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LA API: ESSENZIALI PER LA VITA UMANA di Nicola Migliorini

IMPOLLINATORI INSETTI IMPORTANTISSIMI PER L' ECOSISTEMA

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ARTICOLO OFFERTO DA APICOLTURA CELLA CAZZAGO SAN MARTINO BRESCIA  http://www.apicolturacella.it     

“Eliminiamo le api dalla Terra e al tempo stesso elimineremo centomila piante che non saranno in grado di sopravvivere”

Queste furono le parole di un naturalista che in seguito divenne uno dei più grandi nomi della scienza mondiale: Albert Einstein. La Api potrebbero sembrare un insetto insignificante, un piccolissimo insetto, che se punge potrebbe divenire un “piccolo guaio” tuttavia siamo di fronte ad un piccolo ma grande miracolo della natura, un insetto organizzatissimo. Ogni ape ha il proprio compito sociale, produrre miele (ape operaia), regnare (ape regina) presidiare gli ingressi dell’alveare (api guardiane), fecondare con la regina e mantenere l’alveare numeroso (fuchi). Insomma un alveare è un regno molto ben organizzato, un super-organismo, facente parte di quell’ ecosistema che in qualche modo, nonostante ci permetta di vivere, staremmo facendo di tutto per annientare. Perché quindi l’uomo, consapevole del rischio che corre starebbe adoperandosi in modo assolutamente incosciente ad annichilire la propria fonte di vita? Per i soliti motivi: egoismo ed interessi pecuniari di vario genere. Non posso definire errato il sistema capitalista, tuttaviacome spesso accade per ogni ideologia umana, quando fosse esasperata provocherebbe un serio danno all’intera società. Personalmente credo che la vita della Terra funzioni su un sottile equilibrio e su tale equilibrio, debba rimanere. Purtroppo oggi l’equilibrio starebbe sfuggendo dalle mani dell’uomo, quindi la mancanza di equilibrio porterebbe inevitabilmente verso grandi difficoltà future. Torniamo ora alle nostre api. Le api sono un insetto importantissimo per la vita della natura e di conseguenza per quella dell’uomo. Per ritornare alla frase di Einstein potrebbero sparire innumerevoli tipi di piante che necessiterebbero di essere impollinate dagli insetti impollinatori cui fanno parte le api.  Per chiarire questi concetti importantissimi per la nostra vita, intervisteremo un apicoltore di professione Davide Frugoni, bresciano, che ci offrirà delle spiegazioni in merito alle api ed alla moria negli ultimi anni, di questi industriosi insetti.

Davide: Tanto per iniziare ti chiedo una presentazione. Seguo sempre lo stesso schema nelle mie interviste per il fatto che credo sia necessario chiarire con chi staremmo conversando. Ho studiato agraria e conseguito il diploma di perito agrario dapprima all’ ITAS Pastori di Brescia per poi terminare gli studi all’ ITAS Bonsignori di Remedello ed ho lavorato a contatto con il mondo agricolo. Mi sono avvicinato all’apicoltura per una passione e curiosità nata sui banchi di scuola, facendone ora una professione che svolgo nel territorio bresciano. Questa passione mi ha permesso col tempo di diventare dapprima tecnico e poi Presidente dell’ Associazione A.P.A.B. Brescia, associazione degli apicoltori bresciani dal 2009 al 2018. Ora in Associazione svolgo il ruolo di Consigliere.

