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Come promesso ci stiamo occupando di seguire i progressi della scienza in merito alla scoperta di un vaccino per il Covid-19. Devo ammettere che una buona news è alle porte proprio in questo periodo. Stando alla notizia che abbiamo trovato (sul blog Piccolenote) sembra che qualcosa si sia trovato in merito alla cura del Coronavirus. Si chiamerebbe Favipiravir e sarebbe il primo medicinale mirato per la sconfitta del Covid,

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non è l’unico in fase di arrivo ce ne sarebbero altri e ne parlammo in precedenza negli articoli di questi giorni, tuttavia questo farmaco avrebbe superato tutti i delicati test clinici con risultati davvero positivi e senza alcuna controindicazione sull’uomo. In Giappone questo particolare farmaco esisterebbe dal 2014, e questo particolare sembrerebbe un ulteriore dettaglio alla teoria del complotto sull’ apparizione casuale del Covid, in effetti cosa ci faceva nel 2014 un farmaco per la cure di un nuovo virus? Si vede che il virus non era poi così nuovo ma ben conosciuto. Comunque in questo momento non ci occuperemo di complotti, ne abbiamo già parlato ampiamente oggi nell’ articolo precedente firmato dal nostro Goldfinger il giornalista che si occupa di mistero ed altri argomenti piuttosto “caldi”. La produzione su scala industriale del Favipiravir sarà prodotta in Cina paese in cui avrebbe avuto luogo la sperimentazione del farmaco e paese che lo avrebbe inserito nei protocolli ufficiali. A dare questa confortante notizia è il media China Daily che spiegherebbe dettagliatamente le fasi di sviluppo della ricerca avvenuta presso l’ospedale di Shenzen, una ricerca che avrebbe messo in campo i test su 80 pazienti infetti da Covid. In questo gruppo di “cavie umane” 35 avrebbero ricevuto il farmaco. Le condizioni dei polmoni del 91,35% dei malati sottoposti ai test avrebbe reagito molto bene portando ad un buon miglioramento rispetto al 62,22% del gruppo di controllo. Con questi termini si sarebbe spiegato Zhang Xinmin che dirigerebbe il Centro Nazionale cinese nello sviluppo delle biotecnologie. La battaglia al Covid resta comunque aperta e sarà combattuta su più fronti. I cinesi starebbero cercando di trovare una rapida soluzione al virus con anima e corpo oltre che con immane lavoro, per arrivare a debellare il virus starebbero sviluppando niente meno che nove vaccini differenti che dovrebbero arrivare ad Aprile nella fase clinica anche se il Premier Cinese avrebbe chiesto una maggior velocità nei progetti relativi alla ricerca (stando a quanto riportato sul media South China Morning post). Un tentativo lo starebbero facendo anche le aziende di ricerca tedesche che avrebbero trovato un vaccino. La cosa sarebbe venuta alla luce grazie alla proposta di The Donald che avrebbe proposto un finanziamento di 1 miliardo di dollari pur di ottenere l’esclusiva mondiale del farmaco, anche se in questo caso la proposta non sarebbe stata accettata. Quello che è la realtà dei fatti è che la ricerca ha fretta di uscire con un nuovo vaccino ed ha “tanta carne al fuoco” e questo offrirebbe davvero molta speranza a tutto il mondo che ormai sta per raggiungere il massimo del contagio. Anche gli USA si sarebbero messi al lavoro e proprio in questi giorni (evidentemente saltando qualche tappa) avrebbero iniziato le prove sui volontari di Seattle come spiegammo nell’ articolo pubblicato su MONDOOGGI proprio gli scorsi giorni. In questo campo anche il Belpaese è in rivoluzione per poter trovare una soluzione ma le tempistiche non sono affatto brevi. In questo caso alcuni parlano di un anno ma i tempi potrebbero essere ridotti dal fatto di trovarsi in una situazione anomala, di emergenza assoluta.

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Certamente saranno utilizzate forti risorse economiche e scientifiche oltre che umane. Le tempistiche potrebbero essere abbreviate se ci fosse una collaborazione fra i ricercatori di tutto il mondo dato che il virus interessa ormai tutta l’umanità tuttavia gli egoismi nazionali e privati sono ancora troppo forti. Come abbiamo visto i tedeschi stavano lavorando sul vaccino segretamente, gli USA vorrebbero arrivare al vaccino per primi in una vera e propria corsa contro il tempo, tuttavia vorrei fare l’ avvocato del diavolo: e se il futuro vaccino fosse utilizzato da qualcuno  come possibile arma geopolitica? Gli egoismi nazionali come sempre sono i primi a farsi sentire e l’ingordigia umana unita alla sete di potere è la prima ad uscire allo scoperto, opacizzando lo sforzo dei tanti bravi ed instancabili professionisti che “sul fronte di guerra, gli ospedali di tutto il mondo, con estrema generosità ed abnegazione 

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al contrario continuano imperterriti a lavorare per il bene dell’umanità rischiando anche la propria vita fra i malati di Covid. La mia personale opinione è che una soluzione al Covid arriverà ma si spera prima che il mondo arrivi con le nazioni e le economie al collasso. Colui che riuscirà ad arrivare per primo al vaccino comunque sia potrebbe avere fra le mani una vera e propria arma di contrattazione spendibile sul fronte geopolitico in vari modi. Pura follia? Pura fantascienza? Chiudo l’opinione lasciando il campo aperto. Tutto puó essere, tuttavia dal genere umano non possiamo che aspettarci di tutto dato che nonostante le batoste prese nell’arco dei millenni sembra non essere mai maturato e proseguire sulla linea delle cupidigia e della sete di potere fine a se stessa.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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