ma nell’epoca suvccessiva detta imperiale la decadenza galoppante portò i romani a divenire lascivi, amanti del vizio, inetti sia come politici che come cittadini, al punto da non saper più neppure combattere. Ricordo che l’impero romano fu temibile proprio per l’esercito e le tecniche di guerra innovative. La politica di allora incapace e menefreghista ai massimi livelli pensò quindi di importare dall’esterno lavoratori affinchè operassero a luogo dei romani divenuti inetti e lazzaroni ed in capaci di lavorare. L’mpero per poter proteggere i propri confini iniziò anche ad importare soldati dall’esterno di Roma. I mercenari si sa, combattono per denaro, non per un’ideale. Così facendo l’impero crollò sotto la furia disordinata delle orde barbariche.

Foto di Stay Regular da Pixabay

Se guardassimo le due fotografie dell’impero romano di milleni fa e del nostro impero occidentale e le accostassimo, noteremmo molte similitudini, nel contesto in cui si trova oggi l’occidente. Vedremmo dalle fotografie un impero romano decadente ed un’ occidente copia del vecchio impero romano. Noteremmo Roma circondata dalle orde barbariche che attendono una debolezza per poterla conquistare. Anche in questo caso vedremmo un’occidente decadente assediato da nuovi grandi imperi barbarici in crescita economica esponenziale che come avvoltoi girano intorno al moribondo occidente in attesa di conquistarlo e di poterlo sostituire. Dall’altro canto assistiamo ad un’importazione scellerata di manovalanza straniera addirittura clandestina, con la pretesa di farla operare in nostra vece. Dopotutto i cittadini occidentali si narra, non amano più lavorare ma essere mantenuti dagli ammortizzatori sociali. Quale sarebbe lo scopo del reddito di cittadinanza se la cittadinanza giovane occidentale avesse il desiderio di affermarsi tramite il lavoro? Come potete notare le similitudini combaciano perfettamente. Oggi abbiamo fra l’altro una classe politica che non è più decisionale ma fusa al sistema economico il quale è fuso a propria volta con la scienza e la tecnologia. Quanto al lato spirituale e morale insito nell’ essere umano nel nostro impero occidentale deve venir annichilito perchè tutto quello che si vuole lo si deve avere. Nel nostro impero la carnalità resta il centro, lo scopo della vita. Volete la morte? Dovete averla. Volete il vizio? Nessuno lo deve impedire. Quello che è peggio è che siccome la politica è fusa con il sistema economico, anche colui che non desiderasse il vizio o la morte, ha il dovere di adeguarsi ed accettare tutto suo malgrado. Sono cambiati i metodi da allora ad oggi ma non la basi. Ciò che faciliterebbe questo processo sarebbe anche la dinamica artificiale legata alle pochissime famiglie assetate di potere assoluto. Anche questo processo artificiale potrebbe avere una base logica (al di là della malafede) perchè il caos non può regnare per sempre e quindi dal caos nasce l’ordine ovvero la dittatura. Saremmo quindi presi fra due fuochi, un’occidente malato per una malattia fisiologica naturale e dall’altro canto qualcuno starebbe spingendo per arrivare alla fine del degrado, instaurando una dittatura feroce planetaria.

Foto di Jim Black da Pixabay

Nel video che vi proponiamo (clicca quì) Umberto Galimberti filosofo e psicoanalista fa il quadro della situazione. Come poter escire da queste sabbie mobili? Penso che il solo sistema che potrebbe permettere nel tempo di uscire dalla palude, possa essere visto nell’acquisizione di consapevolezza di come siamo diventati, tuttavia mancherebbe forse il desiderio di tornare indietro. Per poter discernere sarebbe necessario conoscere molto bene i corsi e ricorsi della storia ma la storia passata chi la conosce più? Per poter uscire dalla palude sarebbe necessaria una buona dose di cultura ma chi ha mai voglia di studiare e di impegnarsi oggi? Nessuno. Solamente i barbari che arrivano con i barconi e senza barconi, hanno forse voglia di superarsi. In effetti come sostiene Galimberti molti sono addirittura divenuti imprenditori. Forse è inevitabile che il padrone di casa debba consegnare le chiavi al “ladro” che a lungo andare prenderà possesso della casa e sfratterà con diritto il vero padrone. Forse da quel momento la storia sarà protagonista dell’ennesima fusione di civiltà e forse iniziarà una nuova prospera era sino a quando ritornerà la decadenza. Quello che oggi resta un grande pericolo non sono tanto i corsi e ricorsi naturali della storia. Quello che oggi sarebbe da vedersi nel pericolo maggiore sono i soggetti assetati di pootere, le armi atomiche e biologiche, la armi di distruzione di massa. Se qualcuno nella propria decadente follia o delirio di onnipotenza (noto che alcuni potenti soggetti ne soffrirebbero) decidesse di utilizzarle, a questo punto il mondo non sarebbe più in grado di raggiungere l’apice della parabola e forse neppure di essere spettatore della decadenza dell’ennesimo vecchio impero e quindi della conseguente fisiologica rinascita di un nuovo impero.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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