Finalmente è in arrivo una buona notizia, la notizia che da tempo speravamo arrivasse presto ovvero la possibilità di poter ricominciare a partecipare ancora alle celebrazioni eucaristiche nei giorni festivi.
“Ricordati di santificare le feste” un grande comandamento che esorta a ricordarsi che la domenica è per un cristiano il giorno da dedicare pienamente a Cristo, a Dio. Purtroppo non è sufficiente ricordarsi di santificare l’ultimo giorno della settimana ma è necessario in questo caso poterlo fare. Veramente la santificazione della domenica probabilmente gli appartenenti alla chiesa cattolica in qualche modo lo hanno fatto anche se parzialmente tramite il ripiego della partecipazione alla messa virtuale ovvero tramite i canali online come Facebook come la radio e la Tv. Esiste un antico modo di dire il quale recita che non
si fa quello che si vorrebbe ma quello che si può ed è il caso della messa online che per forza di causa maggiore ha portato comunque all’ ascolto del Vangelo e della Parole di Dio tuttavia non ha comunque permesso quelle pratiche necessarie per portare a compimento una “domenica davvero cristiana” come ad esempio l’accostarsi alla santa Eucarestia, (non dimentichiamo che proprio la Santa Eucarestia dopo la consacrazione diviene tramite la transustanziazione il “Corpo di Cristo”), come l’accostarsi alla confessione, particolarmente utile per il proprio miglioramento spirituale e per i periodi nefasti come quello che abbiamo appena passato, un tempo dal quale in verità non siamo ancora usciti completamente. Per un cattolico praticante credo che tutte queste importanti pratiche della vita di fede siano necessarie per poter vivere appieno la propria quotidianità con spirito autenticamente cristiano e gli siano mancate davvero tantissimo. Grazie a Dio sembra comunque sia che finalmente riguardo alla Santa Messa il lockdown sia finito e dal 18 maggio,
dato l’accordo preso fra Governo italiano e CEI sarà possibile tornare a partecipare alla messa, in chiesa, ovviamente mantenendo le principali regole anti contagio invariate. Non sarà possibile ancora lo scambio della pace, sarà necessario indossare le mascherine per celebrante e fedeli, mantenere la distanza interpersonale di 1 metro da altri fedeli, accedere alla comunione a distanza non ravvicinata. Il celebrante dovrà disinfettarsi le mani prime di distribuire la santa comunione e confessare con la mascherine indossata sia dal confessore che dal fedele. In pratica si dovranno mantenere tutte quelle norme che in questo momento si sono sperimentate per i funerali che si celebrano dallo scorso lunedì. Non sarà previsto l’uso del termo scanner anche se si raccomanda la partecipazione alla messa esclusivamente per i fedeli in buono stato di salute. La messa sarà inaccessibile quindi per coloro che fossero in stato febbrile con più di 37,5 gradi e per coloro che fossero stati a contatto con malati da Coronavirus. In questo delicato periodo saranno previste particolari “dispense dalla messa domenicale e di precetto per motivi di salute e di età”. Per i soggetti che non potranno partecipare i parroci proseguiranno a mandare in onda le messe online o via TV. Gli ingressi d’accesso alla chiesa dovranno essere vigilati da volontari riconoscibili. I punti d’accesso alla chiesa dovranno essere differenti da quelli d’uscita, le acquasantiere dovranno essere momentaneamente vuotate per impedire l’accesso a più fedeli, all’ ingresso dovrà essere offerto il gel disinfettante. Fra un fedele e l’altro quindi ci dovrà essere almeno un metro di distanza. Un numero specifico per le presenze in chiesa non è previsto
ma gli organizzatori della messa dovranno decidere in base alla distanza interpersonale obbligatoria quante persone ricevere in chiesa. Saranno previsti luoghi appositi per l’accoglienza dei disabili. Le offerte non potranno essere raccolte, pare, durante la celebrazione ma versate in appositi contenitori posizionati in chiesa. Questi saranno gli obblighi ai quali sia i parroci che i fedeli dovranno sottostare in questo particolare momento anche se auspico che col tempo tutto possa davvero ritornare alla consueta normalità e la domenica possa iniziare ancora ad avere il profumo di Cristo.