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Penso che in un mondo come il nostro basato ormai quasi essenzialmente sul dio denaro e sul potere, sarebbe necessario, anzi urgente, cercare di tornare un passo indietro, tornare almeno un po’ alle origini. Una delle cose che per grazia di Dio non manca in Italia sono le varie associazioni, aziende no profit che spesso mantengono viva la tradizione tipicamente locale dei vari paesi italiani. In questa intervista dedicata all’ associazione Fiera di Santa Maria parleremo con la vicepresidente Marina Manzini che tramite l’ associazione ogni anno offre alcuni momenti felici a moltissime persone con l’organizzazione della fiera di Calcinatello, un evento molto seguito facente parte della tradizione della provincia di Brescia.

Marina: Da quanti anni organizzi la Fiera di Santa Maria? La Fiera di Santa Maria è un evento non certo nuovo ma una vera e propria tradizione locale. Per me personalmente è un’ esperienza recente come organizzatrice di punta. Questo è il primo anno come vicepresidente dell’associazione e pertanto co – responsabile di riferimento (sul campo) per quanto riguarda il settore organizzativo dell’evento.

Il 2022 com’è andato? Per quanto riguarda l’affluenza di visitatori siamo veramente soddisfatti. Quest’anno abbiamo avuto due congiunture positive: la prima il bel tempo che ci ha permesso di poter far vivere l’evento ogni giorno, senza problematiche legate a temporali improvvisi, piogge e tant’altro, la seconda la grande forza di volontà legata all’amicizia consolidata fra componenti del nostro gruppo. Tieni presente che essendo una festa organizzata come da tradizione ad inizio settembre, momenti di maltempo potrebbero verificarsi. Il maltempo è uno degli “incubi” degli eventi di piazza. Quest’anno il tempo sereno ed il clima caldo hanno attirato a Calcinatello tantissime persone con tanto desiderio di divertirsi nelle fresche ore serali.

Pensi che anche il recente periodo di pandemia abbia contribuito? Sicuramente. A parte il fatto che da sempre nei paesi è molto sentita la tradizione locale ma in questo caso vuoi per i mesi di lookdown, vuoi per la legittima libertà (per il momento) riacquistata, vuoi per il tempo sereno, per il caldo estivo di un’annata eccezionalmente calda, gli eventi come il nostro che si svolgono all’aria aperta fino a mezzanotte, sono stati molto vissuti. Ho notato una gran voglia di divertisti, di ballare, di cibarsi in modo tradizionale.

A livello culinario avete proposto qualcosa di diverso arricchendo il menù a base delle tradizionali salamine con polenta unite ad altri piatti tipici della cucina locale? Uno dei nostri punti di forza è stato proprio il menù che devo ammettere essere stato molto vario e di grande qualità per una Fiera di paese. I cibi proposti sono stati degni di un ristorante. Quest’anno abbiamo voluto offrire di più, fermo restando il fatto di avere prezzi davvero contenuti.

L’organizzazione musicale e gli eventi all’interno della fiera? Per quanto riguarda la musica abbiamo scelto alcune band liscio fra le maggiormente quotate con grande felicità dei partecipanti. Noto che il ballo liscio è ancora una grande attrazione nelle feste di piazza. Una novità è stato il festival canoro che ha ricevuto un buonissimo successo. Un momento emozionante la canzone dedicata al vecchio Presidente, un amico che ci ha lasciato a causa di una grave malattia. Grande successo il concorso dei pittori e la sfilata di auto d’epoca.

Avete riscontrato problemi particolari nell’organizzazione? Per quanto riguarda il gruppo organizzativo, il direttivo ed i volontari assolutamente no, ci siamo divertiti durante i giorni di festa. Siamo tornati a casa stanchi ma soddisfatti, siamo un gruppo molto affiatato da sempre ed abbiamo cercato di dare il massimo. Qualche problema piuttosto deludente, in merito al concetto di no profit tuttavia non è mancato ma non per problemi fra di noi. Ci ha deluso il fatto che la burocrazia, i requisiti imposti ai nostri giorni per poter organizzare una festa di questo genere siano troppi, macchinosi e troppo onerosi.

