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Il terzo analista: Per descrivere le visioni del terzo analista ci ispireremo ad un articolo uscito recentemente sul blog “Lo straniero” di Antonio Socci. In questo caso si tratta nientemeno che di un Papa, lui sarebbe il terzo analista, un Pontefice che parla degli accadimenti di oggi mettendo in guardia l’umanità. Credo che il dovere di un Pontefice sia condurre il popolo di Dio verso Dio, smascherando apertamente gli inganni satanici. Credo che il dovere di un Papa, capo della chiesa cristiana più grande del mondo, la chiesa cattolica, debba essere anche mettere in guardia il popolo di Dio relazionando le sacre scritture con gli accadimenti del periodo. Solamente in questo modo il popolo di Cristo potrà essere in grado di evitare d’essere ingannato, tratto in inganno dalle teorie mondane, da leggi apparentemente piene di (falsa) pietà e da tant’ altro. Tutte particolarità che oggi sarebbero all’ordine del giorno, dato lo scatenamento satanico in atto e dato l’immenso lavoro di “lavaggio del cervello” che i servitori del maligno a mia opinione tramite certi media compiacenti starebbero attuando e con molto successo. L’obbiettivo di tali personaggi? Semplice: Creare l’inferno sulla terra ma, camuffandolo con una maschera di falsa pietà, di falsa bontà (buonismo) di falsa pace (pacifismo) con annessi e connessi. Proprio in questi giorni un grande Pontefice farebbe sentire la propria voce, nonostante le fatiche della vecchiaia. Tuttavia un Pontefice è sempre il capo della chiesa, nonostante possa essere emerito. Le parole di questo Papa hanno un grande peso sulla chiesa ma non solamente, hanno un grande peso sugli uomini di “buona volontà”, quelli che amano Cristo e il mondo da Lui iniziato che purtroppo non è ancora stato portato a pieno compimento. Papa Benedetto XVI si esprimerebbe molto chiaramente sul questo tema con parole davvero significative, drammatiche, nelle quali si capisce con chiarezza che “la minaccia verrebbe dalla dittatura universale di ideologie apparentemente umanistiche”. Nutrire una forte paura di questi accadimenti (stando a quanto riportato sul blog di Antonio Socci) aver paura di questo soprannaturale potere dell’ anticristo,
dice il Papa, è assolutamente naturale. Il mese di maggio fu un mese acceso per le polemiche e per alcune dichiarazioni esternate dal Papa emerito a Peter Seewald nella biografia in procinto di uscire in Germania, biografia che oggi si intitola “Benedetto XVI. Una vita”. La domanda focale di Seewald al Papa emerito: (dal blog di Antonio Socci “lo straniero”) “Una frase della sua prima omelia come Pontefice è rimasta particolarmente impressa nella memoria: “pregate per me, perché io non fugga, per paura davanti ai lupi”. Aveva forse previsto quello che lo aspettava? Parole a mio parere davvero profetiche quelle di Benedetto XVI quando pronunciò questa frase nella quale si evince una reale lettura di un certo futuro dell’umanità. Alla domanda, Benedetto XVI risponde che non ci sarebbe alcuna allusione ai fatti vaticani come molti avrebbero potuto pensare nel leggere la frase. In questo caso la richiesta di preghiera del Papa emerito ebbe nei periodi del proprio pontificato un significato più profondo. Spiega Benedetto XVI che la minaccia constatata dal Papa fu per la chiesa, per il servizio del successore di Pietro. La minaccia maggiore sostiene con ragione il Pontefice verrebbe come precedentemente detto da ideologie molto subdole, apparentemente umanistiche. Quello che è ancor peggio stando all’ analisi del Papa è il fatto che contraddire tali ideologie comporterebbe di essere esclusi dal consenso di base della società. In pratica come detto più volte da Padre Livio Fanzaga Direttore di Radio Maria, ma anche dall’analisi di Mons. Carlo Maria Viganò, saremmo di fronte al tentativo di instaurazione del “pensiero unico” e coloro che non l’accettassero sarebbero esclusi dalla società. Come vedete le parole e le intuizioni dei “tre analisti” sono sullo stesso piano. Il secolo scorso ad esempio la società avrebbe ritenuto assurdo parlare di aborto, di produzione di esseri umani in laboratorio e tant’altro. Oggi invece si intende instaurare un credo anticristiano mentre colui che lo rifiutasse per varie ragioni sarebbe considerato al di fuori dal “coro” quindi socialmente “scomunicato”. Detto questo quindi aver paura dell’ anticristo e del proprio potere spirituale è normale, naturale (anche se Dio è il solo in grado di dare la forza ai propri apostoli). Mai come in questo periodo servirebbero le preghiere di intere diocesi e della stessa chiesa per poter resistere alla tentazione maligna di aderire al “pensiero unico”. Naturalmente i media, che ormai ben sappiamo da che parte siano schierati, avrebbero scatenato polemiche concentrandosi sugli esempi. Il pensiero del Papa invece andrebbe ben oltre gli esempi quando parla di una vera e propria minaccia in merito ad una dittatura universale che sarebbe rappresentata dalle famose ideologie apparentemente umanistiche. Un avvertimento quindi che viene da un Papa ma anche da un uomo di grande ed indiscutibile cultura, un campanello d’allarme sul fatto che come già affermato ci sia una gravissima minaccia in atto, quella dell’imposizione del pensiero unico, una reale e grande impostura, una modalità di pensiero in grado di approvare tutti i misfatti satanici che il demonio tramite i propri servi vorrebbe imporre ad ogni costo.
