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Coronavirus: il nuovo decreto emanato dal Governo italiano come abbiamo già specificato in un precedente articolo prevede il fatto che ci si possa spostare per motivi di salute ma anche per poter fare la spesa. I generi alimentari sono necessari per la vita di ogni giorno, pertanto gli alimenti quotidiani devono essere garantiti ed in effetti sono garantiti, tuttavia il panico ormai scatenato in precedenza avrebbe fatto in modo che dal nord al sud della nazione ci sia stato un grande affollamento presso i supermercati
e questo nonostante esistano alcuni supermarket aperti per parecchie ore al giorno, alcuni addirittura 24 ore su 24. Nonostante tutto questo i magazzini di alimentari sono stati presi d’assalto come se la cittadinanza stesse per prepararsi ad una guerra. Questo comportamento è un deplorevole segnale dato che sarebbe l’avviso che di quanto sia stato fatto qualcosa sia sfuggito di mano o sia stato fatto male, come lo scatenare il pericoloso panico, l’incubo di tutte le emergenze, continuando imperterriti a gettare benzina sul fuoco a mia opinione anche tramite il “carosello mediatico” in atto da tempo che avrebbe permesso la cosa peggiore possa accadere in una società civile: la nascita del pericoloso panico. Personalmente penso che questo modo di fare sia una prerogativa esclusivamente italiana (vedo che le altre nazioni sanno essere più composte) potrebbe essere una mina vagante per la stessa cittadinanza ma potrebbe anche essere un reale pericolo per l’economia stessa che comunque sia in questi giorni grazie al virus, a mia opinione anche grazie alla complicità del panico scatenato, sarebbe in grave pericolo dato che potrebbe subire delle pericolose contrazioni. Cerchiamo quindi di capire come hanno reagito i cittadini dei alcune altre città italiane prese come campione in relazione ad agli approvvigionamenti alimentari:
Roma: Lunghe file ai supermercati. La gente è fuori casa con i carrelli ed attende il turno d’entrata per acquistare generi alimentari, al supermercato Todis si entra a turno. In questo super i commessi controllano il flusso della clientela e cercano di permettere l’entrata ordinata e scaglionata, vengono imposte le distanza di sicurezza alle casse e i guanti monouso nel reparto ortofrutta. Al Carrefur di Garbatella aperto 24 ore su 24 le cose non cambiano. Cosa comprano in genere le persone? Soprattutto i clienti fanno incetta di disinfettanti, saponi, alcool che va a ruba risulterebbe esaurito stando a quanto afferma un commesso. Nei carrelli sono presenti provviste in un numero che giustificherebbe lo stato di guerra: patate, latte, biscotti, zucchero e farina a chili.
Napoli: Stesse condizioni nei super aperti tutta la notte. Anche in questa città si fanno scorte degne dello stato di guerra, code e carrelli per la spesa traboccanti. Sui social network si possono vedere immagini di un vero e proprio assalto ai forni in chiave ovviamente moderna. La paura del virus e la paura dell’ austerity la fa da padrona ma la paura principale degli italiani è di morire di fame. La notizia di estendere a tutta la nazione la zona rossa ha creato ancora più panico e corsa all’acquisto.
Palermo: Un supermercato di una nota catena è stato preso d’assalto al punto che nella zona centrale in via Libertà, nella notte hanno dovuto intervenire le forze dell’ordine per evitare eventuali beghe e tafferugli.
Torino: Più a nord, anche a Torino la stessa musica: code ai supermarket, forse sarebbe stato opportuno predisporre piccoli presidi di forze dell’ordine o della Protezione Civile per un controllo ai supermercati aperti in orari notturni per informare in modo esaustivo sui decreti cercando di evitare il pericoloso panico ed altrettanti pericolosi assembramenti di persone (commentano Augusta Montaruli e Maurizio Marrone rispettivamente parlamentare e capogruppo Regione Piemonte di Fratelli d’Italia). Non dimentichiamo che gli assembramenti di persone pur avvenendo in un supermercato sono un pericolo per la divulgazione del contagio e potrebbero offrire il contrario dell’effetto desiderato.
Abruzzo: Anche questa zona italiana ha visto un “saccheggio” dei supermercati aperti 24 ore su 24 per potersi accaparrare generi alimentari dopo la notizia della zona protetta. In mattinata diversi cittadini si sono recati al supermercato ma in base alla normativa del periodo delicato che stiamo vivendo sono vietati assembramenti di persone ed ingresso a turno.
Stando ai rilevamenti di queste città campione si evince che il panico sia a livelli davvero forti. Il comportamento della popolazione in questi casi di emergenza potrebbe rivelarsi un vero e proprio test per poter misurare la reazione di intere popolazioni nei casi emergenziali di virus in atto o in caso di calamità.