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LE ELEZIONI AMERICANE SECONDO IL TEOLOGO CATTOLICO

UN MONDO IN RAPIDISSIMO CAMBIAMENTO

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Il progetto di Dio

Da un post di don Nicola Bux su X: Ai vertici nella Chiesa si sono insediati chierici per i quali Cristo è solo una scusa per parlare d’altro: una “Chiesa al contrario” di quella che il Signore ha voluto.

Parole durissime per una chiesa Cattolica che sta perdendo smalto e interesse da parte dei propri fedeli per aver “strizzato l’occhio” a filosofie anticristiane. Certo, la chiesa Cattolica non sono i chierici che remano contro Cristo. La chiesa Cattolica sono quei cattolici il quale pensiero e la qual fede, resta ferma nell’insegnamento del proprio Maestro: Gesù il figlio di Dio. Come potrete notare nelle prossime righe dall’intervista rilasciata da don Nicola Bux al quotidiano “La Verità” si comprende come si sia creata una frattura fra la chiesa Cattolica e i vertici che la dirigono. Una frattura che ora, con il radicale “giro di boa” della politica internazionale, spero inizia ricucirsi riportando i vertici della chiesa verso la fede. Questo cambio di rotta avvenuto con il rientro de Presidente Trump e con il proprio team nella scena politica, penso porterà nel mondo e quindi anche nella stessa chiesa Cattolica, una nuova “età dell’oro”. Dio agisce come ritiene opportuno, anche tramite “colpi di scena”, dopotutto è padrone della verità e di ogni strategia anche quella creata all’ultimo momento, quando tutto sembrerebbe essere perduto. Ricordiamoci bene tuttavia che del progetto divino tutti facciamo parte e proprio per riportare il Suo popolo sulle Sue vie, Dio si serve di noi, degli uomini, anche di te che stai leggendo questo articolo. Anche tu fai parte del progetto di Dio.

Foto di MythologyArt da Pixabay

Chi è don Nicola Bux

Nato nel 1947 Nicola Bux viene battezzato  il 6 dicembre nella Parrocchia del Preziosissimo sangue di san Rocco, prosegue gli studi presso il liceo Ginnasio e completa la facoltà di giurisprudenza in un periodo piuttosto delicato e turbolento gli anni  del 68 nei quali inevitabilmente avverte un inizio di avversione verso il cattolicesimo e verso la chiesa Cattolica in nome di una certa libertà di costumi. Nel 1970 entra nel Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Molfetta e l’anno successivo si trasferisce a Roma. Nel 1975 il prelato consegue in baccellierato canonico in teologia presso l’Università Pontificia Gregoriana. Lo stesso anno viene insignito del sacramento sacerdotale della chiesa Cattolica. Nel 1977 consegue la licenza canonica di teologia e nel 1980 il dottorato in scienze ecclesiastiche orientali. In seguito Bux diverrà docente di liturgia orientale e vicepreside dell’istituto di teologia ecumenico patristica San Nicola di Bari. Nel 1988 verrà nominato da Giovanni Paolo II consultore della Congregazione per le cause dei santi e nel 2002 della dottrina della fede. Il prelato collaborerà in seguito con Joseph Ratzinger mentre collabora con la rivista Communio. La carriera ecclesiastica dello studioso non è finita tanto che Bux verrà nominato dal cardinale Ratzinger perito ai lavori preparatori del Sinodo mondiale dei Vescovi e alla redazione dei LineamentaL’Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa e dell’Instrumentum laboris (2003-2005).

