La nostra nazione, l’Italia, pur non facente parte tradizionalmente della “francofonia” in quanto non sia mai stato un paese satellite francese o comunque territorio e stato indipendente quindi non legato alla Francia se non per l’antica tradizione latina che contraddistingue i due paesi europei è comunque una nazione in cui la lingua francese possiamo confermare abbia avuto da sempre una certa importanza, vuoi per il glorioso passato della Francia che ha da sempre ha avuto un grande peso in tutto il mondo, che dalle caratteristiche territoriali dell’Italia situata in quel tratto di Europa confinante con la Francia. Anche per questo aspetto l’Italia avrebbe una regione come la Valle d’Aosta nella quale l’idioma francese è ancora oggi la seconda lingua data la posizione geografica di questa zona montuosa italiana che si trova molto vicino al territorio francese. Negli ultimi anni alcune nazioni a seguito di vari prepotenti flussi migratori, hanno visto crescere un certo interesse per la lingua francese dato che le nazioni interessate a questo moderno fenomeno, fra cui l’Italia, sarebbero state protagoniste di un’immigrazione talvolta incontrollata proveniente da paesi africani francofoni. Per questa ragione alcune comunità (in questo caso non quella italiana) sarebbero entrate a far parte dell’ Organizzazione Internazionale della francofonia. Aderire alla francofonia per alcuni importanti aspetti sarebbe molto importante per l’Italia che potrebbe trarre dei vantaggi non indifferenti entrando a far parte della francofonia dato che dal punto di vista economico avrebbe la possibilità di aprire nuovi importanti mercati per il fatto che i paesi francofoni contano più di 200 milioni di persone sparse in tutto il mondo, d’altronde la Francia come in questo caso la rivale Inghilterra sono sempre stati paesi conquistatori quindi hanno da sempre posseduto diverse colonie che con il passare del tempo hanno cementato accordi che ancora in parte sarebbero in essere con il paese ex colonizzatore ma avrebbero adottato anche la lingua della nazione madre. Questo per quanto riguarda le motivazioni commerciali ma in un ceto senso anche quelle culturali. Possiamo dire che l’Italia potrebbe avvantaggiarsi di nuovi stimoli, nuove possibilità di lavoro per i propri giovani cittadini che vedrebbero aprirsi nuove possibilità e nuove avventure lavorative sul piano culturale ma anche dal punto di vista professionale e di arricchimento culturale. Per questo motivo gli organizzatori degli incontri culturali “franco italiani” avanzano al nostro Governo la richiesta da parte dell’Italia di aderire all’ Organizzazione Internazionale della francofonia. Gli “Incontri Franco Italiani” sono legati da una nuova associazione che si prefigge di sviluppare accordi con singole persone e con entità di vario genere come associazioni enti locali, enti culturali, che desidererebbero promuovere momenti di approfondimento e di conoscenza delle nazioni o delle comunità che si riconoscerebbero negli stessi valori in questo caso legati alla francofonia, tuttavia per la natura aperta a cui si ispirerebbe il progetto “Incontri Franco Italiani” mirano ad essere momenti con spirito aggregativo e di conoscenza delle realtà dei paesi francofoni, un modo per conoscere le differenti realtà presenti nei vari paesi sparsi per il mondo ma accomunati dall’appartenenza al mondo francofono. Attraverso gli incontri e gli eventi correlati si vorrebbe contribuire al rafforzamento non solamente dei vincoli di amicizia fra i popoli ma alla possibilità di poter permettere nel bresciano da sempre zona altamente industrializzata, la conoscenza, la storia, i costumi e le usanze delle comunità francofone creando una sorta di immaginario “ponte” fra i paesi legati culturalmente al mondo francese e l’Italia. Con queste parole si esprime Gianluigi Valotti Responsabile provinciale per Brescia degli “Incontri Franco Italiani”. Sempre stando alle dichiarazioni di Gianluigi Valotti l’appuntamento di sabato sarà dedicato al Marocco a pochi giorni dalla celebrazione dell’anniversario della “Marcia verde”. Un appuntamento che avrà lo scopo di approfondire alcuni aspetti del Marocco che per quanto riguarda la storia, la cultura e la posizione geografica diverrebbe una sorta di immaginario “ponte naturale” fra l’Atlantico ed il Mediterraneo quindi fra l’Africa ed il continente europeo. Dalle parole di Marco Baratto di “Incontri Culturali franco italiani” e di Zouhair El Youbi dell’associazione “Convegence” realtà associative che operano per la conoscenza fra differenti culture è possibile capire la grande importanza che potrebbe avere la conoscenza della cultura marocchina ma non solamente dal punto di vista culturale, anche dal punto di vista economico sarebbero molto importanti i buoni rapporti ed una certa politica di interscambio e di interrelazione fra Marocco ed Italia dato che il Marocco rappresenterebbe per il nostro paese una fonte di grandi opportunità per l’imprenditoria nazionale. Un sentito ringraziamento è dedicato a tutti gli ospiti che parteciperanno all’evento.