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Ogni giorno ha la sua pena recita un antico e saggio adagio. Il 2020 in effetti per moltissime attività non sarebbe stato certamente un periodo felice. Il Covid avrebbe portato la propria infausta influenza non solamente per quanto riguarda la pandemia inaspettata ai più, non solamente per quanto concerne i decessi che purtroppo sono stati il triste risvolto di questa misteriosa forma virale. Il Covid possiamo con certezza affermare sia stato una “maledizione” non solamente sanitaria ma anche economica, una forma virale che sarebbe stata capace di coinvolgere appunto più settori economici e produttivi mettendo a disagio non solamente l’Italia ma il mondo intero. A pagarne le spese sarebbero stati i settori legati alle economie occidentali, che proprio in questo delicato periodo sarebbe recentemente uscito da una fortissima crisi economica seconda solamente a quella americana degli anni 30. I principali danneggiati tuttavia sarebbero state le micro e medie attività che formano il tessuto economico italiano che sinceramente si trovavano in un delicato periodo di transizione, nella quale francamente si stavano ancora “leccando le ferite” dovute alla precedente crisi. Il Covid sarebbe stata quella goccia che avrebbe fatto traboccare il famoso vaso. Molte aziende avrebbero chiuso i battenti per sempre, dopo mesi di “agonia economica” fatta di chiusure forzate, in modo particolare quelle attività legate al settore terziario come ad esempio il settore della ristorazione, dei bar, alcuni settori dei servizi, come tanto per citarne uno quello dello spettacolo e l’indotto di tali attività. Il fattore che che lascerebbe veramente l’amaro in bocca è il fatto che i settori produttivi ferocemente colpiti dalla crisi economica, esasperata dalla pandemia, non siano stati adeguatamente supportati dagli ammortizzatori sociali, che avrebbero dovuto permettere una “atterraggio più soft”. Perché tutto questo? Perché il vorace Governo italiano avrebbe permesso la chiusura di certi settori, che bene o male nel tempo avrebbero contribuito al gettito fiscale, tanto caro alla nostra costosissima macchina stato? Se devo esprimere la mia opinione un fattore potrebbe essere che, nonostante le promesse da marinaio fatte dal Governo lo scorso anno, nonostante i discorsi “miliardari” che certi esponenti della politica elargivano a bocca piena, la realtà è che il Governo italiano non avesse denaro sufficiente. A mia opinione il Governo italiano sarebbe in bolletta “sparata” quindi si sarebbe accontentato di ricorrere alla strategia mirata del prender tempo mettendo in difficoltà con false speranza le attività che avrebbero accusato il colpo maggiormente. Credo che se il Governo fosse stato sincero i cittadini lo avrebbero capito. Penso che se il Governo avesse realmente voluto salvare l’economia non avrebbe imposto le chiusure forzate, ma solamente i requisiti per limitare il contagio. Comunque inutile piangere sul “latte versato” quello che è stato fatto è stato fatto ed ora è il momento di pensare al futuro e di ripartire, cercando di recuperare il più possibile e di guadagnare terreno economicamente. Una buona notizia ANSA viene dal fisco. Da lunedì dice l’ANSA si pagheranno le rate stralcio rottamazione per il 2020. Si tratterebbe delle rate scadute nel bimestre febbraio e marzo dello scorso anno nel pieno della pandemia. Fermate quindi le cartelle ad agosto con conseguente rottamazione e ripartenza tramite rateizzazione. Per riassumere: coloro che non avessero pagato potranno riappacificarsi con il fisco 2020 e rimettersi in regola entro il prossimo lunedì 9 agosto che sarà il termine ultimo per la “pace fiscale”. Stando alla comunicazione dell’ Agenzia delle Entrate in riferimento agli ultimi decreti si dovranno pagare le rate riguardanti la “rottamazione ter e riguardanti il saldo e stralcio”, rate scadute nel bimestre sopracitato di febbraio e marzo 2020 e non ancora versate. Le restanti rate verranno poi pagate nei successivi mesi. Per quanto riguarda il pagamento delle rate in scadenza per l’anno in corso (2021) si prevede che si possa procedere fino al prossimo 30 novembre. Certamente non è molto ma credo che la rateizzazione ed il saldo e stralcio si possano rivelare strumenti in grado di tamponare (anche se poco) la “falla” nei bilanci delle attività che hanno dovuto passare momenti davvero davvero poco allegri.