Ma voi siete un’associazione senza scopo di lucro…. Vero. Tuttavia negli ultimi anni le normative e le responsabilità sono divenute quasi inaccettabili. I costi sono nientemeno che spaventosi, considerando anche il fatto che noi non guadagnano nulla, anzi, a dire il vero semmai sosteniamo l’associazione anche personalmente se necessario. Per fortuna, ripeto, il bel tempo ci ha graziato altrimenti probabilmente sarebbe stato un vero e proprio “bagno di sangue”. Non è possibile espletare tutte le norme necessarie ed affrontare dei costi del genere ancor prima di avere iniziato l’evento. Il fattore tempo poi non è un alleato. La nostra festa dura solo dieci giorni ed i costi sono molto alti. Se organizzassimo feste della durata di almeno sei mesi, gli oneri sarebbero distribuiti nel tempo ma nel nostro caso non è così. Nonostante le spese non da poco conto la Fiera ci ha premiato, siamo riusciti a ricavare 5000 Euro che abbiamo donato alla Casa di riposo di Calcinato.

Queste norme che motivazione hanno? Da una parte purtroppo siamo nel paese della burocrazia. La burocrazia purtroppo sta distruggendo l’Italia. La burocrazia infernale dello stato si ripercuote anche nel piccolo, poi ci sono norme assicurative, norme di sicurezza, norme europee, pagamento spazi pubblici occupati e tanto altro. Un tempo tutte queste norme non esistevano e problemi non ce ne sono mai stati. Oggi in un mondo come il nostro è necessario poter ottemperare a tutti i requisiti richiesti per poter ottenere i permessi necessari allo svolgimento dell’evento. A livello assicurativo per esempio è opportuno essere in regola.

Viviamo in un mondo sempre più litigioso. Finchè tutto va bene problemi non ce ne sono ma se succedesse qualcosa di spiacevole, la festa diverrebbe l’incubo peggiore pero noi e per la nostra organizzazione associativa. La sensazione è che l’insieme di norme stringenti, la burocrazia costosissima sia il  subdolo tentativo di disincentivare la tradizione locale. Non mi stupirei del fatto che certi eventi locali possano cessare di esistere come pure ad esempio alcune tradizionali feste di partito, sagre di vario genere. I costi sono troppo alti e le nuove normative disincentivanti. Chi ci rimette alla fine sono sempre i cittadini. Se le feste cessassero perderebbero l’ennesima occasione per  divertirsi in modo sano, per fare gruppo per stare in tranquillità e divertirsi con i propri amici o famigliari.

L’unione fa la forza, almeno siete un grande gruppo con tata voglia di fare. Da questo punto di vista certamente, tuttavia non si è mai in troppi. Quel che è certo è che se al nostro gruppo si unissero altri volontari, anche provenienti dai paesi limitrofi li riceveremmo a braccia aperte. Dopotutto quando si organizzano degli eventi si è sempre di fronte ad imprevisti di vario genere ed essere in tanti a portare il peso dell’organizzazione alleggerisce un po’ tutti.

Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? Un ringraziamento immenso va al mio team di volontari ma vorrei ringraziare anche le attività che ci hanno permesso di organizzare l’evento. L’apporto di queste aziende locali ci ha facilitato moltissimo. Credo che senza il loro apporto sarebbe stato maggiormente difficile affrontare le problematiche e gli oneri previsti e portarne il peso. L’unione fa la forza. Penso che fino a quando riusciremo a gestire le problematiche che ogni anno si presentano continueremo ad organizzare la Fiera di Santa Maria. I cittadini attendono l’evento come un vero e proprio appuntamento di fine estate. Noi naturalmente ci saremo e cercheremo di mantenere viva la tradizione anche a costo di andare contro corrente. Dopotutto noi italiani siamo imbevuti di tradizione. Credo che le tradizioni e la cultura siano le prerogative che ci contraddistinguono dagli altri paesi che, nonostante tutto mi sembra vorrebbero veder distrutte. Penso che fino a quando ci sarà anche un solo italiano al mondo, la vita sarà più divertente, migliore, più leggera e questo lo dobbiamo principalmente alla grande tradizionale e variegata cultura italiana e locale.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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