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Il periodo del santo Natale è ormai terminato con l’Epifania. La nascita di Gesù, il salvatore del mondo, domani diverrà per tanti solo un ricordo. Dovremmo essere tutti più buoni ma in modo particolare avere più fede, non solo nel periodo di Natale, sempre. La nascita di Gesù, il più grande compleanno della storia dovrebbe avere un significato molto profondo. L’amore verso Dio e verso il prossimo dovrebbe essere sempre vivo nella vita di ogni persona sulla Terra. L’amore dovrebbe essere sempre usato verso tutti, l’amore dovrebbe essere un’interscambio, dovrebbe essere contagioso ma ciò che dovrebbe essere più importante, è che l’amore verso il prossimo dovrebbe essere visto come una conseguenza dell’amore verso Cristo. Se mancasse l’amore verso Cristo allora anche l’amore per il prossimo sarebbe vano. Oggi l’amore non è più ne una conseguenza dell’amore per Dio ne un interscambio e neppure contagioso. Ciò che oggi è contagiosa credo sia l’ipocrisia, la menzogna, la violenza. Quelli si sono comportamenti oggi negativamente contagiosi.

L’importanza dei tre re: i magi

La festa di oggi l’epifania, si potrebbe vedere come un evento importantissimo nell’avventura cristiana.

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I magi sono i tre re stranieri che hanno riconosciuto Cristo e son partiti verso l’ignoto, per fede, pur di incontrarlo e di adorarlo. I tre re stranieri hanno profetizzato che il Messia sarebbe stato accettato non “dai suoi” ma dagli altri, i pagani. In effetti così è stato. I magi simboleggiano la scienza (quella vera), i tre uomini di scienza sono un messaggio, il messaggio che Dio desidera negli uomini una fede matura, ragionata che vada oltre la superstizione e oltre la scienza. Una fede matura è anche solida ma soprattutto umile. Una fede superstiziosa è fragile e sporge il fianco al rinnegamento. I magi da scienziati dovevano essere in possesso di una fede matura, che ha permesso loro di dialogare con Dio e di leggerne i messaggi, andando oltre la scienza, verso la stella (luce riflessa di Dio) e incontrare Cristo nato in quella capanna. Dall’altro canto i magi hanno saputo dialogare con Dio non ascoltando Erode (il male da non ascoltare). I magi hanno profetizzato la morte del Re tramite la mirra, la regalità tramite l’oro e la divinità tramite l’incenso. Credo che i magi siano un tassello importantissimo per la nostra storia di fede ma come sempre i messaggi vanno colti fra le pieghe dei simboli nelle sacre scritture.

Il seme della violenza e dell’odio

Se Gesù è il seme e dell’amore che non si stanca di germogliare a Natale dall’altro canto nel mondo regna anche seme della violenza viene costantemente seminato alimentando guerre, genocidi, inganni, avvelenando interi popoli, alimentando “scontri culturali”. Quando una cultura si scontra con un’altra diversa, nascono gravissime problematiche sociali che possono portare anche a gravi avvenimenti di violenza e morte.

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Lo scontro culturale non dovrebbe mai essere permesso. Tuttavia vedo che in l’Italia lo scontro culturale non solamente è permesso, ma incentivato con l’ipocrita scusa dell’aiuto al prossimo. Non penserete veramente che aiutare chi ha meno sia portarlo astutamente in Italia dove in realtà rimarrà bloccato e si sentirà peggio che a casa propria? Dopotutto l’ospite è in una terra straniera, senza prospettive se non lo sfruttamento da parte dei clan. E’ un conto ospitare persone in pericolo di vita, che provengono da zone di guerra o di terrorismo, un altro è ospitare cittadini stranieri che sognano l’ “el dorado italiano” che alla fine si si rivelerà una chimera. Il “migrante” non sarà mai soddisfatto a spostarsi e vivere in una situazione simile a quella che vivono oggi gli stranieri che si avventurano in Italia tramite i canali non ufficiali. Per questa categoria di persone la vita diverrà peggiore che in patria, un vero inferno. Nelle prossime righe analizzeremo i motivi di tale analisi. Dopotutto a Natale dobbiamo essere buoni e amare il prossimo quindi, almeno cerchiamo di ragionare su queste tematiche gravissime.

L’Italia

La nostra nazione, da sempre faro del vivere sano, faro di cultura, faro di una vita tranquilla dove il tempo scorre fra lavoro svago e tranquillità oggi è mutata. La nostra bellissima nazione che oserei definire il più bel paese al mondo, è vittima da ormai troppi anni, di una sorta di invasione barbarica seconda solamente all’invasione e al saccheggio della Roma di fine epoca imperiale, un impero divenuto corrotto e perverso. Quello che è il risvolto peggiore dell’avventura consiste nel fatto che la migrazione verso le nostre coste parrebbe essere incentivata artificialmente per scopi non certo nobili.

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Dopotutto non siamo molto distanti dalla depravazione nei costumi di quella antica Roma, l’impero glorioso in seguito decaduto sotto la furia distruttrice e sotto il saccheggio, perpetrato dalle orde barbariche di quei tempi, che premevano ai confini del ricco e civile impero Romano. Sono cambiati i modi ma non i concetti anche se son passati millenni di storia.

