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IL MEDICINALE CHE POTREBBE CURARE IL VIRUS di Nicola Migliorini

UN ANTIMALARICO POTREBBE CURARE IL COVID

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Avevamo accennato anche nell’articolo precedente che avremmo seguito gli sviluppi nel campo della medicina per quanto riguarda eventuali nuovi farmaci ed i nuovi progressi nella cura del Coronavirus o nella cura dei suoi pericolosi effetti che colpiscono i polmoni originando pericolose polmoniti acute. Oggi parleremo di un farmaco che anche in questo caso potrebbe aprire nuovi fronti alla speranza quindi possiamo dire che oltre a quello precedentemente descritto utilizzato dai medici di Napoli in grado di ridurre le complicazioni polmonari prodotte dal contagio da Covid sarebbe in arrivo una seconda confortante notizia sempre in merito alla misteriosa malattia virale riguardante un ulteriore farmaco in questo caso testato in Francia. E’ normale comunque che più il tempo scorra inesorabile più aumenti la possibilità di poter trovare una soluzione a questo pericoloso virus, dato che la ricerca avanza inesorabile ed i test si effettuino continuamente con la speranza di arginare gli effetti del Covid cercando di salvare più vite umane possibili. La nuova notizia riguarda un farmaco anche in questo caso non proprio mirato al virus ma in realtà un antimalarico, che si sarebbe dimostrato possa funzionare nella cura del Covid-19.

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Didier Raoult direttore dell’ IHU Mediterranèe Infection avrebbe spiegato di aver riscontrato nei pazienti affetti dal virus e curati con questo tipo di medicinale che in genere viene utilizzato, ripeto, per combattere la malaria, un miglioramento. In pratica il medico avrebbe curato un gruppo di pazienti test con la clorochina. Lo specialista francese avrebbe addirittura riferito al quotidiano “Las Echos” di sapere quindi come curare la malattia. Ricordiamo che il medico è uno specialista nell’ambito delle malattie infettive e direttore di IHU Mediterranèe Infection di Marsiglia. Lo specialista avrebbe fornito i risultati ottenuti da un test clinico nel quale sarebbe stata utilizzata la clorochina su un gruppo di malati da Covid e dallo studio sarebbe emersa la buona notizia ovvero che tre quarti dei pazienti si sarebbero trovati privi di virus, pertanto guariti dopo sei giorni di cura con il medicinale generalmente utilizzato contro la malaria. In questo caso solamente il 25% dei pazienti che avrebbero partecipato al test sarebbe stato ancora portatore della forma virale. Le restanti persone affette da Covid sarebbero state di conseguenza guarite tramite l’assunzione di Azithromycin un farmaco per il contrasto della polmonite batterica che avrebbe guarito i soggetti entro una settimana. Il 90% dei pazienti non trattati con tali farmaci sarebbero tutt’ora positivi al virus. Un trattamento quindi di una certa efficacia ma anche molto economico e supportato dai dati positivi ottenuti dall’equipe medica francese. Una buona notizia quindi anche per paesi come la Cina, l’Iran, il sud Korea e l’Arabia Saudita dove questa famiglia di farmaci (idrossiclorochina e clorochina) farebbero già pare dei protocolli terapeutici consigliati dagli esperti di cui alcuni addirittura di fama mondiale. Afferma lo specialista: “C’è urgente bisogno di organizzare tali raccomandazioni in Francia, ed è quello che ho proposto alle autorità sanitarie”.

Foto di Ernesto Eslava da Pixabay

Una grande conquista ma tuttavia è necessario non entusiasmarsi oltre modo dato che la comunità scientifica francese avrebbe spento un po’ gli entusiasmi facendo notare l’esiguo numero dei pazienti sottoposti ai test fra l’altro sarebbe stata messa in evidenza la mancanza dei rigorosi protocolli scientifici. Comunque sia si starebbero facendo dei passi avanti un po’ in tutto il mondo per trovare una rapida soluzione al Covid ma come funzionerebbe il farmaco antimalarico sul virus? In pratica la clorochina (stando alle spiegazioni del virologo) modificherebbe l’ambiente acido del vacuolo della cellula. Per spiegarci meglio: il farmaco renderebbe acido una sorta di piccolo sacchetto di liquidi della membrana che servirebbe da tana per i virus, pertanto aumentando il PH l’ambiente rifugio del microorganismo ne risulterebbe sconvolto, di conseguenza verrebbe impedita l’azione degli enzimi coinvolti nel meccanismo cellulare deputato alla moltiplicazione del virus. Sempre il virologo spiegò a fine febbraio in un’intervista alla CGTN francese che in genere “la natura di queste infezioni respiratorie è quella di essere stagionali” :- “Come appaiono, possono scomparire con il cambio di stagione”:- Non è sicuro, ma può essere che come già accaduto con la Sars che il coronavirus possa scomparire verso l’estate senza bisogno di interventi esterni”. Speriamo ardentemente che le parole pronunciate dal virologo francese possano essere profetiche e che con la stagione calda il contagio virale possa davvero attenuarsi o addirittura sparire anche se comunque sia resta una positiva ipotesi. Nel frattempo tuttavia le ricerche starebbero andando avanti come pure i tentativi di adattare medicinali già conosciuti per poter trovare una soluzione almeno sugli effetti non trascurabili del Coronavirus ed in questo caso cercare di far tornare in salute più malati possibili quindi dare una speranza maggiore a quanti oggi nel mondo intero sono in preda agli effetti di questa pericoloso virus

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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