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Vaccini, vaccini, vaccini si parla di produzioni di vaccini anti Covid a tutto tondo, ma i vaccini non arrivano. Sembrerebbe che le aziende farmaceutiche stiano vendendo il prezioso prodotto in primo luogo ai paesi che lo pagano di più, almeno così avrei compreso da una nota trasmissione televisiva un paio di giorni fa. L’Unione europea anche questa volta si sarebbe trovata assolutamente impreparata ed avrebbe a mia opinione ancora una volta dimostrato la propria inefficienza per quanto riguarda il Covid ma soprattutto i vaccini. Questa sarebbe l’ennesima dimostrazione di quanto voglia significare appartenere ad un’Europa del genere, un pseudo stato, perché stato in effetti non è, ma che in fatto di burocrazia ingessata, in fatto di inefficienza a mia opinione sarebbe in grado di battere l’Italia. Una piccola Repubblica non facente parte del blocco UE dato che non sarebbe un paese membro è l’antichissima Repubblica di San Marino. I sanmarinesi proprio per il fatto che con l’ Europa e con l’Italia non sarebbe riuscita a rosicare i vaccini necessari per le propria popolazione, in totale autonomia avrebbe scelto lo Sputnik V dati i buoni rapporti che intercorrono fra la piccola repubblica e la Grande Russia di Putin. Una scommessa vinta quella di San Marino,
una scelta lungimirante l’aver adottato il vaccino di Putin dato che proprio in questi giorni i sanmarinesi sarebbero nel pieno della campagna vaccinale. Le richieste di vaccinazioni dall’Italia a San Marino sarebbero state tante ma Sputnik in questo caso sarebbe esclusiva dei cittadini sanmarinesi. Uno dei primi stati del vecchio continente quindi a rompere il ghiaccio andando verso la Russia per quanto concerne il vaccino. Una scelta davvero coraggiosa che neppure nazioni come l’Italia avrebbero saputo affrontare anche se devo dire che l’Italia in questo caso sia legata mani e piedi alla UE e quindi di potere decisionale ne abbia davvero poco. Questo è lo svantaggio di appartenere alla UE un paese ripeto ingessato dalla burocrazia e dalla politica. Per il vaccino russo mancherebbe ancora il via libera da parte dell’ EMA o Agenzia Europea del Farmaco che all’inizio del mese avrebbe avviato la procedura di revisione ciclica, (dice il Giornale) per il vaccino di Putin. Sarebbero non pochi gli stati UE propensi a questo siero fra cui la Germania.
(da Il Giornale) “Se gli ordini non si faranno a livello europeo, allora seguiremo la via tedesca”, quella dei negoziati diretti, è l’aut aut della Merkel.
Nel frattempo Luca Beccari segretario di stato di San Marino ammette di aver scelto la via giusta adottando Sputnik V, una scelta davvero lungimirante. Stando al Segretario di Stato sanmarinese il vaccino di Putin presto entrerà sul mercato UE.
(da Il Giornale) Luca Beccari: “Non essendo un Paese membro, non possiamo aderire al sistema unico di acquisto europeo, così ne abbiamo messo a punto uno in collaborazione con l’Italia e l’Unione europea, ma a due mesi dall’inizio della campagna vaccinale europea (continua Beccari) non era arrivata ancora una fiala, quindi abbiamo dovuto sondare altre opportunità”. La prima apparizione sammarinese dello Sputnik V risale al 23 febbraio, da allora la campagna di immunizzazione ha preso il largo. La politica non c’entra. Sono l’emergenza e la ragion pratica ad aver guidato le decisioni dell’esecutivo. “Questo Governo ha scelto di dotarsi dello Sputnik V dopo aver trovato difficoltà a reperire vaccini seguendo i canali inizialmente privilegiati”, chiarisce il segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati. “Il nostro obiettivo – insiste – è l’immunizzazione della popolazione e la ripartenza dell’economia, non sono il tipo di vaccino o la nazione produttrice a preoccuparci”. È questione di priorità.
Parole sante. In realtà tuttavia molti si chiederanno i motivi per i quali con la necessità di avere oggi un vaccino valido, lo Sputnik V non venga approvato, fra l’altro il siero pare essere assolutamente valido, dato che sembra che non abbia mai prodotto morti ed abbia effetti collaterali davvero leggerissimi. Da una parte ci troviamo con la popolazione terrorizzata per il pericolo del Covid, dall’altro canto ci troviamo con le regioni più importanti d’Italia in serio pericolo, in più, l’ Italia per via della pandemia starebbe arrancando in un clima economico davvero critico per alcuni settori oltre che con gli ospedali pieni e medici ed infermieri al collasso. Perché quindi non fare accordi con la vicina Russia al più presto? Solamente a quanto pare, per una fattore puramente politico. Il Covid non è da sottovalutare e le vite vanno salvate e preservate. Questo sarebbe il dovere di uno stato: proteggere i propri cittadini, in modo particolare le fasce più deboli e l’Italia è prima in classifica per quanto riguarda la presenza di anziani. Proprio per una questione di emergenza l’EMA avrebbe accelerato i tempi di valutazione su vaccini come quello inglese di Astrazeneca, Pfizer, oltre altri sieri occidentali ma non per il vaccino Russo. Quando si tratta di Sputnik sparisce l’emergenza? Stando a quanto penserebbe Igor Pellicciari docente di Relazioni internazionali alla Università di Urbino e alla Luiss di Roma, Mosca nel proporre al blocco UE in proprio Sputnik V metterebbe la stessa UE in grande difficoltà politica. Se l’ Europa dovesse accettare la proposta russa ammetterebbe il proprio fallimento nel campo della campagna vaccinale ma quel che sarebbe peggio è il fatto di dover, in seguito, allentare la morsa sulla stessa Russia alla quale la UE avrebbe messo le sanzioni. Possiamo dire per riassumente che la questione Sputnik V sia solamente parte di un grande e sporco gioco politico che riporterebbe alla mente venti del passato, di guerra fredda. A quanto pare la Russia sarebbe cambiata da allora ma in questo caso non l’occidente e questo fattore lo si può notare fra le righe con la questione vaccino russo ma anche in altri particolari più eclatanti come la recente diatriba fra Biden e Putin.
(Da Il Giornale) “Sembra che Bruxelles (conclude Pellicciari) tema più l’impatto politico del vaccino russo che il virus cinese”.