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Dal Growth (crescita) al Value (valore) Il (nuovo) paradigma dei mercati finanziari è la fidelizzazione dei Clienti
Si sa che la finanza e le borse tendono ad anticipare gli eventi di quello che accadrà solo dopo molto tempo ( e ormai in ritardo per provvedere se non fatto prima ) sulla economia reale. Quindi saper capire la tendenza o come dico sempre avere la Visione sul mercato permette di anticipare gli eventi, e questo non è certo poco! Anzi è tutto. Il Nasdaq, termometro dell’andamento dei settori Growth aveva cominciato da inizi Gennaio 2022, ben prima della guerra in Ucraina o della crisi energetica a lanciare segnali di attenzione e di pericolo.
Questo vuol dire che una parte di coloro che avevano una visione corretta a lungo termine stava riposizionandosi sugli investimenti andando ad operare una rotazione verso azioni cicliche (energetici, bancari ed industriali) che invece possono limitare i danni di un nuovo quadro macroeconomico dettato da alti tassi di interesse e alta inflazione.
Segnali di aumento della inflazione vi erano già però a Gennaio 2022 , la accelerazione dettata dalla Guerra ha fatto il resto costringendo le Banche Centrali ad operare una stretta che aumenterà ancora molto nei prossimi mesi . Da tassi negativi arriveremo a tassi oltre il 5% ( o forse più) che rimarranno tali per molto tempo ancora. Tutto questo ha così ad oggi generato la caduta in Borsa dei cosiddetti detti Gamaf ( Google, Amazon, Microsoft, Apple , Facebook)
I colossi del settore tecnologico Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft (GAFAM) scontano uno scenario incerto tra rialzi dei tassi di interesse, inflazione e problemi al sistema delle forniture.
Tre sono i motivi principali che possono spiegare la caduta in Borsa delle regine del Nasdaq. Il primo è che i mercati avevano aspettative molto elevate sulle trimestrali dei titoli tech ma – per la prima volta dallo scoppio della pandemia – sono stati delusi da risultati che hanno mostrato molte ombre. Ciò ha causato grosse vendite sull’intero paniere dei titoli tecnologici. L’indice US Fang che comprende i big della tecnologia ha mostrato da inizio aprile un calo del 23% e da inizio anno del 32%. Il secondo motivo riguarda i fattori esogeni che stanno influenzando pesantemente il corso dei titoli azionari, tra cui si identificano le tensioni geopolitiche in Ucraina e i ritardi nelle forniture causati da nuovi lockdown in Cina. Infatti, la guerra ha – di nuovo – creato un periodo di estrema incertezza aggiungendo ulteriore volatilità ad un quadro economico già di per sé instabile. Se Google e Facebook sono riuscite a mitigare gli effetti delle sanzioni economiche nei confronti di Mosca rispettivamente grazie alla spinta del cloud e ai dati incoraggianti sui social, al contrario Apple e Amazon hanno subito ripercussioni più pesanti dovute alla carenza di forniture e al rallentamento della domanda post-pandemia.
E non ultimo, lo scenario macroeconomico inflazionistico, dapprima creduto temporaneo ma ora in costante e continua crescita, che pone molte preoccupazioni ai governatori delle banche centrali che non sanno come intervenire per frenare la salita dei prezzi al consumo senza tuttavia danneggiare le ormai fragili economie. Infatti, l’inflazione USA ha toccato a Ottobre l’8,2% anno su anno, il dato maggiore dal 1981, e gli effetti di una sua parziale mitigazione saranno visibili forse solo tra qualche mese ( anche se segnali di rallentamento non se ne vedono ancora ). Inoltre, il rialzo dei tassi di interesse e lo spettro della stagflazione (alta inflazione e stagnazione economica) si stanno sommando ad altri fattori di instabilità macroeconomica che stanno danneggiando le aspettative verso i titoli tech, particolarmente sensibili alle pressioni inflazionistiche. Su tutti però emerge , per chi sa leggere i dati di mercati, una differenza di perdita di capitalizzazione (e quindi di valore ) che si sa sui mercati finanziari, al paventato panic selling, non risparmia mai nessuno, indistintamente. La Apple è il titolo Growth meno penalizzato dagli investitori, pur avendo dichiarato dati in calo. Infatti sulla stessa scala di analisi mentre la Microsoft ad oggi è calata del 30%, Amazon del 40%, Meta ( Facebook ) del 60% , Alphabet (Google ) del 40% , la società dell’Iphone è salita! del 4%. Un miracolo?
Qualcuno si è posto la domanda del perchè ? Il motivo principale , che dimostra dove le altre società, non solo Tech devono ormai ( e non da adesso ) puntare si chiama Fidelizzazione del cliente, o Retention.
La Apple ha dimostrato una incredibile resilienza al mantenimento dello zoccolo duro dei suoi clienti che non la abbandonano per passare ad altre società, le sono fedeli per la qualità del prodotto che continuano ad acquistare ( anche di fronte ad un marcato calo globale dei consumi ) nelle sue evoluzioni e sopratutto le permettono pur di non crescere in volumi ( causa la congiuntura sopra analizzata) di mantenere quella massa critica di Value che ad oggi soddisfa gli investitori. Quindi come già scritto tempo fa non siamo di fronte ad una caporetto della tecnologia che stiamo commentando , ne è stata decretata la definita bocciatura del cambiamento ma stiamo assistendo ad una perfetta integrazione tra la concezione della Old Economy e del mai finito e perso rapporto di fidelizzazione con il cliente che curo , mantengo e soddisfo sempre con tutto l’apparato di novità ed innovazione della New Economy che in momenti come quello attuale dimostra anche le sue debolezze e difficoltà. Quindi tendo a risottolineare come fattore strategico per almeno i prossimi 2 anni il passaggio dalla strategia del Growth ( crescita ) a quella del Value ( valore ) , e questo in tutti i settori economici, dall’idsustriale, al bancario , all’assicurativo. Il nuovo paradigma e Focus dei mercati finanziari , per continuare ad investire nelle aziende diventa ( o forse come penso lo è sempre stato e sempre lo sarà ) la fidelizzazione dei clienti , da attuare con tutti i mezzi vecchi e nuovi.
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