Foto di Robert C da Pixabay

In merito alla  teoria di Enstein, Cosa ne pensi? Se ne sentono francamente di tutti i colori. Grazie a Dio non esistono solo le api come insetti impollinatori, anche se le api rivestono una grande importanza in questo senso. Esiste una grande biodiversità per quanto concerne l’impollinazione delle piante come ad esempio i Bombi, impollinatori selvatici. Ad esempio possiamo trovare altri insetti simili alle api come le Osmie, una categoria sconosciuta ai più, che nidificano in cavita’ preesistenti, insetti importantissimi anch’essi per l’impollinazione. Certo, se dovessero morire le Api saremmo di fronte ad un trauma ecologico non di poco conto. Morendo le Api potrebbero in seguito estinguersi anche altri impollinatori, dopotutto siamo noi uomini a contribuire alla morte di tali insetti tramite avvelenamento continuo.  Noi apicoltori abbiamo un compito davvero importante e delicato nella conservazione delle Api. Definirei l’apicoltore come il guardiano dell’ ecosistema. Noi apicoltori dobbiamo fare tutto il possibile affinchè questi industriosi insetti continuino a vivere. Se morissero le Api, molte piante da frutto ne subirebbero le conseguenze. Credo che molti frutti in questo caso non sarebbero più presenti sulle nostre tavole ma neppure sui banchi dei supermercati. Non avremmo più ciliegie, pesche, mele prugne e tanta altra frutta ma anche molti ortaggi sparirebbero come le zucche, le zucchine e tanto altro. L’impollinazione è importantissima per  mantenere l’ecosistema, per la fruttificazione dei vegetali. Si pensi che esistono paesi dove le Api ormai sono rare per via dell’inquinamento selvaggio, e dove e’ l’uomo che preleva dai fiori il polline e lo trasferisce sui fiori da impollinare. Siamo al paradosso, il lavoro delle Api lo devono fare gli uomini. Si pensi che starebbero pensando ad api robot per impollinare i fiori ma non sarà certamente la stessa cosa se fossero creati. I robot non potranno mai svolgere un lavoro identico a quello delle Api. La natura è perfetta. L’uomo non può pensare di sostituire la natura. Siamo di fronte ad un sistema mondo surreale.

Foto di rostichep da Pixabay

Consigli pratici per l’acquisto di miele di buona qualità?  Devo fare una premessa: il miele è sempre meglio procurarselo da un apicoltore locale. Nella grande distribuzione esiste miele di ogni tipo proveniente da molte nazioni, anche la Cina. Facciamo un ragionamento: se in Cina hanno pochissime Api come possono avere una quantità di miele così grande per accontentare l’export mondiale ? Com’e’ possibile aumentare costantemente la riproduzione mantenendo inalterato il numero degli alveari? E’ logico che quel miele comincia a destare dei dubbi sulla sua genuinità facendoci sorgere il pensiero che possa essere composto da altro, e che, grazie a triangolazioni commerciali, possiamo ritrovarci nel vasetto che vogliamo comprare. Da un apicoltore locale si è certi di comprare miele di qualità che ha dei costi di produzione decisamente più elevati rispetto a quelli di provenienza estera.  Il prezzo poi, si differenzia in base al tipo di miele che si desidera acquistare fosse di Acacia oppure di Castagno, millefiori , tiglio, arancio o agrumi ed atre tipologie di miele. Penso che il consumatore debba informarsi leggendo bene le etichette del prodotto in vendita per capire cosa stia comprando e per comprenderne la provenienza .

In inverno come fate a fare in modo che le api non muoiano per scarsità di cibo? Qual è la causa maggiore della moria di Api? In inverno, se le scorte che le Api si sono fatte non fossero sufficienti, nutriamo gli alveari con sostanze a base di zucchero reperibili in commercio (sciroppi e candito). Per quanto riguarda invece la moria delle Api, è dovuta ai pesticidi in modo particolare nei pressi dei campi quando il mais viene seminato. In questo caso i pesticidi che gli agricoltori irrorano uccidono le api che respirano questi veleni. Ora però si sta operando per poter avere una sinergia con gli agricoltori ma ci vuole del tempo. Altro problema non da poco è il tempo instabile, il clima esasperato, estati fresche, troppo vento, troppe piogge, siccità ed altro, il clima impazzito per capirci. La somma di tutti questi fattori sta mettendo in ginocchio aziende di apicoltori che stanno diventando dei veri funamboli per cercare di non perdere il proprio patrimonio apistico rincorrendo fioriture che scarseggiano o donano poco nettare.