Tuttavia Antonio Socci sul blog “Lo straniero” affermerebbe che parallelamente, anche alcuni intellettuali laici sarebbero preoccupati per l’instaurazione del pensiero unico. “Micromega” addirittura avrebbe tirato in causa “la nuova stagione di eccessi che il Politically correct” come forma ideologia predominante che oggi il mondo starebbe vivendo, una “moderna filisofia” o meglio una nuova “forma di pensiero” che avrebbe portato alla triste riscoperta della censura, un particolare del tutto progressista. L’allarme per queste forme filosofiche moderne, ormai non più striscianti ma venute oggi allo scoperto, sarebbe stato lanciato da Giorgio Agamben proprio durante l’emergenza sanitaria. Anche il francese Michel Onfray si sarebbe espresso in merito con il libro “Teoria della dittatura” nel quale viene scoperto un nuovo tipo di totalitarismo. Benedetto XVI parla del fatto che “la moderna società intenda formulare un credo anticristiano”. Se questi intellettuali fra cui non tutti apertamente cristiani si prodighino per mettere in evidenza questi pensieri filosofici, significa che quindi possano essere la realtà e di conseguenza, che il pericolo esista veramente. Sempre da “Lo straniero”: la riflessione del Papa emerito incontrerebbe quella di uno dei maggiori filosofi moderni, Renè Girard. In questo caso il filosofo avrebbe le medesime visioni del Pontefice quando dice “Vedo satana cadere come una folgore” (Adelphi). Anche il filosofo vedrebbe all’orizzonte “il nuovo totalitarismo”. Girard spiegherebbe il fatto che il cristianesimo avrebbe portato alla nascita della pietà per le vittime. Di contro siamo alla presenza di un umanesimo imposto da satana (la scimmia di Dio) che farebbe sua questa modalità di pietà ma la stravolgerebbe radicalizzandola e paganizzandola presentandosi come liberatore dell’umanità. Anche Girard come pure Benedetto XVI riconosce satana non solo come la “scimmia di Dio” ma come colui che vuole addirittura superarlo. Il secolo scorso è disseminato da mistici che parlano del futuro. I pensieri di questi personaggi sarebbe il linea con le sacre scritture. Il ‘900 è pieno di figure letterarie che denunciano i misfatti di satana. Benson, Solovev ne sarebbero un esempio. Sempre Girard affermerebbe che l’antricristo avrebbe la pretesa di portare la pace e la tolleranza fra gli uomini. Nessuno offre nulla per nulla e satana non è da meno essendo il maestro nell’inganno. In questo caso il re del male offrirebbe un pericoloso ritorno al paganesimo in cambio di pace e tolleranza. Sia Girard che Benedetto XVI avrebbero in comune l’allarme per il modernismo anticristiano a cui accosterebbero l’anticristo. Anche altri filosofi avrebbero iniziato ad abbracciare questo filone come Mario Tronti e Massimo Cacciari in vari interventi e nell’opera letteraria “Il potere che frena” (Adelphi). Il laico Agamben avrebbe
scritto un libro con tema la rinuncia di Ratzinger al trono petrino “Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi”. Nell’opera lo scrittore è convinto che la ragione reale dell’abdicazione del Papa sia stata la volontà di risvegliare la coscienza escatologica. Nell’opera si evidenzierebbe uno sdoppiamento della chiesa voluto dal piano di salvezza di Dio, da una parte la chiesa di Cristo e dall’altra quella dell’ anticristo. L’abdicazione di Ratzinger dimostrerebbero una netta separazione fra Babilonia e la Gerusalemme nella chiesa. Benedetto XVI ricorderebbe che stando a quanto detto da Agostino, molti appartenenti alla chiesa lo sarebbero solamente in modo apparente e quindi vivrebbero contro la chiesa, di contro fuori da essa esisterebbero persone che, senza esserne magari coscienti, sarebbero profondamente appartenenti a Cristo e pertanto anche alla propria sposa: la chiesa. Detto questo è fisiologico che esistano quindi nel mondo periodi di luminosità nei quali Cristo illuminerebbe il mondo stesso e pertanto la stessa chiesa ma anche periodi di profonda oscurità che a mia opinione metterebbe la fede a dura prova smascherando i falsi cristiani ma di contro confermando e temprando i veri fedeli a Dio