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ARTICOLO OFFERTO DA DE ROBERTIS WOOD COLLEBEATO BRESCIA

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Ben tornati all’appuntamento con le armi da caccia, da difesa e armi sportive, veri gioielli della tecnica e della meccanica made in Brescia. La EOS è terminata e devo ammettere sia stato un grandissimo successo. L’edizione 2025 ha centrato l’obbiettivo di 40.269 biglietti venduti nei giorni interessati alla fiera. Un successo davvero incredibile. Gli appassionati di caccia, pesca, tiro dinamico non sono pochi nel nostro territorio, tuttavia si sono aggiunti anche appassionati provenienti anche dal resto della nazione. Presenti in fiera anche campioni dello sport del tiro a segno e tante altre personalità. La EOS continua a essere un evento in crescita esponenziale che riscuote sempre maggior gradimento con il passare degli anni.

Quando si parla di obbiettivi e centri

Obbiettivo 40.000 centrato

Stabilito il nuovo record italiano del settore con 40.269 visitatori! Competenti, entusiasti, appassionati…
10 febbraio 2025 – Gli appassionati non deludono le aspettative degli organizzatori e il terzo giorno di EOS – European outdoor show ’25 consente di stabilire il record italiano di… specialità! Sono stati emessi 40.269 biglietti a riprova del fatto che quando la caccia, il tiro, l’outdoor, la pesca e la nautica chiamano, gli appassionati rispondono senza esitazioni. E che risposta!
Verona, 11.2.23. Eos show Fiera di Verona
“Sono stati giorni intensi, di grandi soddisfazioni e di grande partecipazione”, ha detto il presidente di EOS show Patrizio Carotta. “Ringrazio tutte le persone che sono venute a trovarci in questi giorni e ci hanno consentito di raggiungere questo numero che per noi è un record. Ringrazio anche Veronafiere, le forze dell’ordine, lo staff e tutti coloro che hanno contribuito a questo splendido risultato. Do appuntamento a EOS show 2026 che si sposta un mese più avanti dal 14 al 16 marzo, sempre a Veronafiere”.
Sono state, quelle di EOS show, anche giornate di lavoro e di studio per il mondo della caccia, nel cammino di evoluzione e modernizzazione. Proprio oggi l’associazione Fondazione UNA si è interrogata sul ruolo del cacciatore 4.0Antonella Labate, biologa specializzata in gestione faunistico venatoria e consigliere del Comitato scientifico di Fondazione UNA, ha sottolineato l’importanza di veicolare una cultura corretta attorno all’attività venatoria, intendendola come tassello fondamentale per la tutela della biodiversità. In questo senso la collaborazione tra Fondazione UNA, le scuole e gli atenei per la creazione di progetti di sensibilizzazione in grado di toccare più sfaccettature dello stesso tema e raggiungere target diversi. “Per il cacciatore 4.0”, afferma Labate, “garantire il futuro della caccia significa adottare un approccio corretto, dove fauna e habitat rappresentano due facce della stessa medaglia”.
Tanta attività anche per le federazioni del Tiro sportivo, presenti tutte a EOS show. Anche nell’ultima giornata di European Outdoor Show i medagliati UITS dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, Federico Nilo Maldini, Paolo Monna e Davide Franceschetti, hanno risposto presente al richiamo dei numerosi fan del Tiro a segno contribuendo a regalare all’evento veronese un’atmosfera di festa. Da ricordare l’entusiasmo dei partecipanti e la promessa di ritrovarsi ancora, sotto lo stesso cielo che unisce tutti gli amanti del tiro sportivo e degli sport outdoor. Presso lo stand dell’Unione italiana Tiro a segno, che nella tre giorni veronese è stato oggetto di numerose visite di appassionati e semplici curiosi ospitando peraltro la seconda edizione dell’EOS Trophy, è andato in scena il Campionato italiano Giornalisti di Pistola ad aria compressa dai 10 metri. Successo per il campione uscente (di qualche ano fa) Massimo Vallini, addetto stampa di EOS e penna della testata cacciapassione.com. Il milanese ha avuto la meglio sulla veronese Serena Mizzoni e sul romano Marco Massetti.
Pierangelo Pedersoli, presidente di ConArmI, partner di EOS fin dalla prima edizione, è soddisfatto, ma ha una recriminazione. “L’impressione è più che positiva. Abbiamo visto tanti giovani, cosa che è di buon auspicio per il futuro delle nostre passioni e delle attività. Abbiamo purtroppo il problema degli anticaccia e antiarmi che vorrebbero imporre le loro volontà senza curarsi del fatto che noi rispettiamo sempre le norme. Comunque sono contento dello slittamento a marzo della prossima edizione…”.
Ecco il pensiero di Luca Degl’Innocenti, capo della comunicazione della Fabbrica d’armi Beretta: “Questa edizione di EOS è stata ottima per l’organizzazione. Il fatto che sia stata molto partecipata significa che c’è attenzione verso la caccia e il tiro, ma anche che l’offerta trasversale della fiera, con l’outdoor e la pesca, può aver giocato a favore. C’erano anche molti visitatori alla prima partecipazione. La collocazione di Veronafiere e la vocazione turistica della città dovrebbero aiutare EOS a diventare sempre più mitteleuropea: lo meritano la qualità degli espositori e l’organizzazione della fiera”.
Anche Roberto Massarotto, direttore marketing di Benelli, è estremamente soddisfatto, anche della passione immutata che dimostra il nostro mondo: è un viatico importante per il futuro. “Qui a EOS ci sono stati anche molti giovani che vogliono vedere le novità che noi abbiamo sempre”. Francesco Gazzetta, direttore vendite di Fiocchi non ha una posizione tanto differente: “Nonostante alcune difficoltà contingenti del mercato, legate agliapprovvigionamenti della materia prima, il riscontro di pubblico ci tranquillizza sul fatto che nessuno ha intenzione di abbandonare l’attività preferita. Il settore resta perciò in salute, con buone prospettive per il futuro. L’effetto Olimpiade per il tiro sportivo ha portato ancora più interesse che speriamo si riconfermi per quella della neve a Milano-Cortina 2026, visto che noi siamo fornitori principalmente della Federazione italiana sport invernali per il Biathlon”.
Peter Unterholzner di Blaser Italia dice che “EOS è sempre più punto di riferimento del settore, con visitatori che provengono da tutt’Italia e vogliono informarsi sulle novità. Tanti cacciatori di selezione anche dal Sud”.
Verona, 12.2.23. Eos show Fiera di Verona
Giorgio Beolchini, storico armiere di Pavia, espone a EOS show armi fini e da collezione: “Ho portato qui il mio repertorio migliore e ho trovato un pubblico numeroso e competente: termocamere, carabine e fucili a canna liscia, nonché i miei brand di abbigliamento. Sono ottimista perché sono convinto che la qualità e la serietà pagano sempre”.
Fabrizio Dalla Porta del marketing di Crispi, ha inaugurato i festeggiamenti per i 50 anni dell’azienda di calzature forse più specializzata d’Italia nella caccia. “EOS è sempre di più la fiera di riferimento. Noi qui riusciamo a vedere i nostri distributori a livello europeo e non quindi abbiamo necessità di andare a IWA di Norimberga. In più qui riusciamo ad avere feedback diretti e fortunatamente positivi dai cacciatori che utilizzano i nostri scarponi”.
Frédérik Colombié di Browning-Winchester-Miroku Italia parla di “successone” per EOS e di qualità sorprendente della manifestazione: “Per quanto ci riguarda, siamo ben contenti di aver visto molti professionisti in cerca di novità. Quindi per noi EOS diventa anche fiera B2B, non solo più B2C”.
La caccia, il tiro e l’outdoor, ma anche la pesca a mosca è in salute ed EOS show rappresenta la fiera di riferimento per tutto il mondo collegato, a partire dalle aziende più importanti. La speranza di molti espositori è che il prossimo anno si evitino sovrapposizioni con altre fiere locali o nazionali, come accaduto in questo 2025. Senz’altro occorrerà pensarci e trovare soluzioni vincenti. Molto soddisfatti i numerosi artigiani che hanno messo in mostra canne, code di topo, scatole porta esche ed esche artificiali di qualità sopraffina. Molte le iniziative proposte, interessante e meritoria l’attività promozionale nei confronti di neofiti e bambini svolta dalle associazioni Scuola italiana pesca mosca e Italian Bamboo rod makers association. Buonissimo l’afflusso di pubblico in tutte le aree.

Brescia fra armi e tradizione

Perchè noi bresciani in linea di massima siamo appassionati a questi oggetti molto particolari? Per il semplice fatto che per tradizione nascendo in questa particolarissima zona d’Italia ricca di montagne, pianure e quimndi selvaggina, da sempre siamo a contatto con il mondo delle armi, ma non fraintendetemi. La tradizione armiera bresciana è molto profonda e prosegue da epoca romana. Da quando nasciamo sentiamo parlare di fucili, caccia, pistole, armi, Valtrompia, Gardone. Il bresciano che lo voglia o meno, nasce e vive nel “Gotha” della produzione delle armi più belle, più tecnologicamente avanzate e più precise al mondo. In Valtrompia vivono i migliori ingnegneri, desiger, e produttori di armi al mondo, ma anche i migliori artisti del bulino e del cesello, in grado di imprimere sul fucile vere e proprie opere d’arte e scene di caccia, che portano un fucile a superare anche i 100mila Euro. Le armi più precise, innovative e sofisticate recano tutte la firma “made in Gardone”.

“Apprezzare” le armi

“Apprezzare” questi oggetti, che francamente (a patto che si sappiano maneggiare) sono pericolosi quanto un sasso o quanto un bastone. Aprrezzare le armi non significa amare i conflitti armati, come il mainstream ama far credere. Lo sport del tiro a segno o del tiro dinamico resta una continua sfida
mirata al superamento dei propri limiti, mirata a superare ogni giorno i propri limiti anche in abito capacità di concentrazione. Il tiro dinamico o il tiro a segno restano sport bellissimi.

Chi apprezza le armi ama i conflitti armati?

Ultimamente ho fatto un breve test inserendo in esso un gruppo di amici appassionati di armi. Dal mio personale sondaggio è emerso che la maggioranza di essi non ama i conflitti armati. In merito agli attuali scacchieri di guerra la maggioranza degli amici appassionati di armi sono estremamente contrari, come lo sono io. Desidero comunicare queste riflessioni per il fatto che ogni anno la fiera delle armi sportive e da difesa, la EOS sia sempre nel mirino di ideologie che considero ipocrite o a servizio di qualche obbiettivo ben diverso da quanto ssi desideri far credere, e per questo l’evento scateni sempre un piccolo putiferio fra gli ambientalisti e i pacifisti che urlano vicino all’uscita della fiera.

La caccia e il cacciatore

Anche quest’anno si è ripetuta la solita “protesta ipocrita” contro la caccia e contro le armi sportive e da difesa. La caccia resta uno sport molto antico, rispettoso per la natura. Chi rovina l’ecosistema non sono i cacciatori ma i bracconieri che fanno scempio di volatili e di animali oppure lo spropositato uso di insetticidi che mette a repentaglio l’esistenza di specie insettivore, che per questo moriranno di fame. Il problema degli insetticidi penso superi quello del bracconaggio. Il cacciatore è quel soggetto che se vuole continuare a cacciare deve per forza di cose aver rispetto per le prede e lasciare che possano moltiplicarsi secondo natura. Penso sia un concetto logico che ne dite? E’ sempre facile prendersela con i cacciatori e non con i veri responsabili del depopolamento delle specie animali.

