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Cosa sarebbe un Natale senza Dio? Non ve lo siete mai chiesto? Un Natale senza il vero protagonista della storia umana e della salvezza del mondo? Non sarebbe più nulla, nulla nulla. Si spegnerebbero di colpo le luci del Natale, si spegnerebbero di colpo le musiche dei suonatori, chiuderebbero di colpo i negozi illuminati a giorno, si spegnerebbe di colpo la speranza in un mondo migliore.
Senza la nascita di Gesù, vero Dio e vero uomo, di colpo l’esistenza umana diverrebbe un’inutile tribolazione. L’umanità rimarrebbe afflitta da malattie, imprevisti, violenza guerra e tanto altro, cadendo definitivamente nelle mani di satana, l’avversario di Cristo, sempre sveglio, operoso e pronto a carpire le anime. Senza Gesù il santo Natale muterebbe in una festa inutile ed insipida. In questo articolo vi regaleremo alcune riflessioni per vivere al meglio questo santo natale, riflessioni ed augurio da parte del nostro Vescovo mons. Pierantonio Tremolada. Leggete questo “Messaggio ai bresciani” interiorizzatelo e poi, mettetevi in moto per festeggiare come si deve questo santo Natale. Non impedite alla luce di Cristo di illuminare il vostro santo Natale, anzi, apritegli le porte affinchè la speranza non muoia. (Introduzione di Nicola Migliorini)
Natale 2022 MESSAGGIO AI BRESCIANI
Vorrei far giungere a tutti i bresciani un breve messaggio in occasione del Natale e a pochi giorni ormai dal mio rientro in diocesi. È una parola accompagnata da sentimenti di gratitudine, e prima ancora di stima e affetto. Non avrei mai immaginato di trovarmi a vivere quanto effettivamente ho vissuto: una grave malattia, un intervento molto delicato dagli esisti incerti, un percorso di mesi segnato da una naturale apprensione e ora la soddisfazione nel constatare che tutto è andato per il meglio, senza gravi complicazioni. So bene che in questi mesi il pensiero e la preghiera di molti bresciani hanno riguardato la mia persona. Di questo vorrei sinceramente ringraziare. Mi sono giunti attestati di stima e di affetto che mi hanno profondamente commosso. Voglio dire a tutti che la stima e l’affetto sono sinceramente ricambiati e che sono molto felice di tornare a servire nel nome del Signore la gente di queste terre così belle e ormai per me così care. Ho ricevuto tanto bene da chi si è preso cura di me nel mese trascorso in ospedale e poi in quelli successivi: medici e infermieri che mi hanno testimoniato il volto buono di una umanità nobile e generosa. Anche di questo vorrei ringraziare. Unisco tutto nella riconoscenza a Colui che vigila sui cammini di ciascuno, con sollecitudine paterna e con infinita benevolenza. Il mio pensiero – ve lo confido, in questo momento
è per tutti coloro che stanno ancora lottando contro la malattia, per quanti non ce l’hanno fatta, per quanti vedono il loro percorso segnato da complicazioni e difficoltà. La gioia per l’esito positivo della mia vicenda, almeno fino a questo momento, si mescola con un senso quasi di imbarazzo di fronte alla sofferenza di altri che invece continua, alla loro apprensione, alla loro fatica. Più volte mi sono chiesto perchè di questa diversità. Devo confessare che fatico a trovare una risposta. Del resto di fronte alla stessa domanda: “Perchè ci si ammala improvvisamente”?, non si sa cosa dire. C’è una solgia che non ci è dato oltrepassare. Resta la possibilità di una preghiera fraterna ed affettuosa per chi continua a lottare e la speranza di una vita che alla fine, comunque vincerà. Mi sono permesso di condividere questo pensiero perchè credo abiti nel cuore di molti che in questo momento sono visitati dalla sofferenza e di molti che sono al loro fianco. Rinnovo a tutti il mio augurio per questo Natale e per il nuovo anno. Abbiamo tutti un gran bisogno di serenità e pace. Impegniamoci innanzitutto a coltivarle dentro di noi e riusciremo poi, a diffonderle intorno a noi. Di certo non ci mancherà l’aiuto di Colui che è venuto intorno a noi come Salvatore, umile ed onnipotente. Camminiamo dunque nella Sua luce.
Auguri di ogni bene.
+ Pierantonio Tremolada
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