Introduzione

Non esistono ricette umane per fare in modo che gli uomini ricomincino a credere in Cristo. Penso francamente che alla luce della fede, alla fine della strada l’ultima parola l’abbia Cristo, Dio. Solamente Lui è in grado di salvare la Sua chiesa e il genere umano. Coloro che conoscessero il Vangelo saprebbero che Cristo, il capo della chiesa e fondatore della medesima istituzione, promise che mai il male avrebbe prevalso sulla chiesa. Cosa significa prevalere? Significa acquisire autorità completa, totale, sulla chiesa di Cristo. Partendo da questo piano si riuscirebbero a comprendere molti particolari nell’attuale sistema mondo, nel quale il maligno sembrerebbe imperversare sino a ridurre la chiesa di Cristo un cumulo di macerie. Seguendo gli accadimenti che nel tempo si sono susseguiti dalla nascita della chiesa Cattolica, non è difficile scorgere la mano di Dio, nonostante la barca di Pietro, si sarebbe barcamenata nei secoli, “facendo l’occhiolino” al più forte nel tentativo di salvarsi con mezzi umani e politici, spesso questo sistema avrebbe fatto cilecca portando l’istituzione divina a ottenere l’effetto contrario. Spesso unirsi a persone lontane dai propri concetti di base porta allo sfascio di un’istituzione. Quando tutto sembrerebbe perduto, ecco che proprio in quel momento, l’imponderabile accade imprimendo una svolta decisiva nel mondo ma soprattutto nella chiesa.

La barca di Pietro

Non penserete davvero che la chiesa sia la sola istituzione durata millenni per opera umana? Se la chiesa fosse guidata solamente dall’opera umana, state certi che sarebbe già morta e sepolta. Guardando le istituzioni umane e politiche ovvero gli imperi del passato, uno dei più longevi e organizzati sarebbe stato l’impero romano. Anche questo temibile impero, nonostante a livello organizzativo sia stato qualche secolo proiettato nel futuro, non è durato quanto la chiesa Cattolica. Nonostante questa istituzione sia condotta nel tempo da uomini fallaci, deboli, pieni di imperfezioni, è ancora in vita, e lo sarà ancora per molto, fino alla fine dei tempi. Questo è il volere di Dio e come tale nessuno può cambiare il destino della Sua chiesa. La chiesa Cattolica deve seguire la strada della passione di Cristo che è fatta di cadute e rialzi ma anche di aiuto da parte degli uomini e la chiesa sta seguendo questa strada alla perfezione per arrivare degna al Golgota.

Foto di Port Sundries da Pixabay

La chiesa nonostante possa avere a capo leader anche discutibili, e nella storia della chiesa i leader discutibili non sono stati pochi nel passato ma neppure nel presente, l’istituzione proseguirà il proprio corso. La chiesa Cattolica nonostante navighi da sempre in acque turbolente, sarà sempre protagonista della storia, per il fatto di non essere un’istituzione umana ma divina.

I concetti di don Nicola Bux sui nostri tempi

Proprio in questi giorni il quotidiano “La Verità” ha intervistato un teologo: don Nicola Bux. Il noto teologo non è solamente un grande conoscitore delle faccende ecclesiastiche, dei fatti di fede ma l’esperienza del prelato spazia anche sulle faccende politiche. Dopotutto quale istituzione meglio della chiesa è in grado di conoscere la politica del momento? Bux dice a La Verità di aver seguito con grande attenzione le elezioni americane di inizio novembre, evento che ha portato ad un radicale cambiamento di rotta con il ritorno di Donald Trump sulla scena politica di oltre oceano. Bux avrebbe visto nel nuovo Presidente una figura positiva, non solamente per gli americani ma anche per gli europei, dopotutto ormai siamo coscienti, che l’America e l’Europa non siano poi così distanti, ma più vicini di quanto immaginiamo. Per Bux è di estrema importanza la figura di Trump per il fatto che questo Presidente si metterebbe contro il “politically correct”. In effetti Trump non dimostrerebbe di essere una persona disposta a piegarsi a certe idiozie, anzi intravedrei nel Presidente americano un personaggio molto pragmatico che ama in qualche modo schierarsi. La tiepidezza non fa per lui. Come anche Bux leggiamo nella vittoria di Trump una rivincita dell’America cristiana, la rivincita dei deboli, dei silenti. In effetti sentendo le statistiche elencate da una nota radio cattolica, Trump avrebbe beneficiato dei voti di un’altissima percentuale dei cattolici americani (oltre il 50%) e della frangia protestante. Tanto per dirne una Trump sarebbe riuscito a calamitare al voto anche gli Amish, una frangia protestante molto separata dal mondo, che non vota da almeno 300 anni ma, che pur di schierarsi contro il male, pur avendo il veto di votare, avrebbe deciso di aiutare il nuovo Presidente offrendo il proprio sostegno alle urne.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Stando alle promesse di Trump potremmo essere spettatori di una sconfitta del cosiddetto “Wok” e del pensiero unico, quella sorta di sistema mondo non più basato su basi solide e ben definite, sulle innegabili radici cristiane dell’occidente, ma una sorta di nuovo mondo divenuto in pochi anni liquido e pericoloso. Bux ricorda nell’intervista le parole di san Paolo quando rammenta che la lotta è contro le potenze dell’aria, un po’ il significato che noi abbiamo spesso utilizzato affermando di essere nel bel mezzo di una guerra escatologica. Le medesime parole le ha usate anche Carlo Maria Viganò nel propri discorsi. Oltre tutto Bux vede nelle chiese evangeliche americane di matrice protestante, una maggiore decisione nelle filosofie cristiane per le quali i cattolici hanno perso smalto divenendo più liberal e meno conservatori. In questo modo i nuovi cattolici avrebbero contribuito con la propria debolezza ad aprire spiragli al nemico. Il teologo ricorda che nel capitolo dell’Apocalisse che per comprendere meglio il concetto chiamerei “Rivelazione”, si vede chiaramente una proiezione sulla storia futura del genere umano, ma in modo particolare si nota come il regista degli eventi sia sempre Lui: Dio.

