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Siamo quasi ai giorni dei morti e l’autunno è ormai una realtà. A mio modesto parere è uno dei periodi più belli dell’anno per i colori magnifici dovuti alla natura che si sta preparando per il letargo di circa un semestre per poi “esplodere” nella propria vitalità in primavera e  regalarci una verde estate calda. esistono periodi dell’anno in cui è ideale preparare il proprio giardino. I periodi migliori per rinfoltire l’erba o per preparare le piante per il letargo invernale sono la primavera e l’autunno. Per quanto riguarda il manto erbaceo i due periodi sono assolutamente validi, per il fatto di essere temperati e tendenzialmente umidi. Questo fattore climatico offre una ricrescita erbacea rapida ma anche una certa rapidità nel permettere la germinazione. Spesso in autunno ci troviamo in presenza di giardini talvolta rovinati dalla precedente state. E’ un po’ come se l’erba fosse reduce di una guerra dovuta al troppo caldo e alla scarsità di acqua ma anche dalla poca esperienza dei proprietari del giardino che non sono stati in grado di mantenerlo sano e verdeggiante. Tuttavia a tutto si può rimediare. In questo articolo cercheremo di aiutarvi con alcuni consigli.

Se doveste avere il giardino un po’ provato dalla calura estiva e dalla tendente siccità che da sempre contraddistingue in nostro clima nord italiano tipicamente continentale, sappiate che in questo periodo sarà possibile rimediare preparando il giardino in modo che a primavera si ripresenti verde e folto come all’origine. Le lavorazioni per il ripristino di un buon manto erboso dipendono logicamente dallo stato in cui esso si presenti, da come abbia passato il caldo del periodo estivo, da come sia stato irrigato e tagliato. Per cercare di offrire qualche valido consiglio sul ripristino del propri manti erbosi abbiamo raggruppato le principali lavorazioni riassumendole a tre considerando le condizioni più comuni dei prati della nostra zona nel periodo autunnale.

Foto di Holger Langmaier daPixabay

Prato per lo più sano

In questo caso si tratta di un manto erboso che poco ha sofferto il caldo estivo. L’erba sarà per lo più in uno stato tendenzialmente discreto che presenta poche zone indebolite. In questo caso il manto erboso sarà non eccezionale ma lievemente rovinato e le chiazze e i cosiddetti buchi d’erba saranno piuttosto rari. E’ logico che anche in questo caso sia necessario agire per un doveroso ripristino, evitando che con l’anno successivo il prato peggiori e durante il periodo invernale si possa godere di un buon prato. Ricordiamoci sempre che ci resta comunque la “ruota di scorta” della primavera, tuttavia sarebbe meglio agire ancora in autunno nella correzione del nostro giardino. Per permettere che il manto erboso riprenda vigore, in questo caso sarà piuttosto semplice. Vi proporremo pertanto operazioni semplici ma efficaci atte a permettere che l’erba torni vigorosa in poche settimane.

La cura

1: eseguire un taglio basso dell’erba che permetta una certa arieggiatura per rimuovere quello che in gergo si chiama “feltro” accumulato durante l’estate. Ricordiamoci che l’erba è viva e quindi deve respirare, ossigenare.

2: dopo aver eseguito un taglio basso procederemo con un trattamento biostimolante radicale. In questo caso sarà necessario l’utilizzo di prodotti a base di acidi umici ad azione radicale. Un concime universale per prato di natura organica a PH alcalino potrebbe essere un buon rimedio. In alternativa utilizzeremo un prodotto a bassissima acidità, tendenzialmente basico, sempre da diluire in acqua spargendolo tramite irrigazione e quindi predisporlo all’assorbimento.

3: proseguire il trattamento con una concimazione a base di Azoto con un fertilizzante azotato di buona qualità a cessione programmata. Ricordiamo come l’Azoto sia necessario per nutrire il fogliame.

4: i funghi: i funghi sono molto comuni nel periodo autunnale sempre umido e fresco. I funghi sono quei parassiti che non vanno d’accordo con i giardini. Sarebbe necessario quindi un trattamento preventivo antimicotico naturale, che dovrà essere eseguito con una certa costanza per scoraggiare la nascita di funghi che possono creare chiazze nel giardino. Il trattamento antimicotico potrà essere associato con i due trattamenti sopracitati fermo restando che il prodotto antifungino possa essere compatibile e quindi aggiunto ai fertilizzanti che si desidera acquistare e somministrare alla nostra erba.

Prato ingiallito e stressato

In questo caso saremmo di fronte ad un manto erboso in condizioni peggiori del primo caso. Lo stress dell’erba e l’ingiallimento denotano una stanchezza e sofferenza dell’erba che potrebbe essere dovuta a varie cause come la troppa siccità, erba bruciata dal caldo e dall’irrigazione avvenuta nelle ore più calde. Dobbiamo rammentare che irrigare l’erba nei periodi più soleggiati dell’estate è controproducente, le gocce di acqua faranno da lente e amplificheranno i raggi del sole che tenderanno a bruciare il fogliame. Sarebbe bene quindi irrigare il prato nelle ultime ore del giorno, a sole debole. Questo tipo di giardino presenta sintomi specifici come l’assenza di chiazze ma erba tendente al giallo, poco verdeggiante e debole alla vista.

La cura

1: Partirei sempre con un taglio basso per le ragioni spiegate in precedenza

2: il trattamento biostimolante potrà essere utile sempre se a base di acidi umici ad azione radicale. Dopo il trattamento sarà doveroso fare un’irrigazione a brevi cicli. Così facendo le foglie si laveranno ed il prodotto cadrà al suolo dove verrà assorbito.

3: il trattamento più importante per un giardino in queste condizioni sarà questo: la concimazione con un fertilizzante rinverdente che darà vigore al fogliame. Importante rammentare che l’Azoto sia un elemento necessario per rinforzare il fogliame e quindi i trattamenti saranno azotati.

3: dopo circa un mese sarà buona cosa iniziare un trattamento che riesca a stimolare le attività vitali dell’erba ma che sia anche adatto all’utilizzo in autunno. Questo trattamento dovrà essere eseguito prima dell’inverno.

4: trattamento naturale preventivo cui l’autunno è il periodo perfetto. In questo caso il trattamento offrirà la prevenzione alle famigerate malattie micologiche facendo da valida barriera.

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

Prato sofferente, presenza di zone diradate o molto secche

In questo caso le chiazze sono la prerogativa che denota un prato piuttosto sofferente, un prato che ha patito molto la calura estiva. Dove la chiazza non fosse presente il manto erboso sarà semisecco. In questo caso sarà necessario correre ai ripari sfruttando molto bene il periodo autunnale fresco ed umido. In prati come questo sarà necessaria una risemina che precederà le operazioni atte a rinverdire l’erba.

La cura

1: effettuare un taglio basso dell’erba per la ragioni specificate in precedenza

2: concentrarsi su una buona pulizia del “feltro” tramite attrezzi specifici detti “arieggiatori” per poi raccogliere ed eliminare gli scarti.

3: biostimolazione radicale tramite un prodotto con PH alcalino seguito da un ciclo irriguo breve per permettere l’assorbimento del prodotto al suolo.

4: prima di iniziare la risemina sarà necessario riportare un leggero strato di terriccio da prato (circa 3/4mm) che ospiterà le nuove sementi per la germinazione.

5: effettuare su tutto il prato una risemina tramite il medesimo mix di sementi d’origine. In alternativa un mix di sementi adatte alla risemina rigenerante. Essendo la risemina un un intervento delicato sarà necessario prestare molta cura ed attenzione  a questo procedimento, distribuendo le sementi in maniera omogenea. Per essere più precisi nella risemina sarebbe preferibile l’utilizzo di una seminatrice, ricordando comunque sia di terminare il processo con una rullata del terreno in modo che i semi penetrino nella terra e la radicalizzazione venga facilitata.

6: procedere con una buona concimazione di copertura tramite un fertilizzante specifico a base di fosforo per questo trattamento. Importante è il mantenimento del terreno per almeno 15 giorni, che dovrà essere mantenuto con un buon tasso di umidità per poter permettere una germinazione ottimale. In seguito a sementi germogliate procederemo con un’irrigazione nelle prime ore del mattino.

7: dopo circa tre settimane dal momento della semina sarà necessaria la concimazione di supporto prestando attenzione all’ingiallimento del prato esistente. Nel caso che il prato esistente non sia migliorato ma tenda ancora al colore giallo sarà necessario un trattamento rinverdente ricco di Azoto ureico e Ferro per poi concimare ancora dopo un paio di settimane tramite fertilizzanti a cessione lenta ( se ad inizio ottobre) e più rapida (se ad inizio novembre)

Foto di Klaus Hausmann da Pixabay

Prato per lo più sano

Un prato che avesse superato bene il periodo estivo si presenterà con poche zone deboli, erba poco rovinata e privo di chiazze. In questo caso il procedimento sarà molto semplice per un ripristino rapido e ottimale.

La cura

1: procedere sempre con un bel taglio basso

2: effettuare un trattamento biostimolante  radicale a base di acidi umici ad azione radicale e  posteriori irrigazione

3: il trattamento più importante da effettuare sarà la concimazione con fertilizzante di ottima qualità a base azotata

4: effettuare un trattamento preventivo naturale antimicotico. Ricordiamoci sempre che i funghi crescono in autunno aiutato dall’umidità e dalla temperatura ottimale.

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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