ARTICOLO OOFFERTO DA CIRELLI TINTEGGIATURE TRAVAGLIATO BRESCIA
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Ormai la macchina mediatica volta alla denigrazione di tutto quanto sia analogico e vorrei dire più sano, è iniziata. Credo che per voltar pagina, sempre ammesso che si possa ancora, passerà del tempo, anche se a dire il vero mi pare che il vento finalmebte stia mutando. La digitalizzazione non è la soluzione per l’ambiente. Per prima cosa c’è da dire che l’ambiente non abbia nulla di anomalo, tanto da essere arginato, come al contrario il sistema vorrebbe lasciar credere.
Il risvolto economico
La digitalizzazione è solamente un grande affare. Cambiare il mondo è un affare da trilioni di dollari. Cosa credete servano le guerre nel nostro mondo bacato? Le guerre servono a distruggere per poi ricostruire e quindi permettere nuovi investimenti e nuovo lavoro. Le guerre sono molti anni che non colpiscono l’occidente ma il metodo resta il medesimo. In questo caso l’obbiettivo è forzare il cambiamento tramite leggi, tramite leve e distrazioni, il tutto suffragato dal terrore mediatico. Cambiare interi scenari di mercato ormai saturi risulterebbe un affare immenso. Tutto è da sempre basato sull’analogico. Se il sistema riuscisse ad imporre totalemente la digitalizzazione inizierebbe per pochissimi soggetti una vera età dell’oro. Guarda caso pochissimi sanno che la digitalizzazione sia voracissima di energia e che non sia sufficiente l’enegia green. Questo particolare porta a comprendere quanto menzognera sia l’idea di digitalizzare perchè ritenuto più sostenibile. La digitalizzazione inquinerebbe più che il vecchio sistema analogico.
Il risvolto sociale
Nel piano esiste anche un risvolto sociale. Quello che più ci dovrebbe interessare ossia, il controllo totale del genere umano. E’ brutto dirlo ma per alcuni potentissimi club se così volessimo chiamarli, il pianeta Terra deve essere abitato da circa 2/3 miliardi di esseri umani. Non vi ricordate la famosa frase del Ministrto Cingolani ” il mondo è progettato per…” Lui ce lo ha comunicato forse incoscientemente in quella frase molto chiara. Se ben ricordate il sistema mediatico corse subito ai ripari nel tentativo di proteggere i propri generali, facendo passare per ridicolo il monistro per la frase proferita in TV. Forse i 2/3 miliardi di terrestri nel mondo sarebbero il numero giusto per permettere all’intelligenza artificiale di gestire con pugno di ferro gli esseri umani presenti sulla Terra.
Il risvolto ambientale
Il lato ambientale? Tutte menzogne per permettere di far accettare al genere umano l’idea, che i “mangiatori inutili” (così loro chiamano gli extra 2/3 miliardi di abitanti che popolano la Terra) debbano sparire per il bene della collettività e per potergestire le risorse, il clima e tanto altro. Peccato che “diavolo insegni a far pentole ma non coperchi” e per i soggetti più “svegli” il metodo del sistema sia alquanto chiaro, come pure i propri oscuri obbiettivi. Geoingegneria, progetto HAARP, digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale, transumanesimo, annichilimento del cattolicesimo, tutto servirebbe al sistema per riuscire a centrare i propri obbiettivi. Questa sarebbe la realtà dei fatti. Ora non mi dilungo su questo tema. Avrei ancora tanto da spiegare ma preferisco restare sulla tematica della sostenibilità: la menzogna del terzo millennio.
La cultura nemico numero uno del sistema
Ora il sistema se la prende anche con i libri, con la carta. Dall’altro canto se la prenderebbe anche con la cultura, dopotutto gli ignoranti sono il carburante che manterrebbe in vita il sistema stesso. Proprio per questo nella vicina Spagna la filosofia sarebbe stata messa al bando come materia universitaria, e fra non molto toccherà alla storia. Il sistema ha bisogno di persone ignoranti, non pensanti. L’ignoranza colpirà in modo devastante le prosssime generazioni. Solamente in questo modo le decisioni del sistema disonesto e bugiardo, potranno proliferare e convincere l’umanità a combattere contro se stessa. Nelle prossime righe sentiremo la giornalista economica Emma Martin che parlerà della carta e dei libri, dell’inquinamento che la carta provoca a livello di consumo energetico e CO2 senza parlare della digitalizzazione e della AI che consumerebbe ben oltre non solo a livello di energia ma anche di acqua potabile.
Kindle vs Libri Cartacei: Impatto Ambientale, Energia Elettrica e Sostenibilità
Articolo di Emma Martin
L’industria dell’editoria e la digitalizzazione dei libri hanno un impatto significativo sull’ambiente. Secondo il Green Press Initiative, la produzione di carta per libri negli Stati Uniti contribuisce a circa 12 milioni di tonnellate di CO2 annue. In confronto, la produzione di un singolo eReader emette circa 168 kg di CO2, ma può sostituire centinaia di libri cartacei nel suo ciclo di vita. Questo articolo esamina come queste differenze si manifestano nei consumi energetici, nell’inquinamento e nella sostenibilità ambientale, fornendo un’analisi dettagliata e tecnica.