E’ conveniente per un frutticoltore ospitare le api durante la fioritura del frutteto? Direi di si. Faccio un esempio: ad un apicoltore e’ stato richiesto di posizionare arnie in un campo coltivato con piante di Kiwi. Quell’anno il frutticoltore fece una produzione maggiore del 40% che negli anni precedenti. Questo è dovuto all’ impollinazione da parte delle Api.

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Quanto miele produce un apicoltore medio? Difficile dirlo, dipende da molti fattori, come accennato poco fa, comunque tieni presente che su 1000 arnie quest’anno si sono ottenute circa 6600 kg di miele (media 6 kg circa per alveare) quando normalmente se ne possono fare mediamente 25/30 e anche piu’. Tutti questi dati dipendono dalle annate, dal tempo, dal clima, dalla fioritura, dai pesticidi spruzzati nei campi. Oggi il clima instabile ed estremo è uno dei nemici peggiori delle api. Un clima estremo caldo e con troppo vento ad esempio secca il nettare quindi le api non riescono a prelevarlo e quindi producono meno miele.

So che i prodotti dell’alveare sono anche utili per evitare le patologie influenzali. Vero. Sicuramente sono dei coadiuvanti e vanno ad integrare eventuali carenze irrobustendo il nostro sistema immunitario. Ad esempio, il polline può essere considerato un alimento completo, il propoli un antibiotico naturale, la pappa reale un rinforzante naturale.

Sono necessari trattamenti particolari nell’ apicoltura? Si effettuano trattamenti sanitari con prodotti autorizzati presenti sul mercato, che permettono di combattere e contenere la presenza di Varroa, un acaro parassita che affligge e che debilita le api.

Da apicoltore cosa consiglieresti per preservare l’ecosistema, le api e di conseguenza il genere umano? Una cosa semplicissima. In genere è sempre necessario andare avanti, la civiltà non può assolutamente fermarsi  ma talvolta forse sarebbe più importante per poter andare avanti, fare un passo indietro e fermarsi a riflettere. Oggi usiamo ripeto troppi pesticidi, insetticidi e veleni di vario genere. Fai conto che i campi agricoli di certe zone tipiche del nostro “belpaese” sono pieni di Glifosato. Hanno analizzato il sangue di alcuni agricoltori addetti alla coltivazione dei campi ed era carico di questa sostanza che certamente bene non fa. Le arnie posizionate vicino a questi campi sicuramente non se la passano bene. Se muore l’ape significa che la sostanza utilizzata, col tempo, farà male anche all’uomo. E’ semplice da capire, tuttavia a mia opinione non si vuole capire. Oggi essere apicoltore è davvero complicato, il rischio di produrre poco miele è sempre dietro l’angolo. Pensa soltanto al miele di Acacia che in certe annate è davvero raro. Questo è un miele molto apprezzato per il colore chiaro, il profumo ed il gusto delicati.

Foto di Eric Michelat da Pixabay

Credo che parleremo ancora di miele se ci darai la possibilità di altre interviste. In questo modo potremo capire anche cosa comprare evitando i surrogati. Certamente parleremo ancora di miele se ci darai voce. Noi abbiamo la necessità di poter avere dei media che ci danno spazio. Generalmente si parla poco di miele, di Api e di alveari ma ultimamente questa tendenza si sta modificando. Tuttavia penso che parlare anche di questi insetti davvero stupendi, dei prodotti da loro realizzati, parlare dell’importanza di questi prodotti per la salute sia davvero importante. Sarebbe importante conoscere le Api. Solo in questo modo, conoscendole, sarà possibile amarle e di conseguenza preservarne la vita. L’ape resta, ripeto, uno degli insetti impollinatori più importanti per l’ecosistema. L’ecosistema è quell’ insieme sinergico di forme viventi animali e vegetali che si sostengono uno con l’altro, che permettono uno la vita dell’altro. E’ necessario capire che proprio l’ecosistema sia quell’ importantissimo alleato, regalatoci dal Creatore, che può pesare sulla vita o sulla morte del genere umano. Detto questo credo sia importante conoscerlo e quindi preservarlo.