Sino ad oggi il sistema ha imposto un cambiamento radicale glissando dal cristianesimo al panteismo, ovvero lasciando credere che Dio, sia superato dalla nuova dea natura, ovvero che sia proprio questa dea inesistente a condurre gli eventi al posto di Dio. Un ritorno quindi alle deità pagane a cui a mia opinione i vertici della chiesa Cattolica non si oppongono con forza ma in un certo senso “strizzano l’occhio”, forse con il tentativo di divenire i leader della nuova falsa chiesa? In realtà spiega il teologo, chi guida la natura è sempre colui che l’ha creata, Dio, che come sempre accade si serve degli uomini. Dalle parole di Bux  intravedo nella teoria del dominio del mondo da parte della natura e non di Dio, una visione incompleta, incapace di arrivare all’inizio della filiera Dio, natura e umanità, fermandosi a natura e umanità con Dio, il principale protagonista, esautorato del proprio compito.

Bux ricorda oltre tutto che Dio si serve degli uomini ma quanto essi siano imperfetti, alla fine a Dio poco importa; Lui li chiama, si serve di loro nonostante le personali debolezze, come si serve nel soggettivo di noi, con le nostre imperfezioni. Per parlare di leader e imperatori il teologo cita Ciro di Persia menzionato nella Bibbia. L’imperfetto Ciro è servito a Dio per riportare il popolo eletto sulla giusta via. Il popolo eletto o popolo ebraico alla fine non è molto distante da noi. I vizi e i vezzi di tale popolo ci appartengono come esseri umani imperfetti e amati da Dio. La strada del popolo ebraico nella storia ci appartiene da sempre, dato che i nostri e i loro errori, le nostre e le loro cadute, i nostri e i loro recuperi sono esattamente identici.

La vie di Dio passano anche da Trump?

Stando all’analisi di Bux le vie del Signore passano anche da Donald Trump come passarono da Ciro, da Costantino e da altri imperatori non certo santi. Dio si serve di tutti, santi e non santi per la salvezza del proprio popolo e per la salvezza della storia umana. Dall’analisi del prelato il compito di Trump sarebbe fermare la deriva del popolo americano, come pure fermare i pericolosissimi conflitti come la guerra sullo scacchiere ucraino e israeliano, recuperare i rapporti con la Russia contagiando tutto il mondo legato all’America e di conseguenza, facendo sentire il cambiamento positivo anche ai territori non occidentali.

