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Un mito come Enzo Ferrari non può non essere protagonista di un film sulla propria vita e sulla sua grande passione per le automobili da corsa. In passato sono stati girati alcuni film e sceneggiati basati sulla vita e sulle avventure del mitico pilota ed imprenditore emiliano, che ha dato vita alle automobili più belle e desiderate al mondo. Quelle “Rosse” riconosciute per il cavallino rampante argento sono divenute il desiderio recondito di ogni appassionato di automobili sportive. Proprio in questi giorni le scene del nuovo film “Enzo Ferrari l’ uomo e la macchina” (Enzo Ferrari – The Man and the Machine) saranno girate fra Modena e Brescia. Brescia, la città della 1000Miglia sarà ancora una volta protagonista dell’ automobilismo dal 10 al 30 ottobre, ospitando il set del film su Ferrari tratto dal libro “Enzo Ferrari l’uomo e la macchina” scritto, sceneggiato e diretto dal regista Michael Mann. Anche il Gran Teatro Morato ha avuto una parte importante facendo da punto di riferimento dei casting per la ricerca di aspiranti comparse adatte al film, girato nella celebre città lombarda creatrice di grandi sogni come la 1000Miglia, “la corsa più bella del mondo” per ricordare le parole del protagonista del film, Enzo Ferrari. http://www.1000miglia.it
Un film hollywoodiano che ha richiesto la selezione di ben 1000 comparse fra uomini dai 30 ai 70 anni, ma anche un cast stellare. Un cast di attori di tutto rispetto costituito da grandi nomi del cinema californiano come per citarne alcuni Penelope Cruz che interpreterà la moglie del commendatore. Altri grandi artisti del cinema saranno Patrick Dempsey, nei panni dell’ ingegner Piero Taruffi, ultimo driver che nel 1957 ha vinto la 1000Miglia, proprio nell’anno in cui Alfonso De Portago subì il tragico incidente del ’57. Ad Adam Driver è stata affidata la parte del protagonista: Enzo Ferrari. Fra le comparse in realtà sono stati notati volti già visti in inquadrature sul grande schermo, aspiranti attori ma anche alcuni neofiti che spinti dalla curiosità dell’evento, hanno pensato di mettersi in gioco, a fianco delle star hollywoodiane che reciteranno nel film. Brescia per venti giorni sarà protagonista quindi di un ritorno al glorioso passato di fine anni ’50. In merito alle comparse sono stati esclusi attori ed attrici muniti di particolari estetici troppo moderni come tatuaggi visibili, ritocchi estetici troppo evidenti e con tagli di capelli molto attuali. Anche gli uomini sono stati selezionati secondo alcune caratteristiche particolari. Non idonei gli attori non disponibili a radersi la barba. Dopotutto in quegli anni questi particolari estetici non erano previsti. Da voci di corridoio le riprese a Brescia saranno girate dopo Modena, fra il 10 ed il 30 ottobre. La zona centrale di Brescia scelta per il film sarà quella storica, interessata per tradizione alla leggendaria 1000Miglia. Piazza Vittoria e Viale Venezia da sempre passerelle e centro nevralgico della 1000Miglia si trasformeranno in un gigantesco e meraviglioso set cinematografico tornando alla Brescia del lontano 1957. Per cercare di favorire l’ambientazione i produttori hanno sensibilizzato i bresciani al prestito di vetture immatricolate antecedentemente al 1958. Anche per le automobili storiche sono stati organizzati veri e propri provini che hanno prediletto versioni più rare ma anche le più frequenti in quegli anni. I provini per le autovetture storiche si sono svolti il 13 settembre presso il Centro Culturale Franzoni Divisione Classic (clicca quì). Dalla produzione sono stati richiesti ben settanta esemplari di automobili realizzate nel periodo della 1000Miglia radunate in soli dieci giorni. Presenti due mezzi dei vigili del fuoco di Mantova, la celebre FIAT 1400 prestata dal museo Nuvolari ma anche tante utilitarie del periodo del 1957 come le Fiat Topolino e diverse Fiat 1100. Presente nel film anche una vettura di grande pregio, prestigio e rarità, una Elite Vignale del 1956 che sarà utilizzata da Penelope Cruz (clicca quì).
