Un dato molto interessante ma allo stesso tempo abbastanza curioso lo si può recepire in questo particolare articolo. Un articolo uscito sul media online Wired, relativamente alla ricerca di un farmaco per il contrasto del Coronavirus. Sin dall’inizio della pandemia i vari stati starebbero battendo un po’ tutte le piste conosciute e meno conosciute, per cercare di far fronte all’aggressività di questa forma virale proveniente dalla Cina, nella speranza di poter individuare un nuovo farmaco in grado di salvare il più vite possibili e di rendere pertanto il virus, a tutti gli effetti una semplice malattia curabile.
Uno studio avrebbe portato gli occhi della ricerca su un animale da noi meno conosciuto ma in genere abbastanza comune nelle zone del sud America, in genere utilizzato per il trasporto di generi alimentari e non ma anche per la propria lana meno pregiata della caldissima Alpaca: il Lama. Da oggi probabilmente questo particolare animale potrebbe essere anche conosciuto anche per i propri particolari anticorpi che potrebbero accorrere in aiuto dei ricercatori per sconfiggere il Coronavirus. In effetti gli anticorpi dell’animale sarebbero noti per l’azione neutralizzatrice di altri tipi di Coronavirus quindi si pensa che potrebbero risultare preziosi anche nel legarsi alla proteina Spike del Sars-Cov-2. A riferire la notizia sarebbe stato un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dall’Università del Texas ad Austin. Lo studio sarebbe stato pubblicato sulla rivista Cell. Gli anticorpi presenti nel Lama sarebbero capaci di contrastare le infezioni a causa del Covid. Come sarebbero arrivati a questa conclusione i ricercatori? Studiando un Lama di 4 anni di nome Winter. L’animale sarebbe stato studiato già in precedenza a soli nove mesi e lo studio dimostrò il fatto che gli anticorpi presenti nell’ animale fossero appunto capaci di contrastare altri tipi di Coronavirus responsabili della Mers e della Sars, tuttavia quando gli studi furono effettuati non esisteva l’urgenza di un contrasto al virus. Questa ricerca quindi fu considerata una semplice ricerca di base ma ora questo particolare potrebbe
essere molto utile nell’ attuale battaglia contro la malattia e potrebbe fornire rilevanti informazioni. In pratica il sistema immunitario del Lama sarebbe in grado di rilevare la presenza di una forma virale poi, è utile sapere che l’animale produce in genere due anticorpi, uno simile a quelli umani mentre un secondo molto piccolo detto anche anticorpo a singolo dominio. Proprio questo piccolissimo anticorpo detto a singolo dominio potrebbe essere nebulizzato con estrema facilità quindi utilizzato direttamente nelle vie aeree tramite un normale inalatore. Un anticorpo davvero interessante quindi, proprio per il fatto che rende possibile l’applicazione direttamente nel punto interessato dove si troverebbe il focolaio dell’infezione. Nello studio gli scienziati avrebbero prelevato un campione di sangue dal Lama quindi isolato l’anticorpo Vhh-72 noto come precedentemente accennato, per la proprietà di legarsi alla proteina Spike, la proteina in grado di permettere al virus di entrare nelle cellule. Questo studio avrebbe permesso ai ricercatori di mettere a punto un nuovo anticorpo formato da due copie di anticorpo del Lama il Vhh-72 dimostrando, al momento solo con culture cellulari esisterebbe la possibilità di contrastare il nuovo Coronavirus neutralizzandolo. Il legame dell’ anticorpo alla Spike sarebbe capace di prevenire l’ingresso virale nelle cellule neutralizzandolo, quindi bloccando l’infezione. Con questa ricerca saremmo di fronte ad una notizia che mette
in evidenza uno dei primi anticorpi conosciuti in grado di contrastare il Sars-Cov-2. La ricerca continua il proprio iter, quindi ora il team di ricercatori passerà agli studi pre clinici con l’obbiettivo di poter riuscire ad arrivare ad un test sull’uomo con risultati soddisfacenti. L’obbiettivo principale dei ricercatori è quello di trovare un trattamento che sia in grado di aiutare i pazienti affetti dal Covid, fornendo quindi tramite la somministrazione degli anticorpi dell’animale un’immediata protezione. Il trattamento una volta testato ed approvato potrebbe rivelarsi utile anche per curare i pazienti già malati da Coronavirus riducendo la gravità della malattia.