Consumo Energetico: Elettricità e Libri Cartacei
La produzione di carta richiede un consumo energetico significativo. Ogni tonnellata di carta prodotta consuma circa 11.134 kWh di energia elettrica. Considerando che nel 2020 sono stati venduti oltre 675 milioni di libri cartacei solo negli Stati Uniti, l’impatto energetico complessivo è enorme. Inoltre, la fase di stampa richiede ulteriori risorse energetiche, con un consumo di circa 300 kWh per 1000 copie. Le tipografie moderne cercano di ridurre l’impatto utilizzando soluzioni energetiche efficienti, come ad esempio allaccio optima, ma il processo rimane altamente dispendioso.
eBook
I dispositivi eReader, come il Kindle, consumano energia sia durante la produzione che l’uso. Un singolo dispositivo richiede circa 100 kWh per essere prodotto, includendo l’estrazione e la lavorazione dei materiali. Tuttavia, una volta in uso, consuma una quantità minima di energia per la ricarica, stimata a circa 0,12 kWh per libro letto. Se consideriamo un utilizzo medio di 30 libri all’anno, l’impatto energetico complessivo è significativamente inferiore rispetto ai libri cartacei. Inoltre, l’energia rinnovabile per alimentare i data center che ospitano gli eBook può ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.
Inquinamento: Emissioni di CO2
Libri Cartacei
La deforestazione per la produzione di carta contribuisce in modo significativo alle emissioni di CO2. Ogni albero abbattuto non solo rilascia il carbonio immagazzinato, ma riduce anche la capacità di assorbimento di CO2 dell’ecosistema. Inoltre, il processo di produzione della carta e della stampa emette composti organici volatili (VOC) e altri inquinanti. Il trasporto e la distribuzione dei libri cartacei aggiungono ulteriori emissioni, con una stima di circa 2,71 kg di CO2 per libro distribuito. Questo include l’energia utilizzata per il subentro delle nuove forniture e per l’illuminazione nei vari processi logistici.
eBook
La produzione di eReader genera un’impronta di carbonio iniziale elevata, ma si riduce con il tempo. Un eReader può compensare la sua impronta di carbonio dopo aver sostituito circa 22-23 libri cartacei. Inoltre, la distribuzione digitale degli eBook elimina quasi completamente le emissioni legate al trasporto. Tuttavia, i server che ospitano i file degli eBook consumano energia in modo continuo. Secondo uno studio di Greenpeace, i data center rappresentano il 2% del consumo globale di elettricità e sono responsabili di circa il 3% delle emissioni globali di CO2.
Sostenibilità Ambientale
Durabilità e Riutilizzo dei Libri Cartacei
I libri cartacei possono essere utilizzati per decenni, passati di mano in mano, e infine riciclati. La loro produzione, tuttavia, comporta un uso continuo di risorse naturali. La sostenibilità dei libri cartacei dipende anche dalle pratiche di gestione forestale e dal riciclo. Ad esempio, l’uso di carta riciclata può ridurre significativamente l’impatto ambientale. Le certificazioni FSC (Forest Stewardship Council) garantiscono che la carta provenga da foreste gestite in modo sostenibile.
Innovazioni negli eBook
Gli eReader stanno diventando sempre più efficienti e sostenibili. I modelli recenti utilizzano batterie a lunga durata e materiali riciclati. Ad esempio, Amazon ha annunciato che i nuovi Kindle Paperwhite sono realizzati con il 60% di plastica riciclata post-consumo e il 70% di magnesio riciclato. Inoltre, l’adozione di risparmio energetico per alimentare i data center che ospitano gli eBook può ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.
Emissioni di CO2: un confronto
Come si evince dal grafico di seguito, la produzione di un eReader inizialmente comporta un impatto maggiore, ma considerando la lettura di 100 libri su un singolo dispositivo, le emissioni per libro si riducono significativamente rispetto ai libri cartacei. Questo evidenzia l’importanza della durabilità e del riutilizzo nella riduzione dell’impatto ambientale complessivo.
Nonostante l’impronta di carbonio iniziale più alta degli eReader, l’uso prolungato e la distribuzione digitale riducono significativamente le emissioni di CO2 rispetto ai libri cartacei nel lungo termine. Questo sottolinea l’importanza di considerare l’intero ciclo di vita dei prodotti nella valutazione dell’impatto ambientale. Inoltre, l’ottimizzazione del processo di voltura luce gas può contribuire ulteriormente a migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale complessivo.
In conclusione la scelta tra libro cartaceo ed eBook ha implicazioni ambientali complesse. Mentre i libri cartacei offrono una soluzione tradizionale e riciclabile, gli eBook rappresentano un’alternativa moderna con un minore impatto a lungo termine. Promuovere l’adozione di pratiche energetiche rinnovabili e tecnologie innovative è fondamentale per minimizzare l’impatto ambientale della nostra passione per la lettura.
Fare scelte informate e sostenibili ci permette di continuare a godere dei libri, proteggendo al contempo il nostro pianeta.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/kindle-vs-libri-sostenibilita/
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