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Ecco una notizia davvero interessante fare capolino uscita sul quotidiano nazionale “Il Giornale”. La nuova notizia riguarda una cura molto innovativa e molto particolare in grado evidentemente di poter contrastare il Covid. Si parla sempre più del dovuto di vaccini come se questi farmaci fossero una sorta di panacea in grado di mettere fine alla pandemia ora in atto. Il vaccino a mia opinione resta un farmaco dietro al quale ruoterebbero interessi milionari ma non solamente anche di dominio sanitario. Sotto il vaccino si celerebbero sempre a mia opinione interessi fortissimi fatti da investimenti privati ed investimenti di denaro pubblico elargito dai vari stati del mondo in modo da poter offrire un vaccino, che a mia opinione sarebbe stato realizzato troppo in fretta, se confrontato alle tempistiche di realizzazione di altri vaccini tradizionali. Da sempre si sa che la fretta sia una cattiva consigliera, tento più in campo medico, tuttavia con l’entrata in scena della pandemia sarebbero uscite dall’ oscurità del dubbio e dell’impotenza del mondo, anche alcune cure molto valide come l’italiana cura del plasma, che a dire il vero sarebbe stata alquanto sottovalutata pur avendo dimostrato una buona efficacia. Una seconda conquista della scienza in merito alle possibili cure per il Covid sarebbero gli americani anticorpi monoclonali. Ultimamente sarebbe entrata in scena una possibile nova terapia anti covid in sperimentazione a Siena. In questo caso si tratterebbe di nano anticorpi sviluppati da una ricerca scientifica effettuata su un paio di animali non certo italiani ovvero i Lama e gli Alpaca.
In passato se ben ricordare parlammo in un articolo precedente di un possibile medicinale tratto da questa coppia di animali. In questo caso la neonata cura impedirebbe il possibile ingresso virale nelle cellule. Quello che è addirittura strabiliante è il fatto che queste cure veramente nuove sembrerebbero avere successo anche sulla mutazioni del virus. A mettere a punto queste innovative cure sarebbero stati i ricercatori svedesi dell’ Istituto Karolinska in collaborazione con l’ Università di Bonn e del californiano Scripps Research Institute. Ciò che è positivo è il fatto che fra poco tempo sarà probabilmente possibile una sperimentazione sull’uomo. I nano-anticorpi pertanto potrebbero essere una delle soluzioni ottimali e risolutive per quanto riguarda il virus. Stando a quanto riportato dalla celebre rivista scientifica Science, che avrebbe reso noti i risultati di questa innovativa ricerca, ad iniziare la sperimentazione sarà proprio un’ azienda “spin off” legata all’Università di Bonn. Per quanto riguarda le prime sperimentazioni, ovvero quelle effettuate sugli animali, la cura funzionerebbe in questo modo: gli anticorpi in grado di bloccare la famigerata proteina Spike sarebbero in grado di impedirle di attaccarsi alla cellula umana e così facendo riuscirebbero ad evitare che si apre la strada al virus. I nano-anticorpi quindi sarebbero in grado di bloccare l’infezione. I nano-anticorpi se guardassimo la cosa dal punto di vista terapeutico sarebbero in grado di funzionare davvero bene e meglio di altre cure ad oggi conosciute dato che proprio per la propria piccolissima misura avrebbero dimostrato una notevole efficacia. I nano-anticorpi essendo appunto molto piccoli riuscirebbero ad attaccarsi al virus in più punti confronto ai normali anticorpi. In questo caso i nano-anticorpi avrebbero dimostrato più stabilità oltre che una notevole capacità nella produzione a grossi numeri ma oltrettutto questa particolare cura avrebbe dimostrato un buon equilibrio nel campo dei costi e dell’efficacia.
Martin Hallberg: “Abbiamo unito insieme nano-anticorpi che si legano a due diversi punti della proteina Spike del coronavirus -Questa combinazione si attacca meglio rispetto ai singoli anticorpi ed è eccezionalmente efficace nel bloccare il virus, impedendogli di diffondersi tra le cellule umane”.
