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Ogni tanto si fa strada qualcuno che metta in dubbio la notizia ufficiale e devo dire che in fatto di Covid la tentazione è davvero tanta. Troppi particolari inducono a pensare che il Covid sia un virus creato in laboratorio come affermerebbero i pensatori “complottisti” e devo dire che proprio in questi giorni un personaggio “eccellente” (se così si può dire) nientemeno che un Cardinale in questo caso il Cardinale cattolico Malcon Ranjit esporrebbe una propria opinione ovvero esporrebbe il pensiero che il Covid possa essere un virus creato in laboratorio, a tavolino, possa essere come da sue parole un Prodotto di sperimentazioni senza scrupoli e che gli eventuali responsabili dovrebbero essere sottoposti ad un processo per genocidio.
Devo dire che la tesi dell’alto prelato sia davvero una tesi affascinante, una tesi su cui riflettere. In genere gli alti prelati non amano “dar fiato per nulla alle corde vocali” e generalmente misurano fin troppo bene le parole prima di esprimersi, pertanto penso che il Cardinale abbia potuto esprimere un’opinione comunque sia non del tutto fantasiosa dato che si vocifera ormai da tempo di parecchi studi a livello di virus da poter utilizzare per una potenziale guerra biologica o batteriologica. Si vocifera anche di laboratori adibiti a tali studi come ad esempio quello di Wuhan, un laboratorio non da poco BSL 4 se non erro. Ricordiamo che stando alla versione ufficiale dei fatti il virus sarebbe stato trasmesso dai pipistrelli contaminati e successivamente venduti sul mercato di Wuhan ma guarda caso il laboratorio della metropoli cinese si troverebbe a poca distanza da quel mercato e sappiamo che in quel laboratorio vengono studiati dei virus. La teoria del complotto quindi non ha tardato ad arrivare anche per il fatto che certe persone sono capaci di “fare uno più uno” alcune sono anestetizzate al pensiero unico del NWO ma altre ancora non lo sono. Proprio nel periodo della nascita del Covid si sarebbe subito iniziato a parlare di laboratori nei quali la segretezza è la principale difesa, laboratori dove si studiano i virus quindi per passare al sospetto di un complotto internazionale ci si è messo davvero poco per di più sono già alcuni anni che si parla del fatto che secondo taluni siamo in troppi ad abitare la Terra… (non importa se le risorse del pianeta sono consumate solamente da una piccolissima parte degli abitanti occidentali). Ora a sostenere la tesi del complotto
è nientemeno che un Cardinale della chiesa Cattolica, quella chiesa che non ama purtroppo mai esporsi più di tanto, ultimamente non ama più di tanto schierarsi ma questa volta un importante prelato esprime la propria opinione senza tanti peli sulla lingua. In questo caso si tratterebbe dell’ Arcivescovo di Colombo Malcon Rejit Cardinale dello Sri Lanka. Stando alle opinioni dell’alto prelato il virus di origine cinese sarebbe stato creato il laboratorio. L’Arcivescovo sarebbe convinto che il Covid-19 sia un prodotto dell’uomo e quindi proprio per questa ragione le Nazioni Unite dovrebbero aprire indagini e portare a giudizio i responsabili di quello che (stando alla opinioni del Cardinale) sarebbe un genocidio. Nonostante le continue ovvie smentite l’opinione della teoria del complotto ovvero che il virus possa essere stato creato in laboratorio continuano a farsi strada e stando sempre alle opinioni del Cardinale il Coronavirus sarebbe uscito da una sperimentazione da parte di una nazione ovviamente ricca e potente. Le parole del Cardinale Ranjit: – “Sperimentazioni da parte di una nazione ricca e potente. Alcuni virus di cui parliamo in questi giorni sono il prodotto di sperimentazioni senza scrupoli. Dobbiamo mettere al bando questo tipo di sperimentazioni che portano al risultato della perdita di vita e causano dolore e sofferenze a tutta la umanità”. Nonostante le parole del Cardinale non abbiano prove a supporto hanno certamente portato ad accese e forti polemiche in un paese che avrebbe subito ben 49 casi di contagio anche se nessuna vittima. Le affermazioni dell’alto prelato avrebbero suscitato un grande clamore e lui avrebbe continuato a sostenere le proprie tesi , che debbo dire non mi sembrano per nulla inadeguate o stupide, nel dubbio tutto è possibile. Le parole del Cardinale:- “Questi tipi di ricerche non si realizzano per persone nei Paesi poveri ma in laboratori di Paesi ricchi. Produrre queste cose è un crimine molto serio per l’umanità. Chiedo al Signore di arrivare a rivelare chi ha seminato questo veleno. Penso che le Nazioni Unite debbano attivarsi per capire come è nato tutto questo incidente e castigare i responsabili. Queste ricerche dovrebbero essere proibite”. Dice davvero bene il Cardinale
con queste ultime parole che auspicano ad una proibizione nella ricerca di virus come armi possibili per una possibile guerra batteriologica. Mi sento vicino alle parole dell’alto prelato. Fino a quando l’umanità sarà obbligata a “fare sponda” sulle armi batteriologiche e nucleari per combattere una futura ipotetica guerra, sarà sempre in grave pericolo. Sappiamo per certo che l’attività umana non è perfetta, sappiamo per certo che anche per errore (e di errori l’umanità ne commette tanti, troppi, ed il passato ne testimonia non pochi) potrebbe essere innescato l’irreparabile. Forse sarebbe opportuno darsi delle regole ben precise per le quali certe pratiche dovrebbero essere assolutamente vietate anche in campo militare, certe pratiche dovrebbero essere vietate alla faccia del sistema economico che si basa anche sulla produzione di ordigni che potrebbero distruggere l’intera umanità e l’ intera civiltà in pochi secondi. Sarebbe arrivato il momento di smettere di “giocare a fare gli Dei” e capire che anche il più piccolo errore potrebbe essere fatale ma dopotutto esiste ancora chi crede e spinge per affermare determinate teorie assolutamente anti uomo come quella, ripeto, cui alcuni ritengono che siamo in troppi ad abitare la Terra (pertanto talvolta il fine giustifica i mezzi). Quanto esposto in questo articolo sono ovviamente le opinioni personali dell’autore a del Cardinale dello Sri Lanka tuttavia, anche se la verità sul virus non la conosciamo esattamente ma ci basiamo esclusivamente su quanto altri ci raccontano, penso che anche angolazioni differenti della verità possano far riflettere e cercare di farsi un’idea alternativa.