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USA E CINA: GUERRA FREDDA SOFT di Nicola Migliorini

CINA: LA NUOVA CORSA AL POTERE

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Foto di WikiImages da Pixabay

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Si parla già da tempo del fatto che la Luna sia di grande interesse per  le principali nazioni del mondo. Sulla Luna l’uomo è “sbarcato” ormai parecchie volte ma da sempre mi sono chiesto il motivo per il quale il nostro satellite sia in grado di calamitare un continuo interesse. Dopotutto sulla Luna ho sempre saputo dell’esistenza di crateri e sabbia. Proprio per il fatto di essere curioso tuttavia resto attento ai vari accadimenti nel mondo in relazione anche con lo spazio ed appena posso li concateno. Proprio in questo periodo riesco finalmente a scoprire i motivi del grande interesse di alcune nazioni per il noto satellite terrestre: la Luna. Proprio sulla Luna sarebbero presenti materie prime in grado di offrire minerali particolarissimi e molto pregiati per la realizzazione di particolari e tecnologici armamenti ma non solo, anche per poter mantenere l’invisibilità (e lo spiega anche il quotidiano Il Giornale) di alcuni particolari mezzi militari di ultimissima generazione. Questi minerali di assoluto pregio sarebbero chiamati “terre rare”. Si tratta di 17 minerali con nomi particolari come scandio, ittrio, lantanio, olmio. Per poter reperire questi minerali non presenti sul suolo terrestre (se non come materia prima) ma ricavati tramite una particolare elaborazione con onerose tecniche estrattive da giacimenti di minerali particolari, gli americani avrebbero in programma di andare a reperirli sulla Luna.

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Perchè sulla Luna quando la materia prima è reperibile sulla Terra? La cosa più importante riguardo a questi minerali è il fatto che la Cina e gli USA, oggi siano in piena competizione e starebbero cercando di ostacolarsi a vicenda, in una sorta di “guerra fredda soft”. Da quanto spiegato sul quotidiano sopracitato l’agenzia spaziale americana per riuscire nell’intento di reperire tali minerali avrebbe disposto un programma piuttosto importante e costoso, oltre che la gestione di una serie di eventuali future miniere lunari. Il programma della NASA partirà dal 2024. Guarda caso la NASA come spiegato in un precedente articolo starebbe cercando fra i civili, volontari per una simulazione spaziale lunare e marziana per valutare gli effetti del lockdown prolungato. Lo scorso mese gli Usa avrebbero reso noto agli alleati occidentali il piano Artemis a cui sarebbero esclusi  Russia e Cina. Il piano regolamenterà il recupero privato o pubblico di risorse nello spazio esterno alla Terra. Torniamo alla Cina ed ai motivi per i quali lo Zio Sam avrebbe escluso le due potenze mondiali concorrenti. Il motivo più evidente è proprio quello accennato in precedenza, ovvero l’importanza basilare dei minerali lunari per mantenere la superiorità tecnologica in base agli armamenti nucleari, tuttavia c’è dell’altro. Le risorse per poter ricavare i minerali sono presenti anche sulla Terra ma la Cina starebbe cercando di ostacolare gli USA  nella produzione in fatto di armamenti ad alta tecnologia. Il paese di dragone starebbe adottando una strategia per impedire ai missili USA Tomahawk il controllo ma anche annullare come precedentemente accennato il primato dell’ invisibilità degli F 35 e dei sommergibili americani nucleari della categoria Virgin. E’ bene sapere che ogni aereo militare F 35 prevede l’utilizzo di 460 Kg di terre rare e 4600 Kg sarebbero richiesti per il funzionamento dei sommergibili categoria Virgin. Anche per altri armamenti americani sofisticatissimi e di ultimissima generazione, servirebbero le terre rare, a partire dai missili Tomahawk per esempio, i missili ipersonici, le bombe intelligenti per arrivare agli aerei e sommergibili invisibili. Quello che starebbe dimostrandosi per l’America un vero e proprio tallone d’ Achille è il fatto che la Cina sarebbe in possesso del primato (pari al 95%) nella lavorazione e produzione di questi particolari 17 minerali e proprio il paese del dragone li starebbe togliendo dal mercato per poter fermare del tutto la produzione militare ed industriale americana.

