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Winter Marathon: la vera corsa automobilistica
Una gara automobilistica di regolarità che ritengo essere al cento per cento una vera propria gara assolutamente competitiva è la Winter Marathon che inizierà domani sera a Madonna di Campiglio. La corsa quest’anno compie i 37 anni e a mia modesta opinione si attesta come la “vera corsa automobilistica”. Una grande gara che pur essendo di regolarità si discosta molto dalle solite gare dello stesso genere dedicate ai veicoli storici. La Winter Marathon non ha neppure la parvenza d’essere una “passerella” per automobili dall’indiscusso fascino del passato.
Il dominio della competitività
In questo caso la gara rappresenta un divertimento unico, unito a un grande impegno da parte dei piloti e dei navigatori che si devono impegnare a scalare il podio e vincere la gara. Questo evento è molto particolare, una gara per esperti di guida, combattutissima e piena di difficoltà naturali. Oltre ai tempi da tenere e quindi i rilevamenti cui la corsa è disseminata, una grande difficoltà consiste nel superare anche gli ostacoli che madre natura offre.
Il fatto che la corsa si svolga per lo più di notte e quindi la visibilità sia per forza di cose ridotta e le temperature in alta montagna siano estreme non penso sia cosa da poco conto. Vorrei rammentare il fatto che i veicoli di un tempo non possedevano le potenti luci led che ormai fanno parte della nostra quotidianità e dei nostri veicoli altamente tecnologici.
Neve e ghiaccio protagonisti
Una grande difficoltà oltre al buio notturno consiste nel ghiaccio, nella neve e nelle temperature estreme che le montagne ospitanti il tracciato offrono nel periodo invernale. Seguendo una Winter Marathon rammento alcuni anni fa, quando ci trovammo sul Pordoi con ben 18 gradi sotto lo zero, in quota, su una strada ovviamente stretta e buia con muraglie di neve a destra e sinistra, pregando il buon Dio che alla nostra vettura moderna al seguito della gara non accadesse nulla di spiacevole, dopotutto noi media non beneficiamo del supporto delle automobili partecipanti. Una possibile difficoltà naturale consiste a mia opinione anche nelle variazioni climatiche cui la montagna è da sempre avvezza e imprevedibile. In montagna il tempo può cambiare anche in modo repentino, soprattutto in alta quota. La neve può cadere da un momento all’altro. Le perturbazioni in montagna non lasciano molto spazio e quindi, prevedere l’imprevedibile risulta essere un po’ difficile.
Qualche avventura pericolosa
Un aneddoto ve lo racconterò molto volentieri. Lo scorso anno seguimmo la corsa con la nostra vettura a noleggio. Inaspettatamente ci accorgemmo che il noleggiatore aveva scordato di munirci di calze da neve come d’altra parte avevamo richiesto. La vettura aveva solamente pneumatici estivi. In quota, di sera, a quasi 2300 metri circa il ghiaccio era ovunque e i freni non rispondevano più. La temperatura calava a vista d’occhio. Eravamo già a meno 15. Riuscimmo a scendere dal passo sgonfiando di un terzo le gomme in modo che aderissero meglio all’asfalto e frenando con il freno motore, facendo controsterzo con tirate rapide di freno a mano sui tornanti. Ricordo solamente il terrore dei nostri reporter spagnoli che tranquillizzai con battute e barzellette mentre ero impegnato alla guida e devo ammettere un po’ preoccupato… Fu un sollievo quando abbassandoci di quota la temperatura tendeva a normalizzarsi offrendo un manto stradale migliore e maggiormente sicuro.
Permettetemi di affermare che guidare per molti chilometri a queste condizioni non sia per nulla facile. Soprattutto il 24 gennaio che sarà il giorno più lungo della gara sarà certamente un’avventura. In questa giornata che definirei mista per il fatto che la corsa si svolga un po’ di giorno e un po’ di notte, i chilometri da percorrere saranno davvero tanti, come tanti i valichi che i partecipanti dovranno impegnarsi a conquistare prestando molta attenzione ai rilevamenti della regolarità, oltre che agli ostacoli naturali da superare brillantemente, a bordo di vetture che in fatto di sicurezza, comfort e di frenata non son certo all’avanguardia.
La automobili degli anni passati
Certe automobili anteguerra hanno come tutto pregi e difetti. Le vetture molto datate sono munite di freni a tamburo, una modernità per gli anni 30 ma spesso prerogativa delle vetture da corsa come ad esempio la Bugatti model 51, un brand anteguerra che spesso vediamo correte a questa gara. Essere munite di freni a tamburo è un handycap. Lo spazio di frenata è lungo e con il ghiaccio potete immaginare l’avventura. Al contrario un lato positivo di questo genere di vetture consiste nelle gomme strette con il battistrada ben definito. In questo caso in fatto di adesione sulla neve risultano essere molto valide. La concentrazione dei driver e dei navigatori dovrà quindi essere ai massimi livelli.
Seguendo una decina di gare l’anno e tutte nell’ambito della regolarità, penso che una corsa con queste prerogative sia unica nel proprio genere. La Winter Marathon posso affermare sia un evento che senza ombra di dubbio abbia le caratteristiche per essere considerato una vera “gara automobilistica”. Un punto a favore è la competitività è la palpabile voglia di vincere. Penso che partecipare alle gare automobilistiche per un appassionato sia importante come dopotutto recita un antico adagio, tuttavia in questo caso penso sia ancora più importante vincere la gara. Se una corsa non recasse in se il fattore competitivo dell’arrivo al podio, ovvero l’impegno per arrivare alla vittoria penso che non sarebbe più una gara degna di tale nome. Nella Winter Marathon questo fattore è dominante. Coloro che partecipano a una corsa del genere penso lo facciano in modo particolare per vincere.
Questa trentasettesima edizione come abbiamo anticipato nelle righe precedenti, sarà la più lunga di sempre con i suoi 540 chilometri di tracciato da affrontare in due tappe che comporteranno una media di 17 ore di guida a tappa. La trentasettesima edizione comprenderà ben 14 passi dolomitici da superare, sei prove di media e 65 prove al cronometro. Questo particolare prettamente tecnico, lascia comprendere come questa corsa sia impegnativa ai massimi livelli. Dal 23 gennaio potremo quindi vedere girare per lo splendido paese di Madonna di Campiglio, città base della corsa, ben 17 marchi automobilistici, la rappresentanza di otto nazioni differenti, (dato che la fama della corsa starebbe facendosi strada anche all’estero) e sedici vetture anteguerra.
I Top Driver della Winter Marathon
Parteciperanno all’edizione 2025 quattro vincitori delle edizioni precedenti oltre che quattordici TOP driver. La presenza di questi piloti espertissimi nella disciplina della regolarità renderà la corsa ancora più interessante in quanto più combattuta ed emozionante. E’ un peccato che Andrea Vesco, il re della regolarità non partecipi ma alla Winter Marathon ma in questo caso lavori nell’organizzazione.
Dopotutto è lui l’uomo di punta dell’organizzazione di questa stupenda corsa o se volessimo meglio definirla di questa “crono scalata” dalla grande bellezza e dall’immenso impegno. Se Andrea Vesco dovesse correre penso che in questo caso la gara acquisterebbe un sapore ancor più emozionante, in quanto la competitività diverrebbe la principale prerogativa di questa meravigliosa corsa.
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