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VITTIME E CARNEFICI

ESISTONO DUE FACCE DELLA DISONESTA', QUELLA CHIARA E QUELLA NASCOSTA

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ARTICOLO OFFERTO DA COMINPORFID TRAVAGLIATO BRESCIA

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In questo articolo commenteremo un accadimento avvenuto recentemente esponendo le nostre personali popinioni sul fatto.

Premetto di non ammettere alcuna violenza ma neppure i metodi drastici e autoritari, tuttavia capisco l’esasperazione delle persone che dopo tanto parlare, dopo tanto protestare, ultimamente non vengono mai ascoltate. Dall’altro lato della barriccata esistono un sorta di “delegati popolari”, concentrati nel curare non certo gli interessi dei propri popoli e barricati all’interno di una forma di casta sempre più distante dal popolo “sovrano”. Ma siamo così certi che il popolo sia ancorra sovrano? Sarebbe una domanda da porsi in modo serio. I soggetti che dovrebbero agire per il bene dei propri popoli si dimostreremmero persone sorde o meglio finte sorde, oltrettutto dimostrerebbero di avere obbiettivi molto differenti dal servizio verso i cittadini. Con il proprio comportamento queste persone dimostrerebbero di operare secondo delle precise direttive, che non riguardano neppure velatamente i desideri e le necessità dei propri popoli, che in una nazione normale i delegati “governativi, regionali, provinciali e comunali” dovrebbero rappresentare. E’ mia opinione vredere che ormai tutta la “filiera” sia intaccata a partire dalla famigerata UE per arrivare al più piccolo comune. Come comprendere questo fenomeno non certo piacevole? Concentrandosi su questo versetto del Vangelo. Ancora una volta le Sacre Scritture corrono in nostro soccorso. La frase che poi leggerete può essere applicata un po’ su ogni atteggiamento.

Vangelo: Mt 7,16-20  Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.

Foto di Narcis Ciocan da Pixabay

 Che la nostra nazione sia diventata ormai eccessivamente controllata da un grande fratello imposto con lo stratagemma del terrore e della sicurezza, che attende l’occasione migliore per poter “cogliere in fallo” il povero cittadino, tramite telecamere, autovelox e tanto altro non è una novità. Così facendo fra non molti anni la nostra Italia diverrà invivibile. Saremo ingabbiati in una prigione digitale, succursale della Cina capital-comunista, incentrata sul controllo totale autoritarista, aiutato dall’intelligenza artificiale utilizzata ovviamente a scopi coercitivi e non certo limpidi. Non sarà neppure una “gabbia dorata” per il fatto che qualora tutto venga completamente digitalizzato sarà da prestare molta attenzione a tutto, al comportamento soggettivo, a non pensare al di fuori del pensiero unico imposto, ad accettare l’elemosina di stato e via dicendo. Da un momento all’altro si potrà venire accusati di qualcosa perchè il sistema spinto dall’ intelligenza artificiale avrà dato a qualcuno il proprio imput accusatorio. Vi sembra vivere questo? A me no, a me sembra l’inferno sulla terra. A quel punto ci sarà solamente un colpevole della situazione, tutti coloro che non hanno saputo dire NO a questo sistema ma si sono adeguati per interesse, per paura, per quieto vivere. Sappiate che per la libertà si deve sempre lottare, senza violenza ma lottare e ci sono modi molto convincenti per farlo senza arrivare alla violenza o a punti limite. Tranquillamente è necessario dire NO, dissentire soggettivmente a quanto venisse proposto a scapito della democrazia e della libertà soggettiva. Questo è uno dei pochi metodi non violenti ma efficaci.

