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Le strade italiane sono ultimamente qualcosa di scandaloso. Mancano i soldi dicono. Tuttavia per mandare armi agli ucraini e scannarsi in una guerra fratricida il denaro non manca mai e magicamente dal cilindro i miliardi Euro si materializzano. Un po’ come un “gratta e vinci”. Se compri il biglietto “sanità o il biglietto viabilità” non vinci mai ma se lo compri per le armi in Ucraina la vincita arriva puntuale. Ovvio è un esempio banale ed ilare per sdrammatizzare una situazione inaccettabile. L’italia ripudia la Guerra ma la incentiva mandando le armi ad un paese terzo che neppure le è nemico. Se l’Italia si difendesse da un nemico potrei capire, e difendersi sarebbe un dovere, ma non certamente immolarsi economicamente per un “amico” guerrafondaio che avrebbe come obbiettivo la conquista del mondo. Fatto è che nonostante l’Italia sia ancora una nazione in cui il “furto” relativo ai pagamenti del bollo per le autovetture continui, le strade sono sempre più pericolose e piene di buche. Ricordo che il bollo è, o almeno era, una tassa per sostenere i costi di manutenzione delle strade. Noi continuiamo a pagare i bolli mentre gli altri stati per la maggior parte non li pagano più, tuttavia ci tocca per forza di cose pagare anche meccanici e gommisti per il fatto che le nostre autovetture si danneggiano continuamente anche grazie alle strade in condizioni indecenti. Oltrettutto la condizione delle nostre strade mette in serio pericolo la vita degli automobilisti e peggio ancora quella dei motociclisti.
Le scuse per non mettere a posto il manto stradale sono sempre le medesime: non abbiamo soldi ed un debito pubblico troppo alto, austerity e via dicendo. Per altre situazioni tuttavia i denari ci sono sempre, come appunto per mandare armi a qualcuno, per aumentare le retribuzioni della politica e via dicendo. Possiamo affermare che nel nostro periodo particolare la popolazione italiana ed il governo siano divenute due entità separate. Governo e cittadini dovrebbero lavorare in sinergia. Nel nostro caso l’organigramma starebbe avvicinandosi ad un’organigramma tipicamente feudale: reali ed enturage che fanno quallo che a loro pare, che sperperano il denaro per i propri vezzi permettendosi ogni lusso. Di contro i sudditi, devono rinuciare ad ogni cosa, per poter mantenere una casta reale ed i propri “leccapiedi” che non brillano per integrità. Fatto sta che le nostre strade sono davvero indegne di un paese sviluppato. Le strade sono importantissime per lo sviluppo economico diuna nazione. L’Italia a quanto pare deve andare per forza di cose in recessione. Questo lo si può intuire non solamente dalle condizioni delle strade ma da tenti altri particolari. Si parla tanto di sicurezza sulle strade ma sono parole al vento. Vengono varate leggi per la sicurezza stradale che servono solamente a penalizzare i cittadini, metre dall’altro canto la “casta dei reali” non fa nulla per risolvere le problematiche principali della sicurezza, come ad esempio le condizioni delle strade. Loro pensano solo a digitalizzare a scopo di controllo, della nostra sicurezza a Loro non interessa proprio nulla. Ricordiamoci che più caliamo di numero più Loro sono soddisfatti. A mia opinione l’obiettivo della digitalizzazione delle strade è forzare l’acquisto delle auto elettriche a guida autonoma, per la quale se devo essere sincero non mi fiderei affatto. Non affiderei mai la mia vita ad un computer. Nelle prossime righe Federica Fiori parlerà di digitalizzazione delle infrastrutture e qualità delle strade.
Digitalizzazione delle infrastrutture
Qualità delle strade in Italia e digitalizzazione delle infrastrutture: migliora davvero la sicurezza alla guida? Da sempre, uno dei più grandi problemi che affligge l’Italia e gli italiani riguarda la qualità delle strade, urbane ed extraurbane. Di conseguenza, anche la sicurezza stradale è una questione molto preoccupante a cui deve essere dedicata maggiore attenzione. Il numero degli incidenti stradali è in aumento anno dopo anno: solo nel 2020 si è registrato un minor numero di incidenti dovuto principalmente al lockdown e alle limitazioni agli spostamenti durante la pandemia da Covid-19. Sfortunatamente, anche il numero di incidenti mortali è sempre più alto. Ma può una maggiore digitalizzazione migliorare la situazione della rete stradale italiana?
