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COVID: ARRIVA IL CANE IN AIUTO AI MEDICI di Nicola Migliorini

LE DOTI DEL FIUTO CANINO

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Ormai è noto il fatto che i cani abbiano un fiuto davvero eccezionale. Questi fedeli animali spesso presenti accanto all’ uomo sono anche utilizzati oltre che per lo scopo di animali da compagnia, per il fatto che proprio tramite il particolare e potente fiuto riescano dove gli uomini fatichino. In effetti i cani spesso vengono utilizzati dalle forze dell’ordine per scovare droga, esplosivi e come cani molecolari addestrati nella ricerca di corpi umani.

Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay

Nell’ ambito civile i cani vengono anche utilizzati anche a scopo ludico nella ricerca ad esempio dei tartufi e questo grazie al particolare affinatissimo fiuto in grado di sentire il pregiato tubero che in genere si trova nientemeno che sotto qualche centimetro di terreno. Insomma questa ottima dote canina, l’olfatto molto fine e potente, spesso accorre in aiuto all’uomo per risolvere parecchi problematiche cui l’uomo faticherebbe a risolvere da solo. Da una recente scoperta cui hanno parlato anche alcuni media fra cui il quotidiano “Il Giornale” sarebbe stato scoperto che il principale amico dell’uomo, il cane, sarebbe in grado di fiutare il Coronavirus. In pratica i cani potrebbero essere utilizzati come assistenti nella diagnosi del Covid-19 in aiuto ai medici. Comunque sia per poter utilizzare questi animali come “cacciatori” di Covid sarà necessario attendere il responso di studi più rigorosi che penso saranno portati a termine col tempo. La scoperta del possibile utilizzo del cane sarebbe avvenuta nella nordica Finlandia, una rivelazione che comunque potrebbe essere molto utile nel contrasto della pandemia. I ricercatori finlandesi avrebbero accertato che proprio i cani addestrati allo scopo, con l’ausilio di 100 milioni di cellule olfattive (gli esseri umani ne possiedono solamente 5 milioni) riuscirebbero ad individuare con molta precisione i soggetti positivi al Covid. Gli scienziati finlandesi sostiene il Detusche Welle avrebbero svolto uno studio di prova sulle potenzialità per il contrasto della pandemia attraverso l’utilizzo dei cani anti Covid. Per arrivare a tanto i ricercatori avrebbero sottoposto ad un particolare addestramento veramente innovativo alcuni animali.

Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay

Durante il particolare corso  d’addestramento sperimentale i cani avrebbero appreso con molta velocità come riconoscere le tracce biologiche dei pazienti infettati dal virus mescolati a tracce biologiche di persone ovviamente negative. In un tempo davvero breve, circa una settimana i cani avrebbero dimostrato di aver compreso come distinguere i contagiati tramite il proprio potente olfatto. Il cane sarebbe in grado di distinguere anche campioni urinari positivi da quelli negativi. La recente scoperta finlandese potrebbe essere quindi un validissimo aiuto in futuro. In questo caso il cane quando sarà scientificamente dimostrata la dote di cacciatore di Covid, avrà la possibilità di essere utilizzato in vari ambiti come supporto nel rintracciare soggetti positivi nei casi più difficili come ad esempio le partite calcistiche, le case di riposo, gli eventi pubblici e gli aeroporti oltre che nei casi in cui si fosse in presenza di numerose persone. I Finlandesi riportano comunque gli entusiasmi umani alla cautela dato che i preziosi animali dovranno per forza di cose essere sottoposti, ripeto, ad un particolare addestramento sperimentale molto rigoroso in grado di offrire certezza assoluta sulle doti particolari del cane. Nonostante la cautela da parte

Foto di Capri23auto da Pixabay

dei ricercatori nordici la notizia del possibile utilizzo dell ‘animale come supporto per scovare i contagiati dal virus avrebbe portato ad entusiasmare un po’ le numerose equipe mediche di tutta Europa che comunque starebbero adoperandosi per una sperimentazione globale per testare l’olfatto canino su questo obbiettivo molto particolare. Per concludere, il fatto che il cane possa avere le doti per poter aiutare gli addetti alla sicurezza ed i medici a fiutare e distinguere i positivi dal virus, risulterebbe essere una notizia davvero buona, che starebbe producendo un certo ottimismo in vari ambiti medici, anche se non sarebbe la prima volta che il cane lavori a fianco di medici e sanitari. Da quanto sostiene sempre l’emittente tedesca, il fiuto canino sarebbe già stato utilizzato come supporto per poter scovare soggetti con il morbo di Parkinson ed affetti da tumore al seno anche se (sempre da quanto sostiene il media germanico) l’utilità dell’olfatto canino in ambito sanitario utilizzato nel settore della diagnosi medica starebbe comunque provocando un certo scetticismo da parte di alcune branche della medicina.

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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