Home Salute e Benessere COVID: LA COLPA D’ ESSERSELA CAVATA di Bruno Siciliano

COVID: LA COLPA D’ ESSERSELA CAVATA di Bruno Siciliano

L’ ESPERIENZA COVID DI UN CITTADINO AMERICANO

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Foto di Stefan Schranz da Pixabay

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Spesso diamo tutto per scontato. Molte volte ci lamentiamo per il sistema Italia dato che desidereremmo avere qualcosa di più, vedere che le cose funzionino meglio e su certi frangenti abbiamo ragione, tuttavia in certe sfumature il sistema Italia resta ancora piuttosto imbattuto. A dire il vero a mia opinione, la tendenza sarebbe quella di riuscire a modificare l’attuale sistema Italiano anche nelle cose che funzionano, su imitazione dei sistemi di altri paesi nei quali tutto procede assai diversamente e spesso il sistema, non è in grado di garantire, se non parzialmente l’uguaglianza sociale. Quando ci accade di non sentirci bene improvvisamente cosa succede? Nei casi più gravi ci precipitiamo al pronto soccorso della nostra zona dove una prima visita di routine potrà comunicarci se verremo ricoverati per maggiori accertamenti o per risolvere l’improvviso problema di salute oppure, se saremo liberi di tornare a casa.

Foto di Darko Stojanovic da Pixabay

Non avete mai pensato al fatto che un giorno potrebbe accadere che proprio in Italia la sanità potrebbe non più essere garantita a potrebbe divenire a pagamento? In questo caso sarebbe necessario stipulare costose assicurazioni in grado di garantire l’ assistenza ospedaliera necessaria per essere curati, sempre a patto di che i costi non superino il massimale assicurativo. Se così fosse, dovremo mettere mano al portafogli per pagare la differenza in sovrappiù. Questo è un po’ quello che accade negli USA, dove per la maggior parte dei casi le cure mediche ed ospedaliere sono a pagamento eccetto che negli ospedali pubblici. Queste ultime strutture sono meno comuni e finanziate dal Governo e sono in grado di permettere assistenza anche ai meno abbienti ed a quei cittadini che non possono permettersi un’assicurazione sanitaria. Anche questi ospedali sono comunque in grado di garantire un buon livello di cure ma talvolta possono prevedere tempistiche lunghe se non si trattasse di un ricovero d’emergenza. Una buona parte dei cittadini americani è comunque in possesso di un’assicurazione sanitaria e devo dire che l’assicurazione sia uno dei costi che incidono maggiormente per poter vivere negli USA. In Italia? Nella nostra nazione per il momento siamo ancora fortunati dato che in caso di malore e di conseguente ricovero ospedaliero non paghiamo nulla. Se così non fosse sarebbe grave dato che una degenza ospedaliera italiana solamente a livello di soggiorno giornaliero vale circa 870 Euro. Nei mitici Usa molte persone affette da Covid avrebbero evitato di farsi ricoverare, dice la notizia, proprio per il fatto

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

che le cure mediche americane avrebbero un costo troppo elevato. In Italia grazie al cielo la salute è considerata ancora un diritto, quindi è garantita dallo stato. Durante la pandemia Michael Flor un cittadino americano, sarebbe stato ricoverato nello stesso ospedale nel quale vide i natali, avendo contratto una forma grave di Coronavirus. Per grazia di Dio ne uscì in salute, superando la forma pandemica. Michael Flor fu tanto fortunato che nell’ospedale dissero che “era nato due volte”. Flor dopo 62 giorni di ospedale venne dimesso, ma durante la convalescenza dovette “fare i conti” con una parcella sanitaria molto particolare. Stando a quanto raccontato dal media Seattle Times e riportato da Il Giornale, l’americano settantenne  avrebbe avuto il triste primato, di essere stato il primo paziente preso di mira dalla forma virale. Quando venne dimesso il 2 maggio, l’ americano avrebbe dovuto “leccarsi le ferite” inferte da una parcella “stallare” di ben 1 milione 222 mila e 501 dollari a proprio carico, inviatagli dall’ ospedale. Il tutto descritto minuziosamente in ben 181 pagine descriventi dettagliatamente i prezzi unitari delle prestazioni. Logicamente il paziente americano sarebbe rimasto di stucco dal prezzo imposto dall’ospedale che si attesterebbe a ben 19.717,75 dollari al giorno. Una cifra veramente fuori dai parametri italiani, un conto che se l’uomo non fosse stato in possesso di assicurazione medico sanitaria, avrebbe dovuto pagare per intero ma grazie a Dio è assicurato pertanto non dovrà sborsare la cifra imposta per prestazioni mediche e degenza. Per capire il conto analizziamo nel dettaglio i costi sostenuti dall’ospedale per curare Flor (riportati de Il Giornale).

Foto di Julio Cesar Velasquez da Pixabay

Terapia intensiva 9736 dollari al giorno che moltiplicato per 42 giorni produce un totale di 408 mila 912 dollari. Flor fu ricoverato perché grave quindi l’ospedale dovette ricorrere alla ventilazione assistita per 29 giorni per un totale di spesa giornaliera pari a 2835 dollari. Il paziente rischiò di morire per un collasso polmonare. Per due giorni il personale medico quindi cercò di salvarlo e questo costò all’ assicurazione ben 100 mila dollari. Le restanti spese specificate in fattura sarebbero dovute ai farmaci, terapie e riabilitazione. La prima parola pronunciata da Flor quando lesse l’importo in fattura? “Mi sento colpevole di essere sopravvissuto”.

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