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Vangelo: “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”
Possiamo proprio dire che talvolta i miracoli di Dio si possano vedere nelle pieghe della storia ma anche nella quotidianità di ogni essere umano. Dio, proprio per il fatto di essere “Colui che è” è in grado di compiere miracoli nascosti ma miracoli effettivi, almeno personalmente io li riconoscerei come tali. Questi miracoli avvengono in modo tutt’altro che altisonante e si nascondono fra le pieghe della quotidianità, nella vita di tutti i giorni. Mentre noi siamo intenti a fare il nostro lavoro, ad occuparci di una miriade di cose mondane, inspiegabili fatti talvolta accadono ma spesso non ce ne rendiamo neppure conto. Nella vicenda che vi esporremo nelle prossime righe, una vicenda riportata anche sul quotidiano nazionale Il Giornale si spiega di un aborto, un aborto nel quale misteriosamente il bimbo non morì ma…..
Da Il Giornale: “Mia madre tentò di abortire ma il feto sopravvisse. E alla fine sono stata amata” La testimonianza di Loredana oggi una donna di 47 anni scampata a una interruzione di gravidanza.
La vicenda sarebbe stata raccontata dalla protagonista, Loredana, quella che fu la bambina cui la madre avrebbe tentato un aborto ma, nonostante un ciclo di farmaci abortivi, iniezioni per capirci, il feto non morì. La cura abortiva non ebbe in questo caso, alcun effetto sulla piccola. Il ginecologo affermò di non avere mai visto una gravidanza migliore di quella della madre di Loredana. La frase del medico venne detta alla madre della piccola poi, il medico aggiunse che se avesse voluto proseguire con la terapia abortiva, avrebbero trovato altri metodi. La madre della bimba al contrario affermò:
(da Il Giornale) “Questo bambino mi sta aggrappato all’utero e non se ne vuole andare”.
Pronunciata questa frase la paziente cambiò idea e quindi decise di proseguire con il parto e di tenere di conseguenza quella bambina, Loredana, che 47 anni dopo avrebbe pensato di rendere pubblica la propria avventura. Possiamo affermare che Loredana sia oggi una miracolata, non tanto una sopravvissuta ma a mio vedere una miracolata da un tentativo di aborto. Ringraziamo Loredana per il fatto che rendendo pubblica la propria vicenda abbia contribuito in modo attivo a regalare un valore alla vita, quella vita che si contrappone alla morte come parlammo nell’articolo precedentemente pubblicato. La storia di Loredana sarebbe stata divulgata dal programma televisivo “Adesso in onda il GP2” del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II in occasione della giornata per la vita. Forse non sapevate che oggi si celebra tale giornata.
Da Il Giornale: “La mia era una famiglia come tante del sud Italia», racconta Loredana, che oggi vive in Svezia. “Mia madre era una ragazza di 26 anni che viveva una vita modesta in un paesino del Salento: aveva già partorito tre figli, di cui una aveva grossi problemi di salute e un’altra era nata morta, creandole un grave trauma”.
Per tutti questi motivi la madre di Loredana non se la sarebbe sentita di portare a temine un altro parto, nonostante il marito non fosse d’accordo decise comunque di abortire. In questo caso il medico le praticò un ciclo di iniezioni dopo la quali tornò dallo specialista per una visita che avrebbe preceduto la fase finale dell’aborto ma contrariamente a quanto fosse stato fatto il feto avrebbe goduto di buona salute. Mia madre, racconta Loredana scoppiò a piangere quindi decise di farsi carico della nuova arrivata. Purtroppo la madre della protagonista della vicenda morì a soli 44 anni quando Loredana ebbe la maggior età.
Da Il Giornale: – Oggi, che ho vissuto più di lei (prosegue Loredana) se potessi tornare indietro le direi: -Se pensi che sarai più felice senza di me, va avanti a fare quello che hai cominciato, perché mi rendo conto di quanti sacrifici abbia fatto per crescere tre figli nelle sue condizioni. Ma non mi sono mai sentita in colpa, anche perché nessuno mi ci ha fatto sentire. Io mi sono sentita amata moltissimo. Ma ho visto il suo senso di colpa, e avrei dato la vita pur di alleviarlo.
Come potrei concludere un articolo del genere che descrive un’avventura tanto bella quanto emozionante? Davvero non ci sono parole per descrivere questa vicenda. Mi sento solamente di dire che davvero non esistono confini all’amore di Dio.