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GOVERNO CONTROTENDENZA SUL DEPOPOLAMENTO MONDIALE

L'IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA INIZIA A FARSI SENTIRE

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   ARTICOLO OFFERTO DA ONORANZE FUNEBRI ARRIGHINI CESARE BRESCIA

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Il “bag” economico dell’Italia in poche righe

Se fossimo realisti comprenderemmo senza alcuna difficoltà di essere una nazione senza speranza, in via di estinzione, assimilata da una miriade di clandestini che vercano i nostri confini (e che da qualcuno debbono essere mantenuti) nella più totale illegalità, altro che migranti. Da oggi mi esprimerò in modo realistico e con vocaboli ancor più realistici. E’ inutile nascondersi diereo una foglia di fico. Che speranza può avere una nazione come l’Italia, composta per la maggior parte da persone italiane da mezza età in poi? Non dimentichiamo che lo stato sociale è da sempre sostenuto dal ricambio generazionale e dal lavoro. Non è una novità il fatto che gli anziani si siano pagati le contribuzioni pensionistiche ed oggi percepiscano sempre meno. Le pensioni di oggi come pure le retribuzioni, sono fra l’altro erose quotidianamente dalla perdita del potere d’acquisto, una prerogativa imperante della “favolosa” moneta unica europea. Fra l’altro siamo da anni di fronte ad un grave problema, al fatto che ogni giovane lavoratore faticherebbe a permettere il mantenimento degli anziani. Per esprimere meglio questo concetto: un tempo ogni lavoratore giovane con il proprio contributo manteneva un pensionato, oggi se ben rammento ne deve mantenere da tre a quattro. Questo fattore porterebbe ad un aumento delle contribuzioni a carico del giovane lavoratore che guadagnerebbe sempre meno in una retribuzione non certo calibrata sull’attuale costo della vita. Secondo punto: i giovani lavorano tutti? Affatto. Quelli che lavorano sono solamente alcuni e forse i maggiormente fortunati. La digitalizzarione ma anche la precedente robotizzarzione o automazione avrebbero incentivato la disoccupazione. Per questo motivo molti giovani, non solamente si troverebbero catapultati in preda all’ozio e conseguentemente ai vizi ma non lavorando non riuscirebbero più a pagare le pensioni delle persone anziane.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Certamente direte: – Le persone anziane tuttavia hanno versato e quindi dovrebbero essere coperte. Avete ragione, tuttavia se ben rammento un vecchio articolo economico pubblicato tempo fa su un quotidiano cui non rammento il nome, le politiche scellerate dei governi che ultimamente si sarebbero succeduti nelle varie “repubbliche”, avrebbero portato ad un deficit anche nell’ INPS. A conferma di quanto detto, non avete mai assistito alla trasmissione “fuori dal coro” quando si criticavano gli investimenti incoscienti dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, riguardo ad una serie quasi infinita di immobili di proprietà, neppure affittati, ma abbandonati al proprio destino, invasi da indigenti, ed acquistati con il denaro dei contribuenti? Questo è uno, uno solo, dei problemi che affligge tale ente. Il secondo problema a mia opinione si sarebbe accentuato con l’accorpamento (nel 2012), dell’ INPS con l’ente pensionistico dei pubblici amministratori INPDAP. Tralasciando comunque queste problematiche resta di fatto che la macchina della contribuzione sia destinata a fermarsi, perchè presa fra due fuochi: anni di malagestione e nascite sottozero, oltrettutto molti dei pochi giovani italiani in età da lavoro risulterebbero disoccupati e questi giovani magari attingono a sussidi di vario genere aggravando il problema già grave. Sono anni che si parla del pericolo del calo delle nascite, un pericolo che oggi starebbe divenendo una vera e propria minaccia, dopotutto i figli hanno un costo nei paesi occidentali e molte famiglie non riescono più a far fronte al costo della vita. Dall’altro canto vediamo un pool di personaggi che si divertono a riunirsi a DAVOS, che dall’ alto dei propri scranni del potere dettano leggi, agende, termini, facendo pressione sugli stessi stati, tramite i governi a loro assoggettati. Le agende di questi biechi e a mia opinione psicopatici individui non sarebbero certo a vantaggio della popolazione ma del proprio tornaconto. La questione del calo delle nascite contribuirebbe ad arrivare al tanto agognato calo della popolazione mondiale in un determinato lasso temporale, materializzando il sogno delle elite, un concetto caro, molto caro ai poteri forti di Davos. Questa si rivelerebbe una delle strategie vincenti per ridurre la popolazione. Mantenere la maggior parte dei cittadini nella difficoltà economica (affinchè non possano programmare figli) imporre il concetto che i figli sarebbero una palla al piede (tramite il lavaggio del cervello delle masse), aumentare le ore di lavoro ed aumentare le tasse dirette ed indirette, lasciare poco spazio alla famiglia ed inculcare nelle menti dei cittadini una visione nera del futuro, significherebbe in un certo numero di anni portare ad un calo drastico della popolazione stessa. Sarebbe necessario capire tuttavia che tutto sarebbe studiato per poter eliminare un sistema basato sull’equità e sul benessere sociale, che possa permettere un’ esistenza degna per circa 50 milioni di italiani, portando il sistema equo e rodato da decenni, in preda al caos. In questo caso si condurrebbe l’Italia verso uno squilibrio economico e sociale, che sfocerà nel desiderio popolare di privatizzazione di tutto, con la speranza che la macchina dei servizi possa ritornare ai livelli precedenti. In questo caso la speranza sarà vana ed il cittadino sempre più vessato. In un’era segnata dalla crescente preoccupazione per la denatalità in Italia, una nuova proposta rivolta al sostegno delle famiglie con nuovi figli emerge dal panorama politico. La misura, intitolata “reddito d’infanzia”, mira ad offrire un incentivo economico a quelle coppie che decidessero di accogliere nuove vite nella propria famiglia.

