Si chiude oggi il primo evento culturale organizzato dal principato di Nabatea intitolato “la lingua araba nel progetto Panarabo”. Un evento organizzato dalla Corona Nabatea in nome del Principe S.A. Valerio Malco. L’incontro si è svolto in una zona centrale di Roma all’interno dell’esclusivo club dell’aeronautica militare a Roma “Casa dell’aviatore”. Presenti all’evento oltre a Sua Eccellenza il Principe di Nabatea S.A. Valerio Malco, il Gran Cancelliere del principato Ducoli Achille che ha tenuto il discorso di benvenuto, l’Ambasciatore iracheno persso la Santa Sede, l’Ambasciatore del Marocco presso la Santa Sede, gli incaricati dagli organi d’informazione Mondooggi e Vatican News.
Ducoli Achille:
Il Gran Cancelliere dello stato di Nabatea, Ducoli Achille apre l’evento con un discorso introduttivo. Il Gran Cancelliere spiega i motivi di questa interessante iniziativa culturale mirata alla collaborazione degli stati con la Corona Nabatea. L’obbiettivo è la collaborazione internazionale per la pace e la conoscenza del mondo panarabo. In seguito scopriremo quanto vale la conoscenza dei popoli e fra i popoli. Il Gran Cancelliere ringrazia i partecipanti, relatori, ambasciatori ed addetti all’informazione auspicando una proficua collaborazione futura.
Prof. Giuliano Lancioni: l’etnia araba
Un’interessante conferenza è stata presieduta dal professor Giuliano Lancioni esperto di arabo e di storia dei popoli arabi che ha pieganto cosa si intende per arabi e musulmani. L’arabo non dipende direttamente dall’islam come noi siamo avvezzi erroneamente a pensare. L’islam è una specifica religione che va al di là delle etnie arabe. In effetti esistono appartenenti alle etnie arabe che abbracciano anche religioni differenti come il credo cristiano anche se l’islam resta comunque la religione di riferimento delle zone mediorientali e nordafricane. Un esempio di arabi cristiani sono i copti i caldei, i maroniti ed altre frange del cristianesimo. Un esempio di cristiani d’oriente con importanti incarichi politici li possiamo trovare nell’ex ministro della difesa iracheno, cristiano, TARIQ AZIZ operante nel periodo dittatoriale iracheno. Un secondo esempio importante è il Presidente Michael Aoun. Il presidente libanese è cristiano maronita per volere della Costituzione del Libano. Tuttavia è necessario rammentare che l’identità araba è caratterizzata dalla lingua araba e non dalla religione.
E’ necessario ricordare che gli arabi discendono da popolazioni per lo più arabizzate, spesso sono state costrette a divenire arabe anche con la forza. La religione per l’identità araba non è quindi un fattore ne dominante e neppure esclusivo, come invece popolarmente si possa credere. Per quanto concerne l’Islam come religione, l’espansione islamica inizia da Medina, il cuore dell’islam. Un esempio di popolazione anticamente non araba lo si può vedere nella popolazione egiziana. L’Egitto antico non era un territorio nordafricano di discendenza araba ma che in seguito si è arabizzato. Oggi per paese arabo si intende uno stato facente parte della “lega araba” situata nella zona dell’attuale medio oriente e del vicino nordafrica, compreso il corno d’Africa la zona della Somalia per intenderci. Nella stessa Somalia oggi araba, ad esempio nessuno parla lingua araba, ma neppure la discendenza, la radice, di tale popolo sono di origine araba. La medesima cosa avviene per le isole Comore ma anche per il territorio di Gibuti. Perchè quindi questi stati sono parte integrante della lega araba? Per il fatto che hanno scelto di aderire a tale istituzione. Un accenno sullo studio dell’arabo, che nei territori appartenenti alla zona mediorientale e nordafricana avviene per interesse nel Corano e per interesse nel proselitismo musulmano che comunque non è stato molto efficace nei secoli. I primi testi stampati in Europa sono scritti di origine religiosa. In epoca coloniale il “vento muta” e si passerà ad un differente approccio nell’insegnamento ovvero ad un insegnamento coloniale. Questo tipo di approccio diverrà uno strumento necessario ai colonizzatori nel delicato compito gestionale dei sudditi. Possiamo affermare che l’insegnamento coloniale sia stato portato dai colonizzatori a scopo di controllo della popolazione interessata alla colonizzazione. L’importanza numerica degli appartenenti odierni al mondo arabo e l’importanza economica di questi paesi, ha fatto in modo che l’arabo sia divenuta la sesta lingua ufficiale dell’ ONU. I comunicati delle Nazioni Unite devono essere quindi divulgati nelle lingue ufficiali fra cui l’arabo. E’ importantissimo comprendere l’esistenza di vari tipi di arabo, l’arabo classico, l’arabo standard, i Koinè ragionali ed i dialetti. Il sistema linguistico arabo è organizzato in un’ organigramma di tipo piramidale alla cui sommità è solidamente posizionato l’arabo classico. La lingua araba possiede un’ intrinseca variazione. Esiste un nucleo comune a tutte le lingue arabe.