Insomma a Trump e al suo team spetterebbe un grande compito. Dio con queste elezioni avrebbe colpito nel segno, innalzando gli umili e facendo cadere dai troni i potenti della Terra, coloro che si sarebbero sentiti in dovere di spodestare Dio e sedersi sul Suo trono, sentendosi nuovi dei. Secondo Bux Trump rappresenterebbe coloro che non hanno avuto voce sino ad oggi, in effetti la vittoria è venuta proprio da loro. Le menzogne del mainstream non sono riuscite ad arginare la verità attestandosi come “falsi profeti”. Il teologo ricorda che nonostante Trump non sia un campione di moralità, dato che viene dal mondo degli affari in genere spregiudicato, ha avuto più mogli e non poche amanti, Dio si serva come spesso ha fatto, anche di questi personaggi “borderline” per capovolgere gli schemi, gli scenari ed enuncia le parole di san Tommaso quando dice: “quì è tutta la libertà di Dio”, che gode di una libertà tutta personale che va ben oltre il nostro punto di vista le nostre aspettative. I colpi di scena sono spesso presenti nel pensiero divino. Dio alla fine agisce come ritiene opportuno, non chiede certamente a noi come risolvere le problematiche che ci affliggono, anche per il fatto che noi non siamo capaci a risolvere nulla, se non ad impantanarci in un mare di fango dal quale poi non sappiamo più uscire. Dio agisce come ritiene opportuno e non necessita di alcune approvazione umana. Il gioco fra Dio e il libero arbitrio in possesso dell’uomo è importantissimo per la storia ma anche per permettere all’uomo la comprensione dei propri limiti, del fatto di non essere onnipotente, andando contro al peccato d’origine che consigliava i progenitori ad essere come Dio.

Per quanto riguarda Musk alla domanda sul presunto delirio di onnipotenza del personaggio che vorrebbe creare cyborg simili all’uomo, il prelato sostiene che sia un personaggio geniale dalle indiscusse capacità e forse anche un po’ in possesso di un certo “delirio di onnipotenza” magari dovuto alla propria ricchezza, tuttavia sostiene che Musk sia un uomo indubbiamente capace e con i piedi per terra come si suol dire.

Per quanto riguarda Vance che il teologo ritiene un “convertito con la verve del neofita” e pertanto un po’ eccessivo, Vance si rende tuttavia perfettamente conto, delle condizioni nelle quali “naviga” oggi l’America. Avvenire avrebbe accolto il ritorno di Trump lasciando trapelare una certa preoccupazione per una presunta fine della democrazia. Bux in merito a ciò sostiene che oggi molti chierici e giornalisti che occupano posti di rilievo nella chiesa Cattolica e nella comunicazione, non rappresentino il pensiero cattolico. Per una maggior comprensione il Teologo ricorda il concetto tratto da una frase di Papa Paolo VI rivolta al filosofo Jean Guitton quando il Pontefice bresciano, aveva previsto che un pensiero anticattolico, sarebbe entrato nella chiesa di Dio raggiungendo posti di potere, senza tuttavia rappresentare mai il vero pensiero cattolico.

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Bux provoca il lettore con una domanda: – Se nella chiesa si eleggesse la leadership con un voto popolare cosa accadrebbe? Il teologo ricorda che in Europa il 90 per cento dei cattolici sono battezzati ma disertano la messa, l’apogeo del cattolicesimo. I frequentatori della chiesa sono rimasti in media meno del 10 per cento. Nell’ultimo sinodo il teologo sostiene che i nominati presentino un pensiero che converge con la visione della èlite.

Essi sarebbero stati cooptati affinchè il pensiero “Wok” potesse entrare e mettere radici anche nella chiesa Cattolica. Oggi finalmente molti cattolici avrebbero acquisito conoscenza, illuminazione, avrebbero aperto gli occhi su quanto starebbe avvenendo in seno alla propria chiesa. I pifferai che scrivono su testate sedicenti cattoliche (dice Bux) forse sanno perfettamente di essere esecutori di ordini, più che di fare prevalere il buon senso. Dopo questa analisi da parte di don Nicola Bux cosa potremmo dire? Certamente nulla. Il teologo ha dipinto i rapporti fra la chiesa Cattolica e il mondo in modo a mio parere perfetto, tuttavia ha dipinto anche un possibile cambio che son certo potrebbe portare la chiesa, ripeto, verso una nuova età dell’oro. Qual’è l’oro della chiesa Cattolica? La fede in Cristo. Son certo che la chiesa nel prossimo futuro tornerà a riabbracciare la fede, lasciando meno spazio all’essere considerata una sorta di goffa ed triste ONG benefica fine a se stessa, ma tornerà agli antichi fasti di istituzione benefica per volere di Cristo.

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.