Foto di Pexels da Pixabay

Finalmente forse qualcosa si starebbe muovendo. Forse qualcuno dall’alto della “torre” inizierebbe a comprendere le reali necessità dei cittadini italiani, dico forse, perchè siccome “una rondine non fa mai primavera” ed ultimamente sono molto dubbioso per natura, la mia fiducia per i vari governi è per il momento ancora “sotto terra”. Tuttavia spero sempre di intravedere altre rondini, forse potrebbero veramente spirare venti tiepidamente promaverili, dopotutto la speranza è l’ultima a morire e fino a che c’è vita c’è la speranza, che qualcosa possa mutare in meglio.

Le caratteristiche del Reddito d’Infanzia e chi ne ha diritto

La proposta prevede un assegno mensile di 400 euro per ogni figlio, erogato fino al compimento del sesto anno di vita. In cifre, parliamo di un potenziale sostegno di 21.000 euro per i primi sei anni di vita del bambino e ulteriori 28.000 euro per il periodo di gioventù, offrendo così un considerevole sostegno finanziario ai risparmiatori italiani.

Ma chi può effettivamente accedere a questo beneficio? La proposta indica che il “reddito d’infanzia” sarebbe destinato alle coppie con un reddito annuale fino a 90.000 euro. Oltre all’assegno base, ci sarebbero ulteriori maggiorazioni in situazioni particolari, come nel caso di figli con disabilità o famiglie monogenitoriali.

Un altro aiuto: l’Assegno di Gioventù

Il testo offre diverse informazioni dettagliate riguardanti la proposta di legge. Ecco una possibile revisione del testo con l’aggiunta di elenchi per migliorare la chiarezza e la leggibilità:

Oltre al già citato “reddito d’infanzia”, un altro elemento di spicco nella proposta di legge è l’assegno per i giovani. Questo bonus, focalizzato sull’istruzione dei giovani, prevede:

  • Un importo di 250 euro per ogni figlio tra i 7 e i 25 anni.

  • Una condizione fondamentale: la continuazione degli studi.

  • Per accedervi, i genitori devono avere un figlio iscritto a scuola o all’università.

    Foto di Jan Vašek da Pixabay

In pratica, non solo si vuole incentivare la crescita demografica, ma anche garantire un futuro formativo solido ai giovani.

Ulteriori iniziative a sostegno delle famiglie

L’Italia, riconoscendo l’importanza di sostenere le famiglie e la prossima generazione, ha introdotto una serie di misure progettate per rispondere alle esigenze attuali e future delle famiglie residenti. Scopriamo le diverse iniziative suddivise per categoria:

Asili nido

  • Aumento dei posti disponibili nelle strutture comunali. Questo aiuterà a ridurre le liste d’attesa e a garantire che più bambini possano accedere a servizi di qualità.

  • Prolungamento degli orari di servizio. Considerando l’orario lavorativo dei genitori, questa misura offre maggiore flessibilità e aiuta a conciliare vita lavorativa e familiare.

  • Apertura anche nei mesi estivi. Una risposta diretta alle esigenze dei genitori che lavorano durante i mesi estivi e che necessitano di servizi affidabili per i loro figli.

  • Modello tedesco della “tagesmutter”. Promozione degli asili nido familiari, un modello che vede la cura dei bambini all’interno di un ambiente familiare piuttosto che in una struttura tradizionale.

Dal punto di vista fiscale

Foto di Pexels da Pixabay
  • Nuove agevolazioni per le famiglie con figli a carico. Ciò ridurrebbe il carico fiscale, sostenendo finanziariamente le famiglie più numerose già pesantemente colpite dall’aumento dell’inflazione e delle bollette della luce e del gas.

  • Passaggio al quoziente familiare. Una riforma per rendere il sistema fiscale più equo, basando il prelievo in base alla composizione della famiglia.

  • Ampliamento dei giorni per congedo. Offrendo più giorni di congedo di maternità e parentale, si dà alle famiglie l’opportunità di assistere a casa il neonato.

  • Detrazioni per consulenze psicologiche post-parto. Riconoscendo le sfide della maternità, questa misura supporta le madri fornendo un sollievo fiscale per le consulenze psicologiche.

Prima infanzia

  • Accesso gratuito alle scuole d’infanzia. Ogni bambino dovrebbe avere uguale accesso all’istruzione, indipendentemente dalla situazione economica della famiglia.

  • Installazione obbligatoria di fasciatoi. Questa misura garantirà che i luoghi commerciali siano pronti ad accogliere anche le famiglie con neonati, facilitando la loro permanenza e acquisti.

 Con l’introduzione di queste misure, l’Italia sta facendo un passo avanti decisivo verso la creazione di un ambiente più accogliente e di sostegno per le famiglie, sottolineando l’importanza di investire nelle nuove generazioni.

Fonte: Studio ProntoBolletta

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.