Il progetto Panarabo
Il professor Lancioni docente di lingua araba ha esposto in seguito il progetto panarabo
che consiste in due sfaccettature in un solo progetto a cui colleborerà il relatore, in sinergia con alcuni importanti atenei italiani come ad esempio lo IULM di Milano Bicocca. Il progetto possiede una rilevanza nazionale. Il primo sotto progetto dovrà trattare tutte le varietà linguistiche dell’arabo in un unico modello, date le differenze di pronuncia, di comprensione dell’arabo parlato nelle zone periferiche della lega araba. Si prevede quindi di lavorare per la realizzazione di un dizionario dell’arabo classico completo riportando le differenze fonetiche e linguistiche che si trovano nelle differenti zone dei territori arabi. Anche la finanza islamica avrà una parte importante nel progetto. la finanza islamica è basata sul diritto musulmano che prevede ad esempio prestiti di denaro senza interessi. Gli interessi sul denaro prestato sono vietati dalla religione islamica. Per ovviare alla perdita del costo del denaro implicita in una valuta, ma anche per generare un certo tipo di guadagno tralasciando il fattore interessi, il sistema finanziario arabo prevede una serie di investimenti legati ad una parte del prestito che dovrà essere messa a gestione finanziaria. In questo caso l’istituto di credito legato al sistema finanziario arabo per forza di cose dovrà accollarsi una parte del rischio, che nel sistema tradizionale occidentale è di competenza del sottoscrittore del prestito. Tramite la finanza araba sarà possibile quindi puntare alla nascita di un nuovo sistema bancario veramente etico e quì entrerebbe in scena il secondo sottoprogetto finanziato di recente dal Ministero. In Italia esistono oggi istituti di credito che possano assimilare il concetto islamico. Ricordo che anche il concetto cristiano dovrebbe contemplare il prestito senza speculazione ma purtroppo non è così. Il sistema finanziario occidentale è basato sulla speculazione pura, inducendo le banche a prestare denaro per ricavare lucrose entrate riversando i rischi sull’unico soggetto interessato al prestito, il richiedente.
