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Da quanto ho appreso da un noto quotidiano piuttosto mirato verso la verità degli accadimenti ecco che proprio in questo periodo si scopre che nel nord Italia esistono le preziose terre rare. Le terre rare sono da sempre un elemento necessario per la costruzione di batterie al litio. Finalmente direte, oltre alla Cina grande monopolista nella produzione di batterie al litio per vari usi fra cui il prezioso mercato delle autovetture elettriche, ora anche l’Italia in questo caso potrà beneficiare di una vera e propria ventata di ossigeno proveniente da questa recente scoperta di terre rare su suolo nazionale. Il ragionamento positivo è legittimo tuttavia come spesso accade, devo ammettere che in questo particolare momento “tutto non è come sembra”. Per cercare di comprendere l’andamento del mercato Green relativamente alle batterie, unici accumulatori oggi esistenti per l’ automotive del futuro, abbiamo fatto due chiacchiere con un esperto in questo settore Alessandro Isopo.
Dalle domande fatte al tecnico abbiamo appreso che la scoperta delle terre rare in Italia altro non sarebbe che una notizia, seppur vera, inutile, per il fatto che il mercato delle batterie al litio, per il quale le terre rare sono necessarie, sarebbe a pieno regime e muterà col tempo nella produzione di batterie allo stato solido decretando la fine dell’era litio negli accumulatori di energia elettrica. Le batterie allo stato solido saranno gli accumulatori di energia del prossimo futuro, batterie che non dovrebbero avere le ormai note controindicazioni nell’impatto ambientale essendo prodotte tramite ioni metallici. Detto questo il mercato del prossimo futuro sarà in grado di produrre batterie completamente riciclabili (al 100%) utilizzando gli ioni metallici cui l’occidente è ricco. In effetti i maggiori brand automobilistici interessati alla realizzazione di automobili elettriche come i più potenti marchi giapponesi avrebbero investito su questa nuova tipologia di accumulatori scommettendo grandi capitali e di conseguenza permettendo la comprensione che le batterie al litio saranno presto superate. In questo caso, la recente scoperta di terre rare in Italia è perfettamente inutile per la produzione di batterie nel lungo temine. Ancora una volta l’Italia arriva in ritardo. Per il momento la batterie al litio sono ancora in produzione per il fatto che le linee produttive devono essere pagate, gli investimenti fatti a monte devono rientrare e non si tratta di investimenti da poco conto. Ci sarebbe anche un secondo fattore, l’occidente sarebbe di fronte allo sfruttamento della Cina e delle proprie risorse umane e minerarie, che non è da sottovalutare. Per il momento sfruttare il gigante asiatico è più conveniente per tutti, rivelandosi una realtà economica molto favorevole. E’ solo una questione di tempo, e una personale opinione, tuttavia prevedo che la Cina (che in realtà non fa paura a nessuno, meno ancora agli USA che hanno metà del debito pubblico in mani cinesi) credo che in futuro crollerà economicamente assestandosi definitivamente. Così è stato anche per il Giappone e per altri stati a voler ben guardare. L’occidente ora sta soffrendo a livello di leareship economica ma alla fine uscirà vincente da questo braccio di ferro economico con il dragone cinese. Ma torniamo alle batterie, un elemento fondamentale nel cambio dei mercati del settore dell’ automotive e del Green in generale.
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