Foto di Pete Linforth da Pixabay
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  ARTICOLO OFFERTO DA ONORANZE FUNEBRI ARRIGHINI CESARE BRESCIA
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L’era della digitalizzazione tanto osannata e tanto desiderata da alcuni personaggi di potere starebbe portando a mia opinione pochissimi vantaggi e di contro anche i propri numerosi svantaggi. Possiamo confermare che la digitalizzazione esasperata altro non sia che un “gigante dai piedi d’argilla”.

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Immaginatevi solo per un attimo che un potenziale aumento delle attività solari (nei nostri anni il sole è ai massimi storici) portasse ad una tempesta solare. In questo caso tutto si potrebbe fermare per parecchio tempo. L’ umanità rischierebbe di retrocedere di qualche secolo non potendo più prelevare denaro, svolgere attività tramite la rete. Questo è solo un risvolto dei rischi nell’affidare la civiltà all’ elettronica. Un secondo svantaggio consiste nelle truffe in rete. Un mondo sempre più spinto verso l’ affidamento sempre maggiore alla rete non può che incappare, anche nelle cybertruffe studiate da astutissimi personaggi, che tramite un uso assai disinvolto del computer, riescono a terrorizzare, tramite email fuorvianti, il povero malcapitato riuscendo di conseguenza a danneggiarlo. Il motivo? Il motivo è sempre lo stesso e gira e rigira cade sempre in qual punto, estorcere denaro o dati sensibili. Non si tratta di uno scherzo di cattivo gusto ma di un tentativo evidente di estorcere denaro oppure rubare dai pc o dai telefoni i propri dati sensibili come password bancarie, dati personali e via dicendo tramite il “Phishing” (una sorta di esca per pesci che abboccano). Questo genere di truffe generalmente hanno questo scopo. Esiste un tentativo di truffa che proprio in questi ultimi mesi starebbe seminando il terrore in milioni di italiani e se devo dire il vero avrebbe terrorizzato pure me lo scorso mese. Il tentativo di truffa si è ripresentato questa mattina con ben due email provenienti da un sedicente (evidentemente falso) “Dipartimento.giustizia Penale”.

Ricordiamo che la prima email che mi arrivò recava un differente allegato cui in seguito parleremo ed un differente mittente, ma sempre nell’ambito di (false) forze dell’ordine.

La email che considereremo sarebbe stata inviata da “poliziadistato@ufficio.it”

Messaggio: “Salve, fare riferimento al file sopra citato; Vi preghiamo di contattarci al più presto per valutare e individuare le diverse responsabilità”

Ricordiamo che sia gli oggetti che gli allegati sono sempre firmati “Dr. Lamberto Giannini” capo della Polizia di Stato di Roma Brigata dei Giovani (vedi foto seguente). I loghi impressi sugli allegati (ritraenti loghi della polizia oppure dell’ Interpol o dei Carabinieri), possono variare come pure il riferimento al nome delle varie forze dell’ordine. Talune email proverrebbero da (falsa) Polizia di stato, altre da (falsa) Interpol e via dicendo. Non fatevi prendere dal panico quindi. Francamente all’arrivo della prima email vi confesso che mi spaventai e di conseguenza però  reagii prontamente. Spesso la ragione ha la meglio sul sentimento di paura, quindi ne parlai con un amico poliziotto che mi confermò dell’esistenza di questa cybertruffa. La prima email chiedeva un contatto, sempre tramite posta elettronica per spiegare, o meglio, per scagionarsi dalle accuse, pena l’arresto dopo 72 ore qualora non ci si fosse fatti sentire. Il fatto avvenne almeno un paio di settimane fa e sono ancora a piede libero quindi…..  E’ evidente che la cybertruffa potrebbe puntare all’estorsione di denaro con il falso tentativo di mettere “tutto a tacere” dalle false accuse, oppure per il pagamento di spese giudiziarie, oppure per carpire al malcapitato i dati bancari o della carta di credito e chi più ne ha più ne metta. La scelta migliore sarebbe non aprire gli allegati e subito dopo effettuare una buona pulizia al PC. Se si desiderasse denunciare la email truffaldina, la Polizia postale resta l’organo di sicurezza competente in alternativa anche la questura, la vera Polizia di Stato.

Abbiamo pensato di offrirvi questo articolo per il fatto che sappiamo con certezza che spaventarsi sia normale (soprattutto quando non si ha commesso nulla di illegale) e  che proprio la paura (fattore sul quale fa presa l’email) potrebbe spingere il malcapitato fra le fauci dei cyber delinquenti e pagarne serie conseguenze.

Consiglio: se vi arrivasse l’ avviso tramite email, non reagite subito, mantenete la calma e pensate al da farsi. Non agite di impulso, piuttosto chiamate la polizia. Essere impulsivi nell’azione significa tradirsi e fare il gioco dei cybercriminali.

Come mi spiegò a suo tempo l’amico poliziotto, ricordiamoci molto bene che nel caso di reati come quello contestato, riguardante la pedofilia o reati similari di tipo sessuale, la Polizia non manda messaggi, ne di tipo sms ma neppure email, senza dir nulla viene a trovarvi.  Detto questo, se vi arrivassero email di questo genere sareste di fronte a due scelte: o denunciare il fatto, oppure farvi una gran bella risata. Credo che un po’ di buon umore non faccia mai male in un mondo sempre più oscuro, tuttavia non rispondete al messaggio, non chiamate mai nessuno nel caso ci fossero recapiti telefonici, in questo caso la comicità del fatto, credo che si potrebbe trasformare in un’autentica tragedia.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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