La sicurezza stradale in Italia è ancora un problema
A differenza di molti paesi europei, la mobilità in Italia avviene principalmente su strada. Secondo alcuni dati riportati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sia per il trasporto di persone che di merci, le strade vengono preferite di gran lunga rispetto ai treni e aerei: solo il 6% degli italiani viaggia in treno per le lunghe distanze mentre per il trasporto merci le ferrovie vengono preferite solo nell’11% dei casi. Alcuni dati Istat confermano queste percentuali: l’automobile privata è il mezzo preferito dell’84% dei rispondenti al sondaggio per i movimenti in città; solo il 17% preferisce i mezzi pubblici. Percentuali queste che, nell’ immediato subiranno un cambio di trend a causa dei minori rischi legati al Covid-19 e al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del carburante. Proprio per queste ragioni, la qualità delle strade cittadine e soprattutto, delle grandi metropoli, è un fattore molto importante e da tenere sotto considerazione per una migliore viabilità e mobilità in sicurezza. Gli incidenti stradali infatti rappresentano la prima causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Le cause più comuni degli incidenti stradali sono:
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Stanchezza o sonnolenza del conducente alla guida;
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Utilizzo di smartphone e device elettronici mentre si è alla guida;
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Mancato rispetto di precedenza negli incroci e dei semafori;
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Manovre irregolari, mancato rispetto delle distanze di sicurezza;
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Guida in stato di ebbrezza o sotto effetti di sostanze stupefacenti.
Tuttavia, ci sono altre cause che devono essere tenute in considerazione legate unicamente alla qualità delle strade stesse: mancanza di segnaletica adeguata, buche e strade irregolari, incolonnamenti e traffici nelle ore di punta, mancanza di controlli da parte della polizia stradale.
In totale, in Italia si sono registrati quasi 152.000 incidenti stradali nel 2021, il 28% in più rispetto al 2020 in cui si sono registrati 118.000 incidenti.
Le vittime a causa dei sinistri stradali nel 2021 sono state quasi 3000 secondo i dati Istat.
(fonte immagine: internet-casa.com)
Smart Road e digitalizzazione delle infrastrutture: può funzionare?
La digitalizzazione delle strade non è qualcosa di fantascientifico ma un fenomeno che in molti paesi europei sta avvenendo. E lo stesso sta succedendo in Italia. A tal proposito, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS) ha avviato nel 2019 il progetto “Anas Smart Road”, con l’obiettivo di rendere le strade cittadine e non solo più sicure ed efficienti. Il progetto consiste nell’implementare avanzati sistemi tecnologici, basati su IoT, intelligenza artificiale e analisi di dati che possono permettere un regolamento più fluido dei traffici. Il progetto è volto anche alla facilitazione della mobilità elettrica e ai sistemi di guida assistita e autonoma. Di fatto, i veicoli ibridi ed elettrici di ultima generazione, oltre ad un maggiore risparmio energetico, sono dotati di sistemi avanzati che permettono una maggiore sicurezza di guida: i sistemi ABS per la frenata assistita, TCS per la trazione ed ESP per una migliore stabilità dell’autovettura in curva; telecamere anteriori e posteriori sempre più avanzate che riconoscono il passaggio di altre vetture o di persone. Questi e tanti altri sono i vantaggi delle automobili elettriche di ultima generazione ed è per questa ragione che la domanda in Italia è in costante crescita. Un altro esempio di digitalizzazione delle infrastrutture è la start up torinese “Quandopasso”. Nata nel 2020, quest’app avvisa in tempo reale i conducenti sui livelli di traffico all’interno dell’area urbana. A differenza di molte altre app, questa permette una rilevazione più precisa e rapida e avvisa il conducente in base alla velocità di guida e alle strade percorse. La digitalizzazione delle infrastrutture, in conclusione, potrebbe portare notevoli vantaggi in termini di sicurezza ed efficienza per tutti gli italiani in movimento sulle strade e rendere competitiva l’Italia a livello europeo.
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