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Nell’ eterna lotta fra il bene ed il male talvolta l’umanità si trova dinnanzi a personaggi particolarmente positivi. Si tratta di una categoria di eroi che si celano fra le pieghe della società. Quelle persone che Dio manda per la salvaguardia di molti. Eroi che purtroppo il più delle volte non vengono riconosciuti come tali, per varie dinamiche talvolta misteriose. A mio vedere spesso questi personaggi sono veri e propri eroi ma forse vengono apprezzati solamente post mortem. Sarà forse il caso del Professor Giuseppe De Donno? Non vi dice nulla questo cognome? Credo proprio che questo cognome vi dirà tanto o quantomeno dirà tanto ai pazienti che si sarebbero salvati dal Covid che gli “devono la vita” per averli sottoposti alla cura innovativa da lui scoperta. Il Professor De Donno ex Primario del reparto di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova fu quel giovane medico, (dico giovane perché a 54 anni per un Primario non è un’età anziana) che riuscì a scoprire all’inizio della pandemia la famosa “cura del plasma iperimmune”. La cura del plasma iperimmune è quel sistema scoperto appunto dal giovane Primario mantovano che permise ai pazienti infetti da Covid e ricoverati in condizioni gravi, di poter guarire dal virus, liberando di conseguenza le allora congestionate terapie intensive. Praticamente il geniale Primario scoprì che il plasma prelevato dai donatori guariti da Covid ed in possesso di una buona barriera anticorpale, se trasfuso in pazienti gravemente malati, avrebbe permesso la guarigione degli stessi. Purtroppo il medico come spesso accade in Italia non fu premiato dalla scienza, anche se il metodo da lui scoperto fu preso in considerazione in quel periodo anche all’estero, negli Stati Uniti d’America che sotto la Presidenza Trump provarono la cura ricevendo i risultati sperati. Proprio ieri pomeriggio De Donno sarebbe stato trovato morto presso la propria abitazione in provincia di Mantova. Per il momento, da quanto riportato sul quotidiano “Il Giornale” si parla di possibile suicidio. Le forze dell’ordine starebbero svolgendo tuttavia i necessari accertamenti. Nessuna lettera di addio, nessun messaggio particolare avrebbe preceduto il presunto insano gesto. Nessuno si sarebbe immaginato il suicidio del medico, l’evidenza dei fatti avrebbe lasciato esterefatti i colleghi ed i conoscenti del Primario ma anche tante persone a lui vicine. Per quanto riguarda la scoperta della cura del Plasma iperimmune il medico fu in un certo senso lasciato solo, tanto che decise in seguito, di dimettersi da Primario del reparto di pneumologia dell’ospedale di Mantova per dedicarsi alle famiglie in qualità di medico di base. Fortunati coloro che avranno avuto un medico di base tanto preparato, tuttavia la possibile euforia sarebbe durata poco. Credo che un medico che ha passato anni in corsia, sul fronte di battaglia fra la vita e la morte, che abbia visto, curato e magari pianto di fronte a tante vittime da Covid, sia veramente un vero eroe. Non dimentichiamo che il primario operava nella zona di Mantova, una delle zone in cui il Covid ha espresso senza sconti la propria aggressività. Il medico spese parecchie energie per contrastare le forme più gravi di Covid 19 arrivando a sperimentare una cura che all’inizio avrebbe regalato uno spiraglio di speranza all’intera umanità, una cura che sembrava poter regalare la luce in fondo al tunnel. Tuttavia nonostante le tante guarigioni la cura del plasma autoimmune sarebbe stata via via lasciata perdere anche a fronte di studi e ricerche internazionali (dice Il Giornale)
Da Il Giornale: . “Durante la prima ondata del Covid De Donno aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui”, dice oggi il direttore dell’Asst di Mantova nel ricordare De Donno.
Come precedentemente accennato il medico investì moltissimo in questo particolarissimo metodo, energie, professionalità, conoscenza, lavoro e speranza. L’abbandono forzato di tale metodo che a mio parere si sarebbe dimostrato assolutamente valido (e lo si può capire dai risultati ottenuti nelle forme gravi di Covid) certamente avrà contribuito ad abbattere le speranze del Primario. Per il medico potrebbe essere stato un colpo di difficile gestione. Probabilmente nei prossimi mesi, o forse prima, potremo sapere qualcosa di più sul decesso del medico dato che stando a quanto riportato sul “Il Giornale” i Carabinieri starebbero indagando per chiarire le dinamiche ed i dettagli sulla morte del medico. Per il momento L’arma dei Carabinieri starebbe cercando di indagare, in modo da escludere eventuali responsabilità esterne per quanto riguardi il decesso del Primario.
Per terminare desidererei regalare al Professor De Donno un doveroso e personale saluto, anzi un caloroso arrivederci. Che lo si voglia o meno ci rivedremo tutti un giorno, e spero poterci ri incontrare nella gloria accanto a Cristo, il luogo in cui si ritroveranno al momento della grande adunanza, tutti coloro che avranno fatto la Sua volontà, tutti coloro che avranno amato.