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Il vizio italiano
E’ dalla notte dei tempi, dai tempi del glorioso impero romano, imperatori, governanti, re, repubbliche, occupanti di varie nazioni, staterelli feudali ed infine la Repubblica italiana hanno usato l’Italia come mucca da mungere. Il problema delle tasse è sempre stato la piaga dolente dell’Italia, dall’altro canto un altro (comprensibile) problema è da sempre l’evasione fiscale, una pratica che oggi, tramite il controllo sempre più serrato sarebbe divenuta una pratica molto limitata. Dopotutto in Italia non è mai iniziata una lotta all’evasone. Per limitare e togliere l’evasione fiscale esiste una sola ricetta: imporre aliquote giuste che permettano di guadagnare e di vivere in modo degno ma dall’altro canto offrire servizi funzionanti. A dire il vero comprendo il fatto spesso, soprattutto in passato molti imprenditori avessero cercato di pagare meno tasse.
In Italia vige una delle tassazioni più forti al mondo e dall’altro canto servizi sgangherati. Per riassumere esiste solamente una richiesta (folle) ed un offerta (di servizi) sgangherata. Il Italia pagare le tasse è paragonabile a gettare il denaro in un pozzo senza fondo e dall’altro canto senza aspettarsi nulla di decente in cambio. Non penserete di percepire una pensione adeguata fra una decina d’anni vero? Per il momento ci è dato di conoscere solamente i fiumi di denaro che abbiamo versato. Sappiate che per il tempo che ci rimane da vivere non li recupereremo più. Quando avete la necessità di una visita medica mutuabile cosa succede? Anni di attesa. Se avessimo qualcosa di grave le scelte sarebbero due: o pagare le visite e anche lì ultimamente giorni di attesa oppure soffrire l’aggravarsi delle patologie a nostro carico. Le strade piene di buche ad esempio. Secondo voi con le tasse che versiamo ce le meritiamo? Penso proprio di no ma i danni dovuti alle continue sollecitazione a carico dei nostri veicoli siamo ancora costretti a pagarli noi quindi? Tasse doppie.
Gli alleati dei governi “ladri” come la scuola tanto per fare un esempio, ci hanno sempre insegnato, indottrinato, sul fatto che le tasse sia giusto pagarle per poter avere in cambio una svariata gamma di servizi. Effetto placebo delle menti del popolo italiano naturalmente, dato che le tasse, le imposte e le cugine accise, sono sempre più alte e i servizi funzionano sempre meno ma ai governi serve sempre più denaro. Sappiate che le tasse che ci chiedono servono per mascherare una sorta di vassallaggio, di schiavitù. Dopotutto come è possibile notare, quando il denaro serve per alcuni progetti non certo nobili, c’è sempre dato che lo stampano al bisogno.
Tasse e imposte e la “salvezza” europea
A cosa serve quindi pagare le tasse? A far si che i nostri politici e i propri amici incamerino lauti stipendi e pensioni da capogiro ma soprattutto giochino al loro hobby preferito: buttare i nostri denari dalla finestra.
Non era abbastanza il governo italiano a giocare con le nostre ore di vita spese nel lavoro per foraggiare un sistema perverso. Oggi ci si mette anche l’Europa. Da quando siamo entrati in questo “pseudo club” le cose sono andate a rotoli. La scelleratezza in questo caso ha preso una piega dominante portando guarda caso, i servizi a peggiorare e la tassazione ad aumentare. Il risvolto peggiore è che la nostra “salvatrice” Europa ci ha tassato in un modo occulto e inverosimile portando ad una copiosa perdita del potere d’acquisto nei confronti della nostra ex moneta: la Lira.
Il green
Le follie ideologiche green tanto care alla UE per parlare di una delle maggiori e subdole utopie a mio parere provenienti da menti psicopatiche, avrebbero condotto l’Europa e “per simpatia” l’Italia, all’inserimento di nuove regole, accise e nuove tasse, a quelle cervellotiche già esistenti, talvolta inventate di “sana pianta” per derubare con eleganza i contribuenti, che già con l’attuale tassazione rischiano di non guadagnare più sufficientemente, di accollarsi (nel caso fossero imprenditori piccoli e medi) solamente rischi d’impresa (considerando logicamente una media fra guadagno e rischio aziendale). Oggi ci si mette anche l’UE con le proprie elucubrazioni verdi, ideologie assurde oggi non ancora attuabili per varie ragioni, che in questo caso avrebbero lo scopo di obbligare i cittadini a cambiare i veicoli, a spendere per modernizzare le proprie abitazioni, a cambiare stile di vita e tutto in nome del costosissimo e inutile green.
La famiglia italiana
Pensate veramente che una famiglia normale che incamera due stipendi per un totale di circa 32000 euro all’anno, considerando affitto o mutuo, alimenti e mutui sempre in aumento, tasse occulte, spese di vario genere, bollette, costi per eventuali figli, scuola e via dicendo, riesca davvero a pagare un nuovo mutuo per sostituire due autovetture termiche con due costosissime vetture elettriche e per modernizzare la casa secondo le assurde regole green? A quanto pare mi accorgo solamente io del fatto che una famiglia normale non ce la possa fare. Diverso sarebbe se i due lavoratori della famiglia percepissero almeno 15000 Euro in più su base annua.
la situazione italiana
Fatto è che oggi la popolazione italiana fatica ad arrivare a fine mese e le retribuzioni di base sarebbero ferme a circa 1200 – 1500 Euro di base al mese da decenni.
