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Introduzione di goldfinger

Sarà una mia impressione ma una delle maggiori “difficoltà” dei cittadini moderni è da vedersi nel lato psichico e spirituale della vita. Il lato psichico della nostra esistenza viene continuamente messo a dura prova da vari fattori come le notizie fuorvianti, notizie false e allarmanti, falsi allarmi, realtà dei fatti distorta e via dicendo.

La guerra mediatica e psicologica in atto

Potrebbe non sembrare ma quello che è il lato peggiore di questa guerra mediatica contro il cittadino sarebbe da vedersi nell’invasione continua e forzata di notizie negative, che a lungo andare, inevitabilmente riescono a far breccia nella psiche umana, portandolo il soggetto per forza di cose a dover affrontare gravi problematiche psicologiche. Un tempo esisteva un vero e proprio “scudo” all’assalto psichico da parte dei “maligni”opportunisti conduttori del mondo. Un tempo esisteva un’immensa risorsa: la preghiera e la fede in Dio.

Foto di Holger Langmaier da Pixabay

 

Il potere di Dio

Non è che si voglia fare i “bacchettoni” o i “bacia pile” come si suol dire. Noi analizziamo il passato per affrontare il futuro. La fede in Dio riusciva dal punto di vista psicologico a dare speranza, anche se poi, l’imponderabile o il miracolo spesso arrivava. Dio è positivo, Cristo è positivo, la propria dottrina è un’iniezione di verità positiva. Questo possiamo toccarlo con mano dalla storia passata dell’occidente cristiano.

La fede un tempo riusciva a instillare positività verso il futuro e questo permetteva il soggetto di superare le varie difficoltà della vita, che nonostante le conquiste tecnologiche, oggi sono gradatamente aumentate piuttosto che calare. Quando la fede era viva gli attacchi del male erano inferiori a quelli di oggi. Aumentando gli attacchi, avrebbe dovuto aumentare anche la fede a protezione dell’uomo. In questo caso si è verificato il fenomeno contrario: aumentando gli attacchi la fede è calata. In questo caso l’uomo occidentale, manipolato a dovere tramite il potere mediatico nelle mani di pochi soggetti, si è trovato nudo, spiazzato, privo di protezioni.

Una vita basata sul nulla

In questo caso, l’uomo si è trovato da un lato minacciato e dall’altro canto svuotato dalla sola risorsa che avrebbe potuto proteggerlo: lo scudo della fede. Così facendo il soggetto si è trovato per forza di cose vittima principale del tentativo di disumanizzazione e di appiattimento della vita. L’uomo è stato arricchito di cose senza valore e svuotato, derubato dalle cose di valore. I pilastri dei valori spirituali che ci hanno sempre contraddistinto, sono stati demoliti e sostituiti con altri valori materiali. L’uomo è stato rapidamente svuotato della sola verità, in grado di farlo progredire e sopravvivere alle difficoltà (quasi sempre create) per arrivare allo scopo del transumanesimo, nel tentativo di creare un “uomo macchina”, molto distante dalle aspettative originali del Creatore in fatto di creatura uomo.

Questo tentativo è praticamente impossibile da compiere per il fatto che l’uomo possedendo il “marchio divino”, essendo a immagine e somiglianza con il proprio creatore, è per forza di cose in possesso di un lato altamente spirituale che prima o poi emerge, nonostante si cerchi di soffocarlo. Per questo a mia opinione spesso il soggetto entra in un pericoloso conflitto fra “carne e spirito”. L’uomo facente parte del creato si basa sulla legge dell’equilibrio. In questo caso l’uomo è necessario si basi sul giusto bilanciamento fra la materia e lo spirito. Quest’ultimo, lo spirito, dovrebbe essere superiore alla materia o quantomeno pari. Tuttavia oggi avviene il contrario. Quì nasce lo squilibrio.

Qualora il lato spirituale venisse soffocato forzatamente per dare sempre più spazio al lato materiale o carnale, ecco che lo squilibrio diverrebbe in grado di portare a delle oggettive difficoltà psichiche, che andranno per forza di cose a ripercuotersi sulla stessa vita del soggetto.

I tasselli dell’immagine

Le prove di quanto detto sono di facile comprensione, è sufficiente guardare fra le pieghe della società. La tendenza alla malattia si nota un po’ in ogni settore della vita quotidiana. Basti pensare all’uso e alla vendita massiccia di psicofarmaci o di sonniferi, calmanti o eccitanti, a contrasto o a tamponamento di disturbi psichici cui l’uomo moderno soffre. Sul mercato dell’illegalità notiamo l’aumentare del buisness degli stupefacenti, termometro del malessere la cui richiesta mira a tamponare il malessere psicologico, in modo particolare nelle giovani generazioni.