Il pensiero unico

Premetto di non aver nulla con nessuno neppure con i “migranti” vittime a mia opinione di un lucroso buisness degli esseri umani, mercificati a dovere. Ci sarebbe da vergognarsi a dire il vero a pensare che indirettamente con il nostro silenzio assenso siamo complici di tali misfatti.

Le problematiche dei cittadini stranieri che entrano forzatamente oltre i nostri confini, non si risolvono creando il caos nella società italiana e nemmeno facendo vivere male gli attori della migrazione, che appena si accorgono di essere caduti dalla “padella nelle braci”, non potranno più tornare indietro, privi del necessario denaro per rimpatriare.

Se si volesse aiutare i popoli a superarsi, si dovrebbe rispettarli come uomini non come merci, creando in seguito le condizioni per un aiuto civile mirato all’integrazione o meglio ancora, offrendo aiuto a casa dei richiedenti aiuto. Ai bisognosi non è mai utile dar denaro ma è necessario insegnare come procurarselo, come lavorare, come produrre. In questo modo non solo si combatte la povertà e a lungo andare si cambiano in meglio i destini di intere nazioni. Tuttavia non mi sembra che si voglia rendere emancipate le nazioni povere. Il progetto sarebbe renderle ancor più povere per divenire facili prede di un sistema predatorio post coloniale.

Il vero migrante

Per quanto mi riguarda il migrante è colui che bussa alla porta dei canali ufficiali e migra da una nazione ad un’altra in cerca di una vita migliore o più consona alla proprie aspettative. Nel nostro caso il vero migrante (quello regolare) entra in Italia per integrarsi, per arricchire anche la nazione ospitante con il proprio studio, la propria crescita individuale e con il proprio lavoro.

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Questo è il migrante: colui che migra in cerca di qualcosa di meglio di quanto non può trovare nel proprio stato, ma cosciente dei diritti e dei doveri, si integra con la nazione che lo ospita e diviene con essa un corpo unico rispettandone la cultura.

Il clandestino

Colui che entra di prepotenza in una nazione lo chiamerei con il proprio nome: “clandestino” anche per il fatto che essendo entrato di prepotenza diviene preda dei clan. Clandestino significa destinato al clan o meglio ai “clan” magari mafiosi, magari i clan dello sfruttamento dei lavoratori da un Euro l’ora, in perfetto stile coloniale feroce.

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Esiste a mia opinione una perfetta macchina finanziaria che incentiva l’entrata oltre confine di questi disperati che sinceramente non arriveranno mai a nulla, anche se poi, lo stato cercherà di tollerarli ma non di emanciparli. Queste persone, spesso brave persone, non integrandosi son certo che non si sentiranno bene in Italia. Quando la disperazione è forte anche le persone a posto inizieranno ad accarezzare la malavita, dopotutto cercare di sopravvivere è umano.

Anche per questo i clandestini porteranno per forza di cose a disordini, comportamenti distanti anni luce dalla nostra cultura e dal nostro modo di vedere le cose, distanti anni luce dal nostro modo di vivere e dalla nostra gestione della civiltà. Credo che un noto Generale oggi in politica, abbia fondamentalmente ragione affermando che il nostro mondo sia un mondo al contrario. Il male è venduto per bene e viceversa il bene per male. In una società come la nostra è facilmente comprensibile che il nostro mondo non abbia alcun futuro sempre che qualcosa non cambi in fretta e radicalmente.

Il buisness

Diciamocelo chiaro: oggi il clandestino è un grande buisness. L’uomo in generale vene costantemente mercificato. Per comprendere il messaggio si sappia che l’Italia non è una Repubblica ma sarebbe restata una monarchia mutata nel 1934 in “Regno d’Italia” e quotata al SEC, una sorta di grande multinazionale con sede a Washington. Questo concetto esoterico permetterebbe la comprensione di questi accadimenti. Il fatto lo abbiamo spiegato in un articolo nella sezione “misteri” intitolato “Misteri d’Italia“, una rubrica alla prima puntata tratta dall’intervista concessa a Mondooggi da parte di Barbara Banco.

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La nostra nazione non è mai stata una Repubblica ma una monarchia mutata nel 1934 in multinazionale tentacolare nominata nel 2002 come Republic of Italy, quotata in una camera di commercio americana: il SEC o Security Exchange Commision. Questo particolare molto nascosto lascerebbe intravedere i motivi per i quali oggi tutto è buisness, anche gli esseri umani, considerati merce, dalla legge dell’ammiragliato applicata su suolo terrestre.

Il Natale della fede

La creazione di un mondo indecente e spietato è ormai attivo. Potrà Gesù, quel bimbo cui si festeggia il compleanno dopo un paio di millenni essere presente nella società e cambiare il mondo, portandolo da un sistema perverso di mercificazione ad un sistema a misura d’uomo basato sulla fede e sulla spiritualità? Potrà certamente, ma a patto che la fede in Lui non perda il proprio smalto, a patto che gli italiani tornino ad amarlo, dopotutto è Lui il protagonista della festa non le varie caricature barbute o altre leggende con poco fondamento. Cerchiamo quindi di vedere il santo Natale di quest’anno con una luce diversa. Cerchiamo di protrarre il natale sino al natale prossimo.

 

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Solamente in questo modo potremo aiutare Dio a cambiare il mondo. Lui, la luce del mondo, desidera ardentemente che noi ci decidiamo finalmente a fare la nostra parte, rifiutando di accettare il male e decidendo di partire come fecero i magi, finalmente, con fede verso l’apparente ignoto.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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