L’accadimento

Una delle cose che non ho mai amato sono da sempre gli autovelox. Questo non solamente per la questione multa ed il fattore punti, ma per una questione concettuale, filosofica se vogliamo vedere. La multa non dovrebbe essere una punizione fine a se stessa ma sorta di educazione, in questo caso stradale come lo fu in passato. Tuttavia prima di dare una punizione si deve essere certi che colui che punisce agisca in modo limpido. Anche in questo caso mi affiderei alle Sacre Scritture:

Vangelo: Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Il concetto che non dovrebbe passare è che pagando si possa arrivare a tutto, l’esatto contrario di quanto passa oggi in Europa, anzi nel mondo. Negli anni passati il tutore dell’ordine fermava il trasgressore ed umanamente gli spiegava i motivi per i quali sarebbe avvenuta la trasgressione, inducendolo ad un ragionamento sui pericoli che avrebbe potuto provocare. Il trasgressore lo ascoltava e poi magari giustamente il poliziotto lo multava. Esisteva ancora un contatto umano che aveva si lo scopo di redarguire, ma in modo particolare di rammentare le regole della strada e di insegnare al trasgressore un comportamento civile, ricordandogli i pericoli di certi comportamenti e la responsabilità nel condurre una vettura. Gli uomini erano ancora uomini, umani, legati da emozioni e dialogo. Devo dire che se esistono ancor’oggi dei tutori dell’ordine che agiscono un po’ in questo modo tipicamente umano sono i gloriosi crarabinieri italiani ed a questo meraviglioso corpo militare mi “tolgo il cappello” in segno d’onore. Gli altri sembrerebbe non siano più tutori dell’ordine ma sarebbero mutati in giudici inflessibili che applicano la legge freddamente. Chi sbaglia deve essere punito, costi quel che costi, l’importante è che paghi. Per fortuna in Italia non c’è la pena di morte altrimenti le fucilazioni sarebbero in grado di provocare un copioso calo della popolazione innocente (quella colpevole davvero, la fa sempre franca). Quando non sono gli uomini a giudicare freddamente sono le macchine, in questo caso gli autovelox che se ne fregano di insegnare qualcosa a qualcuno e la responsabilità cade solamente sul guidatore. Non ci avete mai pensato? In Italia o meglio nel mondo di oggi l’importante è pagare. Per fortuna Dio non è un uomo e neppure giudica con i pensieri del mondo, altrimenti potrebbe vendere la vita eterna al miglior offerente. Questi apparecchi elettronici a mia modesta opinione, altro non servirebbero che per permettere di far cassetto a coloro che li installassero. Gli autovelox sarebbero solamente un grande buisness per le casse degli enti pubblici. Una vera miniera d’oro che deve pesare sulle spalle della povera gente costretta ad usare la macchina per recarsi al lavoro, per fare la spesa, per andare dal medico, per vivere la vita di ogni giorno. Il ricco alla fine se ne frega. Anche se paga le multe il denaro non gli manca. Il politico se ne frega, lui ha l’autista e poi lui sta lavorando per lo stato, in questo caso lo stato (noi) gli interessa vedete? Il delinquente o il nullatenente se ne frega anche lui già non ha nulla da perdere quindi non paga. In questo modo i comuni o le istituzioni preposte riusciranno ancora una volta a far pagare una sorta di “tassa” al guidatore della classe media, anche a quello che non producesse un vero e proprio pericolo procedendo a pochi km più del limite. Mi sembra letteralmente vergognoso!

