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Introduzione di GM
Da sempre in Italia i calciatori sono visti come “idoli” e con un pizzico di invidia. Uno dei desideri dei ragazzi italiani è fare il calciatore. A parte il fatto dello sport del calcio che può piacere o meno, quello che noto fra l’ipocrisia del mondo è il fatto che il desiderio dei ragazzi di oggi sia soprattutto accedere e proporsi al grande mercato fatto da super ingaggi annuali a vantaggio del calciatore professionista. Il calciatore è visto non solamente un grande sportivo in questo particolare mondo ma anche come un super ricco che svolge un’attività piacevole che si può permettere di vivere in un modo dorato fatto di denaro a profusione dinne e quant’altro. Spesso la meta dei giovani di oggi è proprio questa, unita alla passione magari per il calcio. Conoscendo bene il mondo e i mercati, tuttavia penso da sempre che nessuno regali denaro a nessuno.
Il mercato del mondo è spietato: nessuno regala nulla. Semmai il mercato paga sempre meno di quello che si meriterebbe ma mai di più. Se così fosse non sarebbe il mercato. Anche i calciatori devono adeguarsi a queste regole dato che vengono retribuiti da grandi società- Se le società calcistiche pagano tanto i calciatori, in cambio pretenderanno più di quello che pagano. Questo disequilibrio come sempre porta a degli scompensi, dopotutto il calciatore è un uomo e come tale soffre delle proprie debolezze, delle proprie fragilità psichiche e fisiche come un po’ tutti. Quando uno sport diviene estremo perchè in gioco ci sono interessi da capogiro ecco che è necessario vincere le partite. Vincere ad ogni costo porta a tanti particolari non certo positivi come l’assunzione di sostanze per aumentare le performance, come le scommesse con annessi e connessi, come allenamenti spinti oltre ogni limite. Insomma tutto questo insieme di cose, che alla fine sminuiscono lo sport, rende il giocatore una “pedina dorata” che deve vincere ad ogni costo. Seguendo questo concetto su cui gli sport agonistici si basano ormai da troppo tempo, il giocatore professionista spesso inizia una sorta di “calvario” psicologico, talvolta fatto di depressioni, problemi psichici e fisici. Nelle prossime righe il giornalista Lorenzo Occhipinti farà luce su questa delicatissima problematica.
Stress e aspettative nel calcio: un carico troppo pesante
di Lorenzo Occhipinti
Un sondaggio condotto da FIFPRO ha rivelato che il 38% dei calciatori professionisti ha affrontato episodi di ansia o depressione, mettendo in evidenza un problema sempre più diffuso nel mondo del calcio. Le testimonianze dirette degli atleti danno voce a queste statistiche, rivelando il lato umano dietro il gioco.
Álvaro Morata ha confessato di aver pensato al ritiro a causa della depressione, mentre Cristian Chivu ha descritto lo stress insostenibile che lo portava addirittura a vomitare dopo le partite. Mario Gila, difensore della Lazio, ha sottolineato il ruolo cruciale del supporto psicologico nel superare un periodo difficile durante la stagione 2022/2023.
Particolarmente interessante invece il caso di Robin Gosens: il calciatore, non solo ha parlato apertamente delle sue difficoltà personali, ma ha deciso di laurearsi in psicologia con l’obiettivo di aiutare le future generazioni di atleti a gestire i disturbi mentali, una volta terminata la sua carriera sportiva.
L’importanza di investire sulla salute mentale
Sempre più squadre si stanno muovendo per affrontare questo problema in modo sistematico. La Lazio ha avviato un progetto innovativo a partire dal settembre 2024, coinvolgendo psicologi sportivi nel lavoro quotidiano con i giocatori. Il programma si concentra su temi come la gestione dell’ansia, l’autostima e la resilienza, abbracciando non solo la prima squadra maschile ma anche il settore giovanile e la squadra femminile.
Un altro esempio arriva dal Pisa Sporting Club, che ha stretto una partnership con Serenis, diventando il primo club in Italia a collaborare con una piattaforma di benessere mentale. Questa iniziativa offre ai giocatori sedute di psicoterapia e coaching con esperti, segnando un passo decisivo verso la normalizzazione del supporto psicologico nello sport.
Psicologia sportiva: uno strumento per il successo
Secondo studi recenti, l’uso di tecniche psicologiche può migliorare le performance degli atleti fino al 20% (Lochbaum et al., 2022). Questi approcci non solo aiutano a
gestire lo stress e le pressioni, ma possono prevenire il burnout e rafforzare la resilienza mentale. Tra le tecniche più diffuse troviamo:
Mindfulness e rilassamento, per affrontare momenti di alta tensione.
Visualizzazione mentale, utile per simulare successi e superare paure.
Gestione delle emozioni, per evitare crolli psicologici nei momenti chiave.
Dai muscoli alla mente: una nuova frontiera per il calcio
La crescente attenzione nei confronti della salute mentale degli atleti rappresenta un cambiamento epocale per lo sport, un’evoluzione che unisce progresso umano e miglioramento della performance. Garantire il benessere psicologico dei calciatori non significa solo migliorare le loro performance, ma costruire un ambiente più sano ed equilibrato.
Investire nella psicologia dello sport è una strada che porta benefici tangibili sia dentro che fuori dal campo: il futuro del calcio potrebbe andare proprio in questa direzione, nell’unione tra prestazioni eccellenti e benessere mentale.
Fonti:
Mental Health – FIFPRO World Players’ Union. FIFPRO. https://fifpro.org/en/supporting-players/health-and-performance/mental-health
Lochbaum, M., Stoner, E., Hefner, T., Cooper, S., Lane, A. M., & Terry, P. C. (2022). Sport psychology and performance meta-analyses: A systematic review of the literature. PLoS ONE, 17(2), e0263408. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0263408
Non solo calciatori: Pisa Sporting Club sceglie Serenis per il benessere mentale. Serenis. https://www.serenis.it/articoli/salute-mentale-sport/
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