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Il mercato delle due ruote sempre più green grazie all’Italia
Ultimamente l’Italia è il banco di prova per il NWO, così è stato deciso ed in questo modo il nostro Governo starebbe procedendo. Anche a livello di Green, un politica che non mi vede per nulla concorde, anzi che a mio parere non è che l’ennesima menzogna, ecco che la nostra nazione entra in scena a piedi pari nel mercato verde. L’Italia si attesta oggi come la nazione pilota per il mercato del Green per quanto riguarda le due ruote. A correre nella stessa direzione certamente lo sarà anche il mercato delle quattro ruote che certamente fra qualche anno prenderà piede, colonnine di ricarica permettendo: Perchè a mia opinione questo mercato sarebbe perfettamente inutile per quanto riguarda l’inquinamento? Per un semplice motivo: per permettere la deambulazione di una vettura è necessario metterla in movimento e così facendo è necessario bruciare qualcosa che, se non bruciasse sotto il cofano della vettura bricerà in una centrale elettrica nella quale per produrre energia è necessario bruciare gas o petrolio, quindi combustibili fossili. Altro problema lo smaltimento delle batterie quando diverranno esauste. Le batterie contenenti acido o comunque sostanze inquinanti devono per forza di cose, essere smaltite a vita ultimata. Con questo è facile capire che forse una vettura elettrica è maggiormente inquinante di una tradizionale. Perchè allora insistere sul Green che in effetti Green non è? Forse per un semplice fattore economico: I mercati tradizionali sono decotti, esausti. La produzione è troppa in base ai consumi quindi è necessario crearne di nuovi per permettere al settore dell’ automotive di proseguire producendo e di conseguenza guadagnare. Ecco svelato uno dei possibili motivi dell’ insistenza sui mercati Green. (introduzione di Nicola Migliorini).
Domenica è stata l’ultima gara del “Dottore” ma la scia italiana nel mondo del motociclismo sembra essere in forte crescita e orientata al green. Non solo per i diversi giovani talenti che si stanno affacciando sulla scena internazionale ma anche per le nuove tecnologie che dalla penisola stanno rivoluzionando in maniera più sostenibile il mondo delle due ruote.
MotoE: L’italia nel campionato a due ruote 100% Elettrico
Per parlare della “nuova Italia” delle due ruote, partiamo dal campionato della MotoE, dove bolidi 100% elettrici si sfidano sui maggiori circuiti del mondo. Ad oggi, l’Italia è leader con Energica, fornitore unico dei veicoli della categoria. Energica, è una realtà stanziata a Modena, che con lo sviluppo del modello “Energica Ego Corsa” ha rivoluzionato l’immagine delle moto plug-in. Grazie al brand italiano, i veicoli elettrici sono passati da lenti e sibilanti, a bolidi capaci di sfrecciare a più di 250 km/h sulle piste di tutto il pianeta. Ovviamente il comparto racing è solamente l’inizio della rivoluzione ed il gruppo offre anche diversi veicoli a 2 ruote 100% elettrici utilizzabili tutti i giorni. Dal 2023 invece i veicoli della categoria cambieranno fornitore ma probabilmente faranno la stessa strada per arrivare in giro per il mondo. Infatti la produzione si sposterà di circa 30 Km a Borgo Panigale, headquarter di Ducati. Questa sarà una vera e propria rivoluzione in quanto il gruppo italo-tedesco avrà, da un lato una possibilità maggiore di investire sull’elettrico e, dall’altro, ha già affermato che svilupperà nel campionato MotoE le tecnologie che tra qualche anno vedremo sulle nostre strade. L’elettrico inizia quindi ad essere sempre più attraente per i grandi gruppi internazionali che iniziano ad investire massivamente su tecnologie e talenti per lo sviluppo di nuovi mezzi sostenibili.
I talenti italiani e l’Università come incubatore di tecnologie
Proprio ai talenti è dovuto il grande successo italiano nelle due. Le aziende dei motori si sono sempre fondate su grandi personalità di spicco. Da Enzo Ferrari a Marchionne, che tutti conosciamo per le loro grandi doti manageriali, passando per gli ingegneri Davide Brivio, campione del mondo nel 2020 con la Suzuki, e Claudio Domenicali, AD di Ducati che pilota la Rossa dal 2013. Forse è per questo che l’Italia dei motori sta continuando a puntare su talenti sempre più giovani. Le università italiane, specialmente quelle situate nella Motor Valley, stanno attirando menti da tutt’Italia e dall’estero grazie alla forte attrattiva dei gruppi stanziati nella regione. Ducati, Ferrari e Lamborghini sono i primi nomi che ci vengono in mente ma ci sono tante altre realtà che continuano ad essere leader di settore nel mondo delle due e quattro ruote. Aziende come la Bimota di Rimini, la Dallara in provincia di Parma e l’AlphaTautri di Faenza riescono ogni anno ad alzare l’asticella tecnologica e le loro competenze sono riconosciute e richieste sempre più a livello internazionale. Le stesse università organizzano competizioni per mettere i propri studenti alla prova e permettergli di lavorare e sviluppare tecnologie all’avanguardia, raggiungendo spesso ottime posizioni nei ranking europei ed internazionali. È proprio dai giovani che si deve partire per un futuro più sostenibile.
Potranno le due ruote essere 100% sostenibili?
Al contrario dello sviluppo delle auto elettriche che già hanno iniziato a prendere piede sulle strade, grazie anche ai forti investimenti di gruppi come Tesla, General Motors e Volkswagen, le moto elettriche arrancano ad uscire allo scoperto. La situazione sicuramente cambierà nei prossimi 5/10 anni grazie alla sempre maggiore attenzione all’ambiente di governi ed imprese che continuano ad investire nel Green. A livello di numeri, nel 2019 ci sono state circa 35.000 immatricolazioni di veicoli elettrici in Europa contro le 564.225 auto elettriche immatricolate nello stesso anno. Questi dati mostrano una situazione ancora embrionale del mercato delle 2 ruote elettriche ma la situazione sembra evolversi molto velocemente. Nei primi 8 mesi del 2021, in Italia, c’è stata una crescita del comparto a due ruote elettriche del 135,2% rispetto al 2019, confermando il trend esponenziale del comparto. L’aumento dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi sicuramente non aiuterà nella crescita ma, la già citata entrata di Ducati nel settore, non potrà che essere una forte spinta verso i veicoli plug-in. Il rombo dei motori tra qualche anno sarà solo un ricordo ma, se per salvare il nostro pianeta non dovremo sacrificare anche la velocità, questo sarà grazie ai nostri giovani talenti.
Fonte: Prontobolletta http://Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/moto-green/
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