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

In questo modo le enormi tasse sul reddito che si pagano in Italia a carico dalla classe media, aggiungendo le multe, vedranno un’aggiunta cospicua alla vergognosa percentuale imposta dalla tassazione, ed aggravata dalla totalità dei servizi che non funzionano ma che vengono profumatamente pagati dalle tasse e dalle imposte. Un vero e proprio regime comunista occulto, nel quale tutti devono essere poveri eccetto le èlite. Certi comuni tuttavia incamerano fior di milioni di Euro tramite le multe ricavate dagli autovelox e non è una novità. Questi apparecchi divennero una risorsa per le istituzioni da quando lo stato decise di smettere di finanziare le casse comunali. A questo punto i territori in difficoltà economica avrebbero dovuto arrangiarsi a trovare il sistema del pareggio di bilancio. Per poter far questo avrebbero “disonestamente” pensato di usare le multe, mettendole a vergognoso bilancio, come fossero una sorta di risorsa, di tassa occulta per punire freddamente i guidatori, anche quelli che di pochi Km superassero il limite non provocando oggettivi pericoli. Andare in strada oggi è calcare un terreno insidioso. Il guidatore deve stare attento a mille cose, i pedoni, il traffico, la strada, la velocità, il gps, il vivavoce, oltrettutto anche alle postazione dgli autovelox. Questo a mia opinione renderebbe la guida non certo serena quindi controproducente in fatto di stress e di conseguenza in fatto di concentrazione, di attenzione alla strada. Certe limitazioni stradali personalmente le trovo troppo limitative, sembrerebbero studiate appositamente per poter facilitare le infrazioni e quindi multarle. Dopo questo prologo infarcito di personali opinioni che vedono molti tutori dell’ordine trasformarsi aimè in freddi esattori delle istituzioni, vorrei raccontare un episodio datato 12 agosto. L’avventura è accaduta in provincia di Padova, precisamente a Cadoneghe. L’articolo ovviamente non è stato sbandierato da tutti i media ma da alcuni solamente, quelli controcorrente come “La Verità” ma anche “Il Corriere dei Veneto”. In tarda serata in quel comune padovano si è avvertita un’esplosione spiegano i giornali. In paese esiste un famigerato autovelox che frutterebbe ben 24 mila multe al mese. Vi lascio pensare in Euro quanto guadagnano le istituzioni locali intreressate. Il fatto è che i cittadini si sarebbero stancati di pagare multe, quindi avrebbero organizzato una protesta. A posteriori la protesta (che non sappiamo se abbia prodotto i frutti sperati) qualcuno avrebbe deciso di calcar la mano facendo esplodere uno degli autovelox intreressati, producendo una reazione al malcontanto. Il secondo apparecchio misuratore della velocità sarebbe stato danneggiato a colpi di arma da fuoco. La parole del primo cittadino non hanno tardato a farsi sentire dipingendo l’atto come “vergognoso”. Quando la distruzione degli apparecchi è stata lanciata sui social in molti hanno esultato. Tra i maggiori danneggiati dal controllo degli autovelox un signore anziano che usa la macchina solo per recarsi dal proprio medico. Il povero automobilista avrebbe ricevuto ben 38 multe per un valore di circa 10 mila Euro totali. Vi sembra il caso?

Foto di NoName_13 da Pixabay

Non penso che il nonno potesse andare a velocità follemente pericolosa. Non sono mai propenso all’uso della violenza nelle cose e la condanno sempre in modo piuttosto aspro ma non sono neppure propenso al fatto che ci siano appostati, insidiosi apparecchi per permettere azioni punitive con lo scopo di produrre denaro, a scapito dei cittadini sempre più impoveriti da questo sistema assai discutibile. Cosa ci insegna l’accadimento? Che così facendo nei prossimi anni potremo essere tristi spettatori di possibili rivolte e purtroppo di discutibili azioni violente. Penso che molte persone ormai stiano arrivando al limite dell’esasperazione e questo non è certamente un buon sentore, in una nazione che si dipinge come democratica. La violenza va sempre condannata tuttavia le lamentele dei cittadini dovrebbero essere ascoltate con maggior attenzione, dopotutto si ricordi che le istituzioni sono ancora elette dai cittadini e pagate dagli stessi soggetti tramite costose tasse. Credo che gli interessati dovrebbero passare all’azione, cercando di comprendere che il troppo stroppia, come si suol dire e che la pazienza ha un limite. Quello che a mia opinione non è solamente l’atto violento (non giustificabile ma comprensibile dall’esasperazione della popolazione) a dover essere bollato come vergognoso sono anche l’inganno e le trappole.

Ancora una volta ad essere colpevole sarebbe il cuore dell’ uomo e la propria avidità.

Personalmente penso che sia maggiormente vergognoso ridurre le forze dell’ordine a freddi esattori comunali o statali, o ad impiegati burocrati, privando questi professionisti della propria autorità, nel dover svolgere ben altri compiti. Dall’altro canto sempre a mia opinione non è eticamente corretto mettere a bilancio le multe e disseminare di autovelox le strade per far cassetto. Penso che il lato umano sarà sempre la scelta migliore. Quanto tempo dovrà passare per capirlo? Forse gli umani dovranno divenire schiavi dell’intelligenza artificiale, delle macchine, per capire di aver sbagliato? Non so dar torto ad Elon Musk sui rischi della digitalizzazione esasperata. Solo pagando le amare conseguenze di questo inaccettabile sistema, si potrà pensare di poter tornare ad essere umani? Tuttavia forse allora sarà troppo tardi.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali