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Nell’articolo si parla di confusione e di aumenti delle fatture energetiche fino al 15 per cento nel solo 2024. A conti fatti penso che se uno conoscesse la storia recente dell’Italia capirebbe che la confusione, la mancanza di trasparenza, talvolta fanno solamente gli interessi degli speculatori. Un esempio pratico lo si può notare nella stessa fattura energetica composta da più fogli, grafici, tabelle e via dicendo ma quello che è più importante, il prezzo della materia prima consumata, e delle tasse annesse che “mangiano” metà importo dell’intera fattura, quelle sono sempre bene o male confuse nei meandri della bolletta stessa. La confusione non avviene solamente in questo modo ma avviene anche nel dedalo delle compagnie che offrono le forniture energetiche. Oggi in effetti non si sa più cosa scegliere. Una scelta corretta dovrebbe dipendere da quanto si sia informati sull’andamento del sistema mondo. Se si prevedessero nuovi conflitti o l’inasprimento di quelli già in essere sarebbe opportuno attendere l’estate, stagione in cui in genere la richiesta di energia e di gas sono in calo, guardare il prezzo minore valutando la tassazione per poi traslare su un prezzo fisso dell’energia, senza lasciarsi portare dai prezzi bassi indicizzati. Il fattore spazio temporale darà ragione alle previsioni a prezzo bloccato con l’inasprirsi delle situazioni conflittuali.
Se invece il clima fosse disteso e la previsione rosee e quindi ottimistiche, allora forse si dovrebbe preferire il prezzo indicizzato. Per coloro che non fossero molto informati sull’andamento delle situazioni mondiali, per evitare “bagni di sangue” forse sarebbe opportuno puntare su prezzi bloccati almeno per un anno. In questo modo ci si potrà garantire una certa tranquillità almeno per dodici mesi. Questo vale sia per il gas che per l’energia elettrica. Personalmente penso che in un momento come il nostro, in cui i conflitti sono all’ordine del giorno ed esplodono da un momento all’altro sempre nuovi teatri di guerra, sia opportuno cercare un po’ di pace garantita dai prezzi bloccati che sono certamente un po’ più alti dei prezzi indicizzati ma nel medio e lungo periodo possono offrire un vero e proprio salvagente. Nelle prossime righe la giornalista economica Teresa Monaco ci parlerà dei prezzi legati all’energia e della confusione a carico dei consumatori costretti a “navigare” fra una compagnia e l’altra e fra un prezzo all’apparenza conveniente e l’altro.
Mercato libero: confusione e aumenti delle bollette fino al 15% nel 2024
Il passaggio al mercato libero ha creato disorientamento tra molti consumatori, provocando un aumento delle bollette. Nei primi sei mesi del 2024, il 43,6% dei clienti con contratti a prezzo fisso ha optato per soluzioni meno vantaggiose, causando aumenti fino al 15% rispetto alle tariffe del mercato tutelato.
Confusione nel mercato libero: scelte sfavorevoli
L’associazione Assium ha evidenziato come numerosi italiani abbiano preso decisioni meno convenienti nel mercato libero, determinando un aumento notevole dei costi in bolletta. L’analisi, basata sui dati dell’Autorità ARERA, mostra che un’ampia fetta di consumatori, specialmente nel settore dell’energia elettrica, ha preferito contratti meno competitivi.
Un altro dato rilevante riguarda la percentuale di consumatori che tra il 2022 e il 2024 hanno scelto offerte non vantaggiose.
Prezzo fisso: 43,6%
Prezzo variabile: 22,6%.
Le bollette risultano particolarmente più elevate per i contratti a prezzo variabile e fisso rispetto al mercato tutelato. Di seguito sono riportati i costi medi per le diverse tipologie di contratto:
Se hai recentemente cambiato fornitore o contratto e devi aggiornare i dati di fatturazione, puoi consultare questa guida su come cambiare l’intestazione della bolletta.
Il settore del gas: vantaggi del prezzo fisso</h2>
Nel settore del gas, la situazione si presenta leggermente diversa. Nel primo semestre del 2024, per un cliente domestico tipo con un consumo medio del gas pari a 1.400 Smc, erano disponibili 46 offerte più convenienti rispetto al Servizio di tutela della vulnerabilità. Chi ha scelto offerte a prezzo variabile ha speso in media lo 0,67% in più rispetto al Servizio di tutela, mentre chi ha optato per offerte a prezzo fisso ha ottenuto un risparmio medio del 26,8%. Questa discrepanza tra i due settori evidenzia come le scelte degli utenti siano spesso influenzate dalla mancanza di conoscenza e chiarezza sulle offerte disponibili. Il mercato del gas sembra offrire maggiori opportunità di risparmio, soprattutto con contratti a prezzo fisso, mentre l’energia elettrica continua a rappresentare una sfida per molti consumatori. Un esempio sono le offerte gas proposte da Sorgenia.
<h2>Il Portale Offerte: uno strumento essenziale per i consumatori</h2>
Per aiutare gli utenti a navigare tra le numerose offerte presenti sul mercato libero, Arera ha creato il Portale Offerte, gestito da Acquirente Unico. Questo portale permette ai consumatori di confrontare le diverse proposte di fornitori di energia elettrica e gas naturale in modo trasparente e affidabile.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/mercato-libero-aumenti-bollette-2024/
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