Nicola Migliorini (Mondooggi):
Secondo relatore il Direttore di Mondooggi Nicola Migliorini ed addetto stampa del Principato che spiega l’importanza della conoscenza delle verie tradizioni, della storia dei popoli e delle varie sfaccettature culturali. Il relatore stigmatizza come il commercio possa divenire uno dei metodi più proficui di unione e di miglioramento per le popolazioni. L’economia e la ricchezza devono smettere di essere fine a se stesse ma devono adoperarsi per generare ricchezza tramite il sistema economico, permettendo alle popolazioni di poter superare le soglie di povertà, imparare a lavorare ma soprattutto a generare sistemi di pace. Il benessere sociale dei popoli è il principale alleato della pace nel mondo. La ricchezza deve generare una risposta positiva che va al di là dell’utilizzo del denaro per produrre denaro (tramite la spoeculazione finanziaria). La ricchezza deve essere investita con l’obbiettivo di un miglioramento sociale ed economico. E’ un esempio la città di Milano che nel prossimo futuro sarà destinata a divenire sempre più attraente. Questo per aver calamitato investimenti esteri provenienti in questo caso, dal mondo arabo ed averli riversati sull’edilizia. Il commercio resta un motivo di unione. Un esempio di unione simbolica interinseco nel commercio è la stretta di mano che dalla notte dei tempi è servita per siglare grandi contratti unendo quindi a livello imprenditoriale. La conoscenza e l’assimilazione delle diverse culture porterà finalmente alla pace mondiale ed alla reciproca tolleranza, etica e religiosa.
Monsignor Aziz Mina
Monsignor Aziz Mina, prelato cattolico di origine egiziana e rappresentante della Santa Sede offre un sincero augurio di pace ricordando che oggi il mondo soffre per un conflitto interno e spirituale fra guerra e pace. Tuttavia ogni persona deve sforzarsi per superare se stessa facendo il modo che la parte spirituale tendente alla pace, presente in ogni essere umano, diventi dominante e prevalga sulla parte che al contrario tende al conflitto. Il prelato condanna il settarismo e la corsa al protagonismo, un vezzo molto comune che contraddistingue i nostri turbolenti periodi. Monsignor Mina fa notare quanto crescono le nazioni quando i più forti aiutano i più deboli, secondo il concetto di convivenza cristiana. Una condanna al concetto mondano o legge del più forte, in uso sino ad oggi con la guerra a scopo speculativo che domina dalla notte dai tempi. Questo per il fatto che il concetto di pace nel singolo uomo, con il proprio essere spirituale è da sempre trascurato. Lo spirito umano è malato. Per prima cosa una persona deve essere in pace con il proprio essere. Solamente in questo modo sarà possibile evitare i conflitti anche mondiali. Si ricordi che la pace soggettiva si ripercuoterà sempre sulla società mondiale, come pure l’odio soggettivo.
Federico Cardu
Sua Eccellenza Federico Cardu Ministro degli esteri del principato ringrazia i relatori intervenuti e spiega l’ organizzazione extraterritoriale dello stato di Nabatea ed i propri fini come l’aiuto ai popoli del terzo mondo e l’adoperarsi per la pace, che oggi è l’obbiettivo più importante da perseguire.
S.A. Valerio Malco
Chiude l’evento culturale S.A. il Principe Valerio Malco ringraziando i relatori ed i partecipanti,ricordando ancora una volta la “politica” del principato e rammentando che i paesi del mondo non hanno bisogno del principato di Nabatea, è il principato ad aver bisogno degli stati per perseguire il bene comune. La Corona opera ed opererà sempre per la cooperazione internazionale, per la pace e la giustizia fra i popoli e per l’aiuto nello sviluppo dei popoli meno abbienti, spesso dimenticati dal sitema finanziario e politico di oggi. Questo primo incontro culturale organizzato dallo stato nabateo a Roma vuole provocare lo scambio interculturale fra i popoli con le proprie diversità religiose e storiche, scatenando un processo non impossibile ma a cui tutti dobbiamo impegnarci a formare. Solo in tal senso il mondo avrà la possibilità di poter essere protagonista di un lungo periodo di pace, giustizia e prosperità. La Corona nabatea si prefigge di collaborare e promuovere attività di collaborazione internazionale per lo sviluppo di relazioni commerciali fra i popoli. Il Principe Malco ricorda che Nabatea, ha una radice storica che affonda nel contesto arabo e panarabo. La Corona ha creato sin da subito una comunità di lavoro oltre che una comunità internazionale per portare avanti i principi di pace, di commercio e di prosperità dei popoli.
TEL 0364.529284 http://www.ducoliachille.com