Come spiegato nelle righe precedenti la cura con i nano-anticorpi sarebbe molto interessante anche per il fatto che avrebbe dimostrato di poter funzionare anche nel caso di mutazione o variazione della forma virale, che certamente continuerà a mutare, come accade per ogni tipo di virus. Il particolare riguardante l’efficacia alle mutazioni virali renderebbe la cura molto interessante dato che il rischio di una eventuale futura resistenza alla forma virale (cosa che spesso accade col tempo) potrebbe essere molto remota, riferisce Hallberg. I due animali, Lama ed Alpaca sarebbero stati indotti alla produzione di nano-anticorpi vaccinandoli con la proteina Spike tipica del Covid. Fra i nano-anticorpi generati i ricercatori avrebbero selezionato quelli più potenti ovvero i maggiormente in grado di attaccarsi al virus. In questo caso gli scienziati sarebbero stati in grado di indentificarne quattro aventi una particolare efficacia nella cura del Coronavirus. Siamo al punto cruciale per quanto riguarda questo esperimento. Siamo a solamente un passo nel raggiungimento di una vera e propria cura farmacologica che sarà possibile utilizzare anche in modo complementare in sinergia nel vaccino stesso. In questo caso sarà possibile offrire una vera e propria valida cura, a quei soggetti precedentemente malati da Covid. In alternativa la nuova cura potrebbe essere utilizzata come una vera e propria prevenzione per coloro che non potessero essere vaccinati oppure che possano avere il sistema immunitario indebolito. Nonostante tutto per poter accedere ai nano-anticorpi sarà necessario attendere ancora qualche mese. Si stima che il periodo di partenza potrebbe arrivare questa primavera, alla fine di marzo. Questo sarebbe il tempo necessario affinchè le sperimentazioni che ora si tengono a Siena siano terminate.
Rino Rappuoli, direttore scientifico di Gsk Vaccines e coordinatore del progetto di ricerca di Toscana Life Sciences di Siena: “Stiamo andando un po’ più lenti rispetto a quanto previsto ma stiamo già seguendo le varianti del virus per capire se i vaccini e gli anticorpi monoclonali sviluppati coprono anche queste: per ora sì, ma verranno fuori altre varianti, e dobbiamo stare sempre un passo avanti a loro”.
A questo punto vi lascerei con una domanda aperta ma degna di riflessione. Come vedete le cure esistono. Anche innovative e moderne potenziali cure starebbero uscendo dal panorama della ricerca scientifica. Detto questo di conseguenza mi chiedo ancora una volta ed invito tutti i lettori a riflettere su questo quesito: per quale ragione gli stati insisterebbero su un vaccino, che a mia opinione (e non solo mia) sarebbe stato realizzato troppo in fretta quindi con una sicurezza forse non troppo elevata? Per quale motivo se voleste vaccinarvi vi farebbero firmare una liberatoria? Per quale oscuro motivo dall’altro canto gli stati starebbero trascurando la ricerca in merito ad una valida cura?
Talvolta mi chiedo: se non per portare a dalle necessarie riflessioni, a cosa serviremmo noi media controtendenza? Potremmo tranquillamente allinearci ai media mainstream, forse vivremmo più tranquilli e saremmo più apprezzati dalla maggioranza, tuttavia questa non è la nostra politica. Noi non dipendiamo da nessuno, non siamo quotati in borsa quindi non dipendiamo dall’andamento dei mercati. Noi siamo solamente vicini ai numerosi e fantastici amici-clienti che ci danno fiducia e credono in noi, offrendoci la possibilità di sopravvivere. Siamo vicini agli amici-clienti che abbracciamo sinceramente e ringraziamo per contribuire al mantenere in vita la libera stampa e la libertà di opinione. Detto questo scriviamo quello che riteniamo opportuno per il bene della democrazia e della libertà degli individui del mondo libero. In questo caso il nostro desiderio è quello di suscitare riflessioni importanti per il presente della società ma in modo particolare per il nostro futuro.