Conclusione

Detto questo è facile comprendere che stiamo vivendo in un mondo esageratamente malato. Forse sarebbe arrivato il momento per fermarci a riflettere e fare qualche passo indietro.

Certo è che i nostri specialisti spasso abbiano messo in evidenza questa tendenza, la tendenza alla depressione, alla negatività che talvolta sfocia nel suicidio, ma alla fine cosa possono fare per fermarla?

Nulla, perchè la depressione, la negatività farebbero parte del gioco sporco in atto e francamente, al sistema non conviene avere cittadini liberi e sani ma cronicamente malati e infelici. Questo è il caposaldo del dominio e della schiavitù.

Anche per questo l’attacco alla fede e alla chiesa cattolica oggi è tanto feroce. Se il sistema riuscisse a scardinare la fede e ad annientare la chiesa cattolica dal proprio interno, distruggendola, screditandola o creando una mutazione che potrebbe dar vita a una falsa chiesa modernista e lontana dalla verità cristiana, allora il sistema avrebbe vinto. Tuttavia non sarà così.

Nelle prossime righe parleremo del Blue Monday da un articolo scritto da Lorenzo Occhipinti

Blue Monday: un’analisi critica di un fenomeno mediatico

di Lorenzo Occhipinti

Il terzo lunedì di gennaio è da diversi anni associato al cosiddetto “Blue Monday”, definito il giorno più triste dell’anno. Questa affermazione, ampiamente diffusa nei media e sui social network, ha suscitato un notevole interesse pubblico, ma le sue basi scientifiche sono tutt’altro che solide.

Le origini e la diffusione del mito

L’origine del Blue Monday può essere fatta risalire al 2005, quando un’agenzia di viaggi britannica commissionò una ricerca pseudoscientifica per promuovere i propri pacchetti turistici. L’equazione utilizzata per determinare il giorno più deprimente dell’anno includeva fattori come le condizioni meteorologiche, i debiti accumulati durante le festività e il calo dei livelli di motivazione. Nonostante l’assenza di un fondamento scientifico rigoroso, il concetto di Blue Monday si è diffuso rapidamente, alimentato da campagne pubblicitarie e dalla tendenza a semplificare fenomeni complessi come la salute mentale.

La critica della comunità scientifica

La comunità scientifica ha da sempre espresso forti perplessità riguardo al Blue Monday. Psicologi e psichiatri sottolineano che il benessere emotivo è influenzato da una molteplicità di fattori, tra cui la genetica, l’ambiente sociale, le esperienze personali e i disturbi mentali. Ridurre la complessità dell’umore umano a una semplice equazione è un’operazione semplicistica e fuorviante.

Il disturbo affettivo stagionale (SAD)

È innegabile che i cambiamenti stagionali, in particolare la riduzione delle ore di luce diurna, possano influenzare l’umore di alcune persone. Il disturbo affettivo stagionale (SAD) è una forma di depressione ricorrente che si manifesta tipicamente nei mesi invernali. Tuttavia, generalizzare questa condizione a tutta la popolazione e associarla a un singolo giorno dell’anno è un errore.

Le conseguenze del mito del Blue Monday

La diffusione del mito del Blue Monday può avere conseguenze negative. In primo luogo, può contribuire a stigmatizzare le persone che soffrono di disturbi dell’umore, facendo credere che la loro tristezza sia semplicemente una reazione normale a un giorno particolare. In secondo luogo, può generare ansia e preoccupazione in coloro che si sentono particolarmente vulnerabili durante i mesi invernali.

Cosa possiamo fare?

Il Blue Monday è un costrutto sociale privo di fondamento scientifico. La diffusione di questo mito è un esempio di come i media possano influenzare la percezione pubblica di fenomeni complessi. È importante promuovere una cultura della salute mentale basata su evidenze scientifiche e non su semplificazioni e generalizzazioni.

Diffondere informazioni corrette:

È fondamentale contrastare la diffusione di notizie false e promuovere una corretta informazione sulla salute mentale.

Sostenere la ricerca scientifica: Investire nella ricerca è fondamentale per comprendere meglio i meccanismi alla base dei disturbi dell’umore e sviluppare interventi terapeutici efficaci.

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Author: ospite ospite

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