Dall’entrata in scena della pandemia da Coronavirus, le varie aziende farmaceutiche si sarebbero subito attivate in una vera e propria competizione per poter arrivare al più presto
alla produzione e commercializzazione di un vaccino, dopotutto il nuovo farmaco in questo caso sarebbe un grande buisness che potrebbe portare a guadagni da capogiro per diversi anni a coloro che riuscissero a produrre il medicinale adatto nella cura del Covid ma soprattutto un farmaco mirato alla prevenzione della stessa malattia. Sono tante le nazioni che stanno concorrendo nella ricerca per poter arrivare finalmente ad un farmaco adatto ed alcune aziende sarebbero già a buon punto da quanto riportato sul sito Disinformazione.it Stando agli scienziati dell’ Università di Pittsburgh Scuola di Medicina il vaccino per il contrasto del Covid potrebbe essere disponibile prima di quanto si pensi dato che il nuovo farmaco avrebbe già superato la fase dei test relativi alla sperimentazione sugli animali. I primi test avrebbero fra l’altro mostrato risvolti positivi come la produzione di anticorpi alla nuova forma virale. Per arrivare a questo tipo di vaccino i ricercatori avrebbero usato una particolare proteina denominata Spike, la stessa usata durante le epidemia precedenti del virus SARS – Cov e nel 2003 MersCov nel 2014. La proteina Spike avrebbe il pregio di portare all’ immunità. Il nuovo vaccino sarebbe già stato battezzato con il nome di PittCoVacc. Per quanto riguarda la somministrazione futura di questo tipo di vaccino è molto particolare: il farmaco non sarà iniettato come un normale vaccino antinfluenzale ma sarà incapsulato in un piccolo cerotto a micro aghi della dimensione di circa un paio di centimetri di larghezza ed altrettanti di lunghezza.
Il cerotto sarà munito di circa 400 micro aghi che rilascerebbero lentamente frammenti della proteina Spike passando per la pelle. Il cerotto sarà utilizzato come un qualsiasi cerotto medicale mentre i micro aghi formati da glucosio e le proteine si dissolveranno lentamente nella pelle in circa 2/3 minuti. Questo particolare procedimento innanzitutto ha il pregio di non essere invasivo inoltre non necessiterebbe dell’ausilio di un medico per quanto riguarda la somministrazione, dato che fra l’altro in vaccino può rimanere a temperatura ambiente quindi non necessariamente in frigorifero fino all’ utilizzo sul paziente. Il fatto di poter essere mantenuto a temperatura ambiente sarebbe un pregio dato che con questo sistema sarebbe annullato il costo della refrigerazione durante il trasporto e durante lo stoccaggio. Gli scopritori del nuovo vaccino avrebbero presentato una domanda di approvazione come Nuovo Farmaco Sperimentale alla FDA proprio per poter iniziare uno studio clinico di prima fase prossimamente sull’uomo. Gli scienziati che starebbero studiando il neo nato farmaco pensano di poter arrivare alla fase di sperimentazione sull’uomo ormai in brevissimo tempo (si stima in 6/8 settimane per stabilire l’efficacia e la sicurezza del farmaco). Una fretta incredibile di testare e di produrre il farmaco ma soprattutto di vendere il vaccino per fatturare certamente milioni di Euro. A conti fatti sarebbe forse meglio prendere le cose con più calma per quanto riguarda la salute umana. A mia opinione testare il vaccino
con un poco di tempo in più a disposizione sarebbe opportuno per cercare di offrire un farmaco in grado di proteggere dalla forma virale ma dall’altro canto un medicinale di comprovata sicurezza, che possa mantenere nel tempo le proprie caratteristiche di immunità sul paziente e che esista la certezza che il nuovo farmaco sia in grado di possedere meno effetti collaterali possibili, dato che sarà utilizzato nel mondo intero da milioni o addirittura miliardi di persone.