Il vero concetto di pericolosità delle armi

Vorrei ripetere un concetto: coloro che apprezzano le armi sportive o da divesa a mio parere non sono guerrafondai, apprezzano le armi e sanno riconoscerne la pericolosità, quindi le rispettano, anche se la pericolosità resta una parola grossa in merito alle armi a patto che si sappiano utilizzare. Il cacciatore non è da vedersi come il distruttore dell’ecosistema anzi, il cacciatore sarebbe da vedersi come il garante delle specie animali. Il cacciatore, quello vero, rispetta la natura altrimenti non potrà più cacciare se le specie si estinguessero. I veri motivi della sparizione di alcune specie di selvaggina sarebbe da vedersi in altre situazioni precedentemente esposte, non certo nel cacciatore che fra l’altro può cacciare per legge pochissimi mesi all’anno.
Ripeto: l’arma è pericolosa quanto un sasso. Ricordo che dalle Sacre Scritture, uno dei primi omicidi, quello di Caino quando uccise il fratello Abele, lo fece con una pietra spaccandogli il cranio, non certo con una pistola.

Il vero pericolo

Il vero pericolo sarebbe da vedersi nel cuore umano e nell’ignoranza, grande piaga dei nostri anni. Quello si che dovrebbe essere cambiato. I conflitti armati provengono per la maggior parte da questo fattore, il cuore umano e la cupidigia, mista alla sete di potere di pochissimi personaggi, non certo dalle armi da difesa. Diciamo che non dovrebbero neppure esistere le armi da difesa, dovrebbero esistere le armi e basta.
Già dire difesa significa che possano essere utilizzate per un fine legittimo: difendersi. Se il cuore umano fosse trasparente e gli uomini non fossero talvolta obbligati dal sistema schiavista e rapace a rubare, a far violenza, e quindi a sporcare il proprio cuore anche talvolta per necessità, a questo punto le armi da difesa diverrebbero armi da diporto, da tiro a segno, da caccia, per il fatto che non avrebbero più senso di essere utilizzate per difendere qualcuno, se nessuno fosse spinto a offendere.

Le parole che terminano con “ismo”

Dobbiamo cercare di tenerci alla larga dai concetti che si identificano con parole che terminano con “ismo” come pacifismo, ambientalismo, animalismo e via dicendo. Queste parole vanno molto di moda oggi. E’ necessario comprendere che da sempre le parole che terminano con “ismo” sono un inganno. Esse non riguardano la trasparenza del cuore umano ma riguardano forme ideologiche che talvolta sfociano nella violenza di massa. I moti che terminano con “ismo” spesso sono i vassalli del sistema che li foraggia e li scatena contro una propria minaccia. I soggetti che instillano le ideologie che terminano con “ismo” e magari le finanziano, si servono dei canali mainstream e delle ideologie “ismo” per compiere i propri progetti, usando ancora una volta le persone ingenue.

Il vero amante della pace

Il vero amante della pace non è un pacif- ista ma un pacifico, il primo vero amante della pace è Cristo che non era certamente pacifista o leader del pacif “ismo”. Cristo è Dio, un uomo di pace quindi un “pacifico”. Esiste un sottile confine fra pace e pacif – ismo non credete? Ora che vi abbiamo mostrato il confine spero che inizierete a ragionare su questi concetti con una nuova luce.

Il comunicato stampa EOS

Nei giorni scorsi, poco prima della EOS, notiamo fra le nostre email un comunicato stampa particolare inviatoci dall’organizzazione dell’evento. Un comunicato che nelle prossime righe pubblicheremo integralmente per non rischiare di omettere proprio nulla. Il comunicato stampa che leggerete lascia intendere cosa sia la EOS e dove desideri arrivare. Capirete quindi che la fiera di queste armi è solamente una stupenda vetrina di produttori e venditori di armi di un certo tipo, quelle che servono per uso sportivo, da difesa e caccia. Se la EOS avesse altri fini vi garantisco che non ne parleremmo certamente e se dovessimo essere costretti a parlarne non ne parleremmo bene.
Comunicato stampa integrale:

 

In relazione alle notizie di stampa sul comunicato di Osservatorio Opal, Movimento Nonviolento e Rete italiana Pace e Disarmo del 15/1/2025, gli organizzatori dei EOS Show dichiarano quanto segue:

EOS – European Outdoor show senza ambiguità resta fiera commerciale dedicata, dall’origine, alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, alla nautica e all’outdoor e i suoi organizzatori sono certamente sensibili al contesto internazionale segnato da guerre e violenze. Di propria iniziativa, quindi, hanno già escluso dall’esposizione tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo di armi da parte delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. 
E comunque, come è chiaramente visibile dalla lista degli espositori presente sul sito eos-show.com, in continuo aggiornamento per quanto riguarda le aziende e i marchi rappresentati, a EOS Show 2025 non prende parte alcun espositore né diretto né indiretto con sede nello Stato di Israele. 
Al momento attuale, peraltro, non risulta alcun embargo nei confronti di aziende con sede nello Stato di Israele da parte dello Stato italiano, dell’Unione Europea o delle Nazioni Unite. Tutti noi ci auguriamo che i mediatori internazionali riescano a porre fine al conflitto a Gaza. Infine, come già scritto e detto nelle precedenti tre edizioni, gli organizzatori di EOS Show non possono che continuare a restare aderenti alle proprie finalità e a lavorare per un dialogo costruttivo, ragionevole e rispettoso delle rispettive, anche se diverse, posizioni. 
 In relazione alle notizie di stampa sul comunicato di Osservatorio Opal, Movimento Nonviolento e Rete italiana Pace e Disarmo del 15/1/2025, gli organizzatori dei EOS Show dichiarano quanto segue:
Verona, 11.2.23. Eos show Fiera di Verona
EOS – European Outdoor show senza ambiguità resta fiera commerciale dedicata, dall’origine, alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, alla nautica e all’outdoor e i suoi organizzatori sono certamente sensibili al contesto internazionale segnato da guerre e violenze. Di propria iniziativa, quindi, hanno già escluso dall’esposizione tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo di armi da parte delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. 
E comunque, come è chiaramente visibile dalla lista degli espositori presente sul sito eos-show.com, in continuo aggiornamento per quanto riguarda le aziende e i marchi rappresentati, a EOS Show 2025 non prende parte alcun espositore né diretto né indiretto con sede nello Stato di Israele. 
Al momento attuale, peraltro, non risulta alcun embargo nei confronti di aziende con sede nello Stato di Israele da parte dello Stato italiano, dell’Unione Europea o delle Nazioni Unite. Tutti noi ci auguriamo che i mediatori internazionali riescano a porre fine al conflitto a Gaza. 
Infine, come già scritto e detto nelle precedenti tre edizioni, gli organizzatori di EOS Show non possono che continuare a restare aderenti alle proprie finalità e a lavorare per un dialogo costruttivo, ragionevole e rispettoso delle rispettive, anche se diverse, posizioni. 

Conclusione

Per concludere un articolo in merito ad un argomento tanto delicato ancora una volta vi direi di riflettere su questa frase
“tutto non è come sembra o come si voglia far credere”.
Questo concetto non è ovviamente riferito alla EOS ma al sistema e ai propri “registi” che cercano di convincere masse di uomini che determinate situazioni debbano essere per forza di cose demonizzate. Purtroppo molti cascano nel tranello perchè il proprio ragionamento non sa andare oltre il concetto imposto. In qualità di nostri lettori e amici, vi esorto quindi a non soffermarvi sui concetti ne sulle ideologie a buon mercato, ma a superare i concetti e le ideologie stesse. Se riuscirete a farlo son certo che vi avvicinerete alla verità delle cose. Son certo che riuscendo in questa impresa la visione del mondo che oggi potete avere cambierà totalemente tonalità e punto di vista.
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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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