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Per il fatto di mancare meno di un mese da una gara di regolarità che potremmo definire il maggior evento della bassa bresciana, torneremo sul tema del Trofeo Foresti. La corsa  per questo 2025 è alla decima edizione a causa di un fermo di un biennio aver subito per l’entrata in scena della pandemia da Covid. Quest’anno sarà quindi un anno indimenticabile, di grande festa a Pralboino; un 2025 di grande importanza per il Trofeo Foresti che per festeggiare il decennio di attività, pubblicherà un libro a tema, che verrà distribuito ai partecipanti alla gara e presentato al municipio di Pralboino il 13 marzo alle 11,30.

Il Trofeo Foresti

Il Trofeo Foresti ha visto un crescendo negli anni non indifferente, una gara frequentata dai Top Driver che conosciamo per partecipare a moltissime grandi e impegnative gare, posizionandosi fra i primi posti. Una corsa davvero interessante  che vede sempre una media di circa 150 partecipanti ogni anno oltre che la presenza di un cospicuo numero di autovetture anteguerra.

L’aneddoto

Ricordo i ragazzi Foresti durante una corsa che se ben rammento doveva trattarsi della Coppa Franco Mazzotti” a bordo della Bugatti del 1927, la preferita dal padre Guido, quando dovettero realizzare un impianto di emergenza a causa un guasto sul percorso. L’impianto prevedeva un fusto di liquido agganciato provvisoriamente alla fiancata della Bugatti unito da una piccola canna di trasferimento del liquido nella parte interessata del motore. Il genio e l’intraprendenza dei ragazzi, permise loro di portare a termine la gara. La mente mi portava un po’ alle epiche avventure di Nuvolari che durante la 1000Miglia era noto per i guasti alla propria Ferrari e per i “rappezzamenti” d’emergenza pur di vincere le corse, che spesso vinceva trasformandole in un vero e proprio spettacolo, come quella volta in cui arrivò al traguardo con il navigatore accucciato nel vano piedi della vettura mentre gli teneva con le mani il piantone del volante in sede. I due ragazzi Foresti riprendono un o’ lo spirito di queste “icone” intramontabili dell’automobilismo che in quei tempi prevedeva essere grandi intenditori di meccanica oltre che esperti e creativi risolutori delle problematiche improvvise che potevano mettere a repentaglio la vittoria.

Passione per l’automobilismo

Parlando con il responsabile dell’organizzazione della corsa riesco a comprendere i motivi della grandissima passione dei due ragazzi Foresti per le gare di regolarità. La passione per l’automobilismo e per la regolarità classica venne trasmessa dal padre Guido. Ritengo superfluo rivangare eventi di una tristezza assoluta, come quellaTragica vacanza in Venezuela, che portò più di un decennio fa alla scomparsa di Guido e della moglie Elda. Ormai il fatto è noto, per la famiglia e per gli amici di Guido si è trattato di una tragedia inimmaginabile che non mi va affatto di ricordare come tale. Quello che invece mi preme è ricordare la persona di Guido Foresti, un imprenditore di successo innamorato di automobilismo. Per farmi un’idea ho parlato con alcune persone della zona che mi hanno aiutato a creami un’immagine di Guido.

Il ricordo di Guido Foresti

Personalmente non l’ho mai conosciuto ma devo ammettere che ora, riuscendo ad avere una certa immagine dell’imprenditore, mi spiace non averlo conosciuto personalmente. Mi sarebbe piaciuto conoscere Guido Foresti, magari durante una delle gare di regolarità che seguiamo durante l’anno. Parlando con persone della zona di Pralboino che hanno conosciuto Guido Foresti, mi confermano essere stato un imprenditore di successo ma non solo. Il successo nel mondo è a mia opinione solo un particolare positivo, tuttavia credo fermamente che l’importanza di una persona credo vada oltre il successo nella vita.

Le voci che circolano nella zona della bassa bresciana confermano essere stato, Guido Foresti, un uomo con la “U maiuscola”, una persona molto umana, “alla mano” se così si può dire.

In modo particolare Guido, doveva essere un uomo sensibile e generoso, sempre disposto a contribuire, aiutare associazioni sportive e tanto altro. Guido Foresti da quanto comprendo dal sentito dire, l’immagino come un uomo che ha saputo coniugare un innegabile successo nella vita, a una grande sensibilità e generosità, doti spesso molto difficili da equilibrare.

Ho voluto scrivere qualche riga su Guido Foresti perchè è il “perno” su cui ruota questo evento meraviglioso e tanto sentito, da essere amato da moltissimi appassionati di automobilismo e intramontabili driver, campioni e amici di Guido e della regolarità classica. Il Trofeo Foresti è quell’evento che permetterà a Guido e alla moglie Elda di essere ancora vivi nel cuore e nella mente di tanti amici, di tante persone innamorate dell’automobilismo: la sua grande passione.

Nelle prossime righe pubblicheremo integralmente uno scritto di Attilio Facconi, articolo che rende giustizia alla figura di Guido Foresti e della moglie Elda, un articolo che ci permette in poche righe di conoscere più a fondo questo imprenditore bresciano innamorato della famiglia, dell’integrità, della vita e dello sport.

CIAO GUIDO

di Attilio Facconi

Guido Foresti era un uomo a tutto tondo: amava la famiglia, adorava il suo lavoro ed aveva due grandi passioni, che coltivava con serietà e dedizione.

La caccia lo portava a evadere e allontanarsi dalle sue zone, piatte e umide della Pianura Padana, mentre le auto d’epoca lo ancoravano al suo territorio, dove sono nate le grandi corse di automobilismo sportivo.

Ha sempre apprezzato la bellezza delle linee delle auto e la potenza dei motori, ma l’interesse per le auto datate è venuto in seguito, grazie alla vicinanza e al probabile “contagio” dell’amico fraterno Bruno Ferrari, già vincitore nel ’95 della Mille Miglia rievocativa e conosciuto e apprezzato top driver nella regolarità d’epoca.

Si è appassionato alle competizioni di regolarità, a cui partecipava con vetture importanti e impegnative da addomesticare. Sfida che lo stimolava tanto da cimentarsi con una Bugatti del 1927. La sua presenza si era fatta assidua nelle gare bresciane, ma in particolare alla Mille Miglia e al Gran Premio Nuvolari.

Inizialmente ha gareggiato con amici di scuderia, ma poi ha scelto di coinvolgere la famiglia, tanto da alternare ai cronometri sia la moglie Elda, che i figli Pietro e Cesare. Nelle competizioni dure e selettive affidava il ruolo di co-pilota a Pietro e a Cesare, entrando subito con loro in simbiosi agonistica suscitando spesso l’interesse dei media.

Da uomo integro e concreto partecipava in sordina, senza mai reclamarne la ribalta, così come era un grande filantropo nel sostenere iniziative sociali e culturali del territorio in cui operavano le sue aziende. Non soltanto Pralboino, suo paese d’origine, ha goduto della sua generosità, ma anche altre comunità hanno ricevuto sotto diverse forme svariati sostegni ed elargizioni a favore di associazioni e gruppi operanti per il bene comune.

Guido ci ha lasciato non solo il ricordo delle sue passioni, ma anche l’esempio di valori autentici.

Iscrizioni al Trofeo Foresti

Per coloro che desiderassero iscriversi alla corsa sarà possibile cliccando (clicca quì)

Per informazioni http://www.trofeoforesti.it

Contributi

Le fotografie che arricchiscono l’articolo sono state gentilmente concesse dall’organizzazione del Trofeo Foresti

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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