Per poter stare al passo il cittadino dovrebbe sborsare fior di quattrini che che in realità non riesce più a procurarsi. L’economia italiana non è più quella degli anni 80, la classe media sta copiosamente impoverendo e per poter mutare la propria vita, per accontentare le elucubrazioni green di qualche tecnocrate impazzito ( o in malafede), una famiglia dovrebbe sborsare più di quanto guadagni.
Il bivio del cittadino italiano
Il cittadino si troverebbe quindi davanti ad un bivio: morire di fame per accontentare un manipolo di psicopatici oppure lasciar perdere e continuare la propria vita come sempre. I tecnocrati UE che invece amano una cittadinanza “povera ma felice” (anche se il grado di soddisfazione sarebbe da chiedere agli interessati) avrebbero pensato che per obbligare i cittadini ad equipararsi al green, sarebbe necessario aumentare i costi a carico dei carburanti già carissimi. In questo caso i cittadini impoveriranno ancora di più e poi? Se oggi non riescono a normare le proprie case secondo le fanfaluche green e a cambiar autoveicoli, come potranno farlo se diverranno ancora più poveri? Non potranno più spostarsi in auto per mancanza di veicoli privati. Forse è proprio lì che il sistema vorrebbe arrivare?
Una soluzione ci sarebbe e il sistema l’avrebbe già in programma: il grande reset. A partire dagli gli immobili non modernizzati per poi attaccare anche quelli più moderni, i beni immobili dei cittadini potrebbero cambiare proprietario e divenire proprietà dello stato. COsì facendo il sistema neo-liberalista, un sistema realizzato sulle basi del più ingannevole comunismo fuso con il neonazismo porterà al sistema finanziario i propri frutti: cittadinanza povera e manipolabile, completamente controllata e oligarchi straricchi che ne inventeranno una al giorno per aumentare il peso del giogo sul collo della popolazione.
Nelle prossime righe la giornalista economica Franca Rovelli spiegherà come aumenteranno i costi dei carburanti nei prossimi anni. Già qualcuno a Bruxelles avrebbe esposto la malsana idea di aumentare i carburanti circa 10 centesimi l’anno in modo da forzare la conversione dei veicoli verdi.
Il potere d’acquisto Lira – Euro
I costi dei carburanti nei prossimi anni faranno lievitare inevitabilmente i prezzi in tutti i settori. Proprio alcuni giorni fa per curiosità mi sarei preso la briga di calcolare a spanne la percentuale di potere d’acquisto perso o guadagnato da quando dalla Lira siamo entrati dell’Euro. Secondo i miei calcoli spannometrici, dal 2002 ad oggi il nostro potere d’acquisto sarebbe calato di circa il 240 per cento. Bello vero? Questi sono i risultati della più grande truffa organizzata ai danni del popolo italiano: entrare in Europa. Se ben ricordo le nostre aziende pagarono anche una tassa detta “Tassa per l’Europa” una tassa che potrei definire uno specchietto per le allodole, una falsa speranza in un sistema più stabile reso instabile per l’occasione, mentre al contrario devo ammettere con il “senno di poi” che la famigerata tassa sia servita solamente per rovinarci.
Aumento accise 2025: stangata da 245,6 milioni all’anno
Nel 2025, il governo italiano prevede un allineamento delle accise su benzina e diesel per rispettare gli impegni europei. L’aumento graduale di un centesimo all’anno sulle accise del diesel e la riduzione della stessa misura sulla benzina comporteranno cambiamenti nel panorama fiscale, con possibili impatti sui consumatori.
Di quanto aumenteranno le accise sul gasolio nel 2025?
Le accise sul gasolio sono attualmente fissate a 0,617 euro al litro, mentre quelle sulla benzina ammontano a 0,728 euro al litro. Il piano del governo, in linea con le direttive europee del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), prevede un aumento di un centesimo per litro ogni anno fino al 2030. Questo incrementerà progressivamente le accise sul diesel, portandole in prossimità di quelle della benzina, che subiranno una riduzione della stessa misura. La rimodulazione delle aliquote mira a bilanciare il carico fiscale tra i due carburanti senza incrementare drasticamente il costo complessivo per i consumatori nel breve termine. Inoltre, non verranno applicate ulteriori accise sulle bollette della luce e sulle bollette del gas.
Perché il governo ha deciso di adottare questa politica fiscale?
La decisione di intervenire sulle accise risponde a una duplice esigenza: migliorare l’efficienza del sistema fiscale e sostenere la transizione ecologica, riducendo i sussidi ambientali dannosi (SAD). La Commissione europea ha infatti raccomandato all’Italia di equiparare le accise sui carburanti per garantire una tassazione più equa e incentivare l’uso di veicoli meno inquinanti. Attualmente, l’Italia applica una tassazione inferiore sul diesel rispetto alla benzina, una situazione non giustificata sotto il profilo ambientale.
Quali saranno le conseguenze per i consumatori?
L’aumento delle accise sul diesel potrebbe avere diverse conseguenze per gli automobilisti e le imprese. Secondo Assoutenti, un incremento di un centesimo annuo comporterebbe un aumento di circa 0,61 euro per un pieno da 50 litri, considerando anche l’IVA. Su base annua, il costo totale per i proprietari di veicoli diesel potrebbe arrivare a 245,6 milioni di euro, aumentando a 1,23 miliardi di euro se l’incremento dovesse essere applicato per cinque anni consecutivi.
Inoltre, il rialzo dei costi del carburante potrebbe riflettersi sui prezzi delle merci, data la forte dipendenza del settore logistico dal diesel. Tuttavia, le agevolazioni per gli autotrasportatori potrebbero mitigare l’impatto su questa categoria specifica, limitando l’aumento dei costi di trasporto.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aumento-accise-2025/
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