Casting:
Il casting del film sarà composto da Adam Driver (Maurizio Gucci in “House of Gucci”) nella parte di Enzo Ferrari
L’attrice spagnola Penelope Cruz, candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista in “Mades Paralelas” di Pedro Almodovar nel ruolo di Laura Ferrari la moglie di Enzo
Patrick Dempsey (Trasformers 3) nel ruolo del pilota del celebre pilota Piero Taruffi che vinse la 1000Miglia del 1957
l’americana Shailene Woodley (The Fallout) nel ruolo di Lina Lardi l’amante di Enzo Ferrari
Jack O’Connell (Unbroken) interpreterà il pilota Peter Collins,
Sarah Gadon (The Amazing Spyder man – Il potere di Electro) reciterà nel ruolo di Linda Christian (moglie di Tyrone Power)
Gabriel Leone (Cidade Ilhada) sarà impegnato nella parte del pilota e playboy Alfonso De Portago.
La regia è affidata a Michael Mann quattro volte candidato all’ Oscar e maestro dei film d’azione
Produzione esclusiva ILbe
Trama del film:
E’ il l’estate del 1957, una stagione calda che si rivelerà drammatica per il costruttore delle “Rosse di Maranello”. Tutte le forze del destino saranno contro Enzo Ferrari, sia in ambito imprenditoriale che in ambito famigliare. In quel 1957 le “Rosse” quasi per malasorte subiranno una serie di disavventure al di fuori di ogni previsione come incendi, uscite di strada, insomma la fortuna sembrerebbe aver abbandonato il “commendatore” e le automobili da cosa da lui costruite, autovetture sportive destinate ad un grande futuro. Spesso in quei tempi le “Rosse” entravano in rotta di collisione. L’azienda di Ferrari ad un decennio dalla nascita rischierà di entrare in bancarotta. Purtroppo gli eventi negativi, in quegli anni, non daranno tregua a Ferrari accompagnandolo nella vita pubblica ed imprenditoriale, ma anche nella vita privata.
Spesso la vita di un’imprenditore è quasi magicamente in sinergia con la vita privata nella storia dei protagonisti. Diciamo che la vita privata e quella pubblica spesso viaggiano su un binario parallelo. Anche il matrimonio di Enzo sarà tempestoso in quel periodo del ’57. un periodo davvero tribolato per la famiglia Ferrari che perderà l’amato figlio Dino l’anno precedente, vittima di una lunga e grave malattia. Dino, quel figlio amatissimo da Ferrari al punto che il padre decise di intitolargli una serie di splendide autovetture sportive. In questo modo Dino sarebbe stato sempre vivo, almeno nel ricordo del mitico “commendatore”. Dall’altro canto il secondo figlio anch’egli amatissimo dal padre Enzo, il dodicenne Piero Ferrari, concepito da una relazione con Lina Lardi era desideroso di conoscere il proprio posto nel mondo. Questo fu il motivo principale per il quale Enzo Ferrari, imprenditore dal carattere grandemente combattivo, un po’ come le sue “rosse”, nel 1957 scommetterà il tutto e per tutto, decidendo quindi di iscrivere le proprie vetture a quella fatidica 1000Miglia. Quella grande gara si rivelerà per Ferrari un esito planetario dal punto di vista delle vittorie al traguardo. Le rosse di Maranello a quella 1000Miglia conquistreranno proprio tutto, il primo, il secondo e terzo posto. Per Ferrari tuttavia quell’anno sarà anche un amaro primato causa il grave incidente subito dal proprio pilota “Fon De Portago” che a bordo di una Ferrari 335 S numero 531 in squadra con il navigatore Edmund Nelson, fece da ago della bilancia nella chiusura della 1000Miglia di velocità. Sarà una 1000Miglia tragica quella dei 1957 ma anche leggendaria, vinta alla fine da un pilota molto tecnico e preparato l’ingegner Piero Taruffi che a bordo della propria Ferrari 315 S diverrà l’ ultimo grande pilota vincitore dell’ ultima edizione della 1000Miglia di velocità.