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Il fatto è che la superpotenza occidentale si basa proprio sul fattore deterrenza, quindi avrebbe costante bisogno di sviluppare armi sempre più sofisticate che possano essere superiori, a qualunque altro competitor straniero. La Cina in questo caso potrebbe mettere KO non solamente le aziende deputate alla realizzazione di armi sofisticatissime ma anche certe aziende private americane appartenenti al settore  tecnologico come ad esempio la Apple. L’azienda di Cupertino ad esempio avrebbe la necessità di “terre rare” per la produzione dei propri telefoni Iphone. La Cina quindi sarebbe in possesso di un notevole e pericoloso vantaggio, un vantaggio in qualche modo regalatole dallo stesso occidente. Come?  Torniamo al 1787 quando un chimico del settore militare svedese Axel Arrhenius scopri un nuovo metallo. Un paio di anni dopo Johan Gadolin estrasse da quel metallo sconosciuto l’ossido di Ittriallo e via via facendo vennero alla luce altri metalli rari introvabili allo stato naturale, ottenibili però con tecniche molto costose. in seguito avvenne la scoperta della  Basnasite, la Monazite e la Loparite. Con il passare del tempo e con la sperimentazione tuttavia si capì che i nuovi minerali detti “terre rare” sarebbero stati radioattivi, quindi molto pericolosi per la salute umana ed ambientale. Questo particolare fece lievitare i costi della produzione e quì entrerebbe in “ballo” la Cina. Il vantaggio cinese è dato dal fatto  che proprio nel paese orientale, fino ad un decennio fa  le leggi per l’ inquinamento erano praticamente inesistenti quindi il gigante orientale iniziò a produrre “terre rare” a basso costo, ottenendone il primato su scala mondiale. Quello che espone il fianco all’ occidente è il fatto che preoccupato dalla pericolosità di questi elementi radioattivi, le miniere occidentali vennero presto chiuse, portando la Cina ad ottenere l’esclusività nella produzione dei rari minerali. Oggi la potenza orientale è quindi l’unico paese in grado di rifornire il mondo di questi minerali ma starebbe “chiudendo i rubinetti al mercato” con l’intento di mettere in difficoltà l’ aquila Americana che proprio perché tale ama volare e non si da per vinta. L’ America comunque sia possiede tutte le caratteristiche tecnologiche ed una grande esperienza nell’ esplorazione spaziale. Gli usa quindi sarebbero in grado di reperire altrove i propri prodotti.

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Proprio per questo l’America avrebbe scelto la soluzione più vantaggiosa e meno costosa anche se sembrerebbe paradossale: rifornirsi di terre rare dalla Luna. In questo modo lo zio Sam potrà rifornire le proprie aziende del settore armamenti e del settore iper tecnologico. In particolar modo il Neodimo sarebbe essenziale per i super magneti mentre il Gizmo per il controllo missilistico ma ormai questi minerali sarebbero letteralmente introvabili sul mercato americano. A dire il vero le terre rare potrebbero essere realizzate con l’estrazione di materia prima proveniente da Africa, Vietnam, Brasile, India, Canada, Australia e Groenlandia però a conti fatti, riaccendere la macchina della produzione di terre rare partendo dalla base, sarebbe più costoso che andare sulla Luna a creare delle miniere ex novo. In questo caso gli USA riuscirebbero a monopolizzare tutte le risorse lunari ed extraterrestri (prendendo due piccioni con una fava) portando ancora una volta lo zio Sam ad un notevole vantaggio presente e futuro sulle altre potenze mondiali. Possiamo confermare che gli sforzi effettuati nel campo dell’ esplorazione spaziale dagli anni 60 in poi, abbiano finalmente portato buoni frutti per il colosso occidentale. In questo caso l’America manterrà probabilmente ancora una volta la superiorità militare, basata da decenni sulla parità o superiorità relativa di armamenti e di alta tecnologia. Il mondo quindi potrà ancora vivere in una sorta di equilibrio che oggi ancora una volta potrà essere la base (pur se pericolosa) per il mantenimento della pace.

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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