Qualche consiglio sul miele e sui prodotti dell’alveare ce li offrirà l’Apicoltura Cella. Un’ azienda  che produce un miele assolutamente naturale è l’ Apicoltura Cella di Cazzago San Martino Brescia. L’apicoltura Cella propone una buona varietà di miele di fiori di vario genere ma anche gli altri prodotti dell’alveare. Si pensa che le Api abbiano iniziato a produrre miele 130 milioni di anni or sono, ci spiegano, sono stati rinvenuti favi fossilizzati risalenti nientemeno che a 3 milioni di anni fa. Il miele quindi è un prodotto assolutamente conosciuto sin dall’antichità,

un prodotto che non va mai a male in quanto inospitale per la vita batterica. In effetti,  sono stati rinvenuti nelle tombe dei faraoni egizi, mieli ancora commestibili. Non servono quindi grandi accorgimenti per la conservazione ottimale del miele, si consiglia tenerlo in luogo fresco e con possibilmente con poca luce. Un miele puro e naturale con il freddo cristallizza ovvero si indurisce divenendo “cristallizzato”, guai se non lo facesse, potrebbe essere miele non qualitativamente naturale. La cristallizzazione è assolutamente normale nel miele. Per poter riportare il prodotto alla naturale cremosità sarà sufficiente scaldarlo stando attenti a non superare i 40 gradi di calore. Apicoltura Cella offre anche prodotti a base di miele molto gustosi, salutari e particolari come il polline, la pappa reale, il propoli ma anche la pasta di nocciole che nasce dalla miscela di due soli ingredienti, miele d’acacia e pasta di nocciole, ottima a colazione spalmata sul pane e come dolcificante. La Pasta di nocciole è un prodotto naturale e genuino, energetico, senza conservanti e grassi aggiunti. Enervitam, un energetico naturale composto dei tre elementi in grado di alzare le difese immunitarie: miele, pappa reale, polline, propoli. Un prodotto realizzato in modo particolare per gli sportivi che avessero la necessità di ricaricarsi di energia. Il gradevole sapore di Enervitam è un alternativa alla pappa reale. PROMEL: è una semplice composizione di miele e propoli. E’ una soluzione molto pratica e dal gusto dolce che combina le proprietà della propoli grezza, adatto per raucedine, tosse e mal di gola. BALSAMEL: miele, propoli ed essenze naturali come il timo, l’eucalipto, la menta, il pino, l’ Echinacea e la rosa canina. Ottimo prodotto per favorire un fisiologico benessere delle vie respiratorie. SCIROPPO DI LICHENE: lo sciroppo al lichene d’ Islanda serve per le vie respiratori e per la tosse secca, quando si ha un po’ di “raspino” in gola. PROPOLI IDROALCOLICA/IDROGLICERICA: Questo prodotto possiede proprietà antibiotiche e anestetiche con azione priva di effetti collaterali, ma anche proprietà cicatrizzanti e anti infiammatorie. MIELE E ZENZERO: il miele e zenzero combatte tosse, raffreddore, stanchezza eccessiva, aiuta a perdere perso riducendo lo stimolo della fame, disintossica l’ organismo attraverso l’eliminazione delle tossine ma ha anche proprietà anticoagulanti e antiemetiche aiuta in caso di nausea e vomito aiuta la digestione ed abbassa il colesterolo. MIELE CURCUMA E PEPE: miele curcuma e pepe ha potere antibiotico, ovvero la capacità di contrastare i batteri, ma anche il suo essere un buon sedativo naturale in caso di tosse buon antinfiammatorio naturale. MIELE E LIQUIRIZIA: miele e liquirizia può avere effetti anche come gastroprotettore, può aiutare chi ha problemi di digestione lenta e quindi aiutare un corretto funzionamento dell’intestino. Indicata anche in caso di tosse e bronchiti e considerata anche antiinfiammatorio.

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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