Il Fatto:
Nei pressi di Guidizzolo la Ferrari di Alfonso De Portago era in testa. Il pilota correva per vincere, spingendo la propria Ferrari da corsa a gran velocità su quel fatidico rettilineo piatto e lungo, tipico dalla pianura padana ad un pugno di chilometri dall’ arrivo a Brescia. La Ferrari del pilota spagnolo sembrava un proiettile. Il ruggito del motore era potente e continuo per circa 5 km, la strada era favorevole, in leggera discesa. L’equipaggio 531 stava per raggiungere le prime abitazioni di Guidizzolo. De Portago lascia meccanicamente la leva del cambio, di conseguenza torna ad impugnare il volante serrando le dita per fronteggiare meglio le consuete vibrazioni che si ripercuotono sullo sterzo quando la vettura è in velocità. Lo sterzo è affaticato dai tanti chilometri percorsi in questa 1000Miglia ed anche l’equipaggio è sensibilmente provato. Le dita esperte di Fon De Portago stringono il volante mentre un sospiro, un brivido di tensione percorre il corpo del pilota. In accelerata sembra di volare. La Ferrari è potente, ruggisce, vola, l’equipaggio è sempre in testa. I chilometri che separano Guidizzolo da Brescia sono pochi a quella velocità. Pochi minuti e la vittoria è nelle loro mani. De Portago preme il piede destro con decisione sull’acceleratore, la Ferrari ruggisce nervosamente e vola. Il pilota iberico sa molto bene che mancano ormai pochi minuti all’arrivo e forse il sorpasso a Gendebien si sta realizzando. La Ferrari 335 S di De Portago è molto veloce, di certo più potente della 250 GT del compagno di squadra. Gli occhi stanchi ed arrossati fissano il confine nero dell’asfalto, l’ orizzonte è tremulo per il calore estivo. Il pilota cerca un riferimento negli alberi che si aprono sempre più velocemente. La strada diviene stretta a quella velocità. L’importante è stare al centro della strada e tenere “giù” il piede fino all’apparire delle prime case per poi passare ad accarezzare il freno. Fino alle case però la strada è dritta, quindi è necessario approfittare dell’occasione. La distanza dall’arrivo è davvero poca, i minuti sono contati, il traguardo è vicino quindi si deve spingere al massimo la Ferrari e fare imbizzarrire il cavallino. Il copilota Nelson ad un certo punto alza la testa, ha la percezione che qualcosa non vada per il verso giusto, che qualcosa stia cambiando. Nelson cerca di contrastare l’illusione, la sensazione che si ripercuote nello stomaco, come quando si inizia a volare…..
Il destino volle che uno pneumatico fosse danneggiato. La voglia di vincere era tanta, l’ adrenalina a mille. Vincere la 1000Miglia non era cosa da poco. Il pilota sarebbe stato proiettato nell’olimpo delle icone dell’automobilismo mondiale. La tentazione di proseguire per poche decine di chilometri a gran velocità, incuranti del pericolo, pensando forse di farcela, vinse sul buon senso.
Dopotutto Fon De Portago aveva la vittoria in pugno. Il fato tuttavia sarà amaro. Il destino crudele e beffardo dichiarerà che De Portago non avrebbe mai dovuto salire sul podio riservato ai vincitori quel fatidico 1957. Lo pneumatico della Ferrari già danneggiato, scoppierà mandando la vettura in velocità in volo atterrando contro un palo del telefono. La Ferrari esplose portando con se molti spettatori. L’incidente provocò la morte dell’equipaggio e di numerose persone fra cui bambini ai lati della strada gioiosi nel veder passare i propri “idoli”, decretando, per motivi di sicurezza la fine della 1000Miglia di velocità. Nel 1957 terminerà una competizione mitica, una gara che ha portò alla ribalta piloti leggendari come Tazio Nuvolari, Piero Taruffi, Manuel Fangio, Alberto Ascari e tante altre icone dell’automobilismo di tutti i tempi. Ferrari in quel frangente conquistò l’amaro podio dell’ultima 1000Miglia di velocità.
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