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Di Goldfinger
E via con la moda della sostenibilità. Una vera e propria moda, in effetti, stando a quanto detto da eminenti uomini di scienza del calibro di Franco Prodi e Zichichi il mondo non ha alcuna necessità di essere sostenuto. La questione della sostenibilità la potremmo scorgere magari dal punto di vista economico. I principali mercati occidentali sono ormai saturi. I servizi nel mondo occidentale fanno da padroni e sono sempre più costosi. I guadagni della popolazione, invece, almeno in Italia sono al ribasso costante da troppo tempo. I bilanci degli stati europei sono sull’orlo del baratro.
Lo stratagemma economico
Dove sarebbe neccessario agire per ricominciare a far girare il volano dell’economia? La prima cosa, dato che il costo del lavoro è troppo caro e non certamente per gli stipendi dei lavoratori ma per tutto il resto come tassazione, trattenute e via dicendo, sarebbe necessario incentivare la spesa ma questo è un parametro impossibile per il fatto che in Italia ad esempio la povertà avanza e chi ha due soldi se li tiene stretti data l’incertezza del periodo. La contrazione della spesa porta alla sofferenza delle aziende ad al calo automatico dei posti di lavoro il che peggiora la situazione. Per arginare a questo “bagno di sangue” è necessario obbligare le popolazioni a spendere.
Lo stratagemma del terrore
Come si fa a far spendere forzatamente le popolazioni? Inventando nuove necessità (false) e quindi nuovi mercati, che suffragati da leggi adeguate obbligano la popolazione in preda al panico, al terrore mediatico, facendo leva sul futuro del pianeta e dei propri figli, a spendere. La fascia di popolazione che invece non avesse momentaneamente denaro sarà costretta ad indebitarsi per il timore di vedersi togliere la casa o deprezzare l’immobile. Siccome l’Italia nonostante le difficoltà sarebbe da vedersi in uno dei popoli più ricchi al mondo, considerando bene o male la distribuzione del denaro ancora abbastanza omogenea fra la popolazione è necessario attaccarla in modo feroce. Per in sistema è necessario che questo popolo inizi a “tirar fuori” il denaro dalle banche per spenderlo in qualche nuova necessità. Per questo il sistema si starebbe inventando la questione della sostenibilità. Per incentivare poi la necessità di adeguarsi alle nuove disposizioni “demenziali” stidiate a tavolino e passate per leggi.
L’ inganno
Come si suol dire in ambito commerciale: “crea la necessità ed offri la soluzione”. Sempre il sistema, utilizzerebbe la tecnologia per esasperare il clima fingendosi credibile (clicca quì) In natura il clima in realtà starebbe mutando date le esplosioni nucleari del sole ma tutto in natura avviene gradatamente e noi possiamo fare ben poco (in casi come questo) se non attendere che il sole torni nei parametri consueti.
La natura e la perversione umana
I corsi e ricorsi naturali non danneggiano mai il creato ma lo abituano ai cambiamenti che non sarebbero mai repentini. Prima o poi il sole tornerà alla normalità. E’ solo una questione di tempo. Una seconda strategia per poter riequilibrare l’economia, il sistema avrebbe pensato alla riduzione della popolazione mondiale. Qualcuno si straccerà le vesti nel sentire queste frasi, purtroppo il depopolamento sarebbe un’amara realtà. Ricordate la famosa frase di Bill Gates riguardo al 20% della popolazione mondiale? Gli appartenenti al Club di Roma o ad altre potenti logge massoniche sanno perfettamente di cosa stia parlando. Il Covid non sarebbestato un caso. Come avrebbero potuto accettare il presunto auto avvelenamento, le popolazioni, se non in preda al panico nel tentativo di salvarsi da un “Pericoloso virus mortale”? Dal momento posteriore alla pandemia a quanto pare gli aumenti delle patologie e le morti (anche improvvise) hanno superato ogni aspettativa. Siccome siamo dominati dal mainstream le cause certe non le sapremo mai, a meno che iniziassimo a ricercarle nei canali non ufficiali tanto per sentire delle “campane diverse” e farci un’idea giusta o sbagliata che possa essere.
Conclusione
Concluderei affermando che il mondo non ha alcuna necessità d’essere sostenuto ma semmai ripulito da detriti che lo deturpano. Pulirlo è facile ma questo interessa davvero poco, lasciando capire, che quanto il sistema starebbe attuando, per la maggior parte sarebbero presunti inganni. Nelle prossime righe potremo comprendere come si starebbero muovendo alcune aziende miltinazionali come ad esempio quella che produce la bibita americana più famosa al mondo, in fatto di “sostenibilità”. Benvenuti quindi nel Nuovo (dis) Ordine Mondiale.
Coca-Cola e caffè: la nuova fonte di idrogeno sostenibile
Di Emma Martin
Un team di ingegneri del MIT ha sviluppato un metodo efficiente e innovativo per produrre idrogeno, un combustibile pulito, utilizzando alluminio, acqua di mare e fondi di caffè. Questo nuovo approccio promette una fonte di energia più accessibile e sostenibile, migliorando il riciclaggio dei materiali quotidiani e riducendo l’impronta di carbonio globale.
Cosa rende speciale questo nuovo metodo di produzione dell’idrogeno?
Il metodo sviluppato dal MIT si distingue per la sua semplicità e sostenibilità. Il processo si basa sulla reazione dell’alluminio puro con acqua di mare filtrata per generare idrogeno. Sebbene questo tipo di reazione fosse già noto, la sua lentezza ne limitava l’applicazione pratica. La grande innovazione qui è l’aggiunta di caffeina, scoperta accidentalmente durante gli esperimenti.
Questo stimolante, presente nei fondi di caffè, contiene imidazolo, un composto che accelera significativamente la produzione di idrogeno, riducendo il tempo di reazione da due ore a soli cinque minuti. Questa efficienza apre la porta a nuove applicazioni, specialmente nel settore marittimo, dove l’acqua di mare è abbondante e l’uso di combustibili tradizionali potrebbe essere sostituito da questa alternativa più pulita, contribuendo al risparmio energetico.
Come si utilizza l’alluminio delle lattine di bibite in questo processo?
L’alluminio è un materiale chiave in questo metodo grazie alla sua capacità di generare idrogeno quando mescolato con acqua. Tuttavia, l’alluminio commerciale, come quello delle lattine di bibite, è ricoperto da uno strato di ossido che impedisce la reazione. Gli ingegneri del MIT hanno risolto questo problema pre-trattando l’alluminio con una lega di gallio e indio, permettendo all’alluminio di reagire efficacemente con l’acqua di mare.
Questo pretrattamento purifica l’alluminio ed elimina qualsiasi ossido, facilitando la generazione di idrogeno in modo continuo e sostenibile. Inoltre, gli ioni salini dell’acqua di mare aiutano a recuperare la lega, permettendone il riutilizzo in un ciclo di produzione di energia verde che può competere con i combustibili fossili tradizionali e ottimizzare il consumo energetico.
Quali applicazioni future potrebbe avere questo metodo nell’industria energetica?
Le potenziali applicazioni di questo metodo sono vaste, specialmente nel settore marittimo. Si stanno sviluppando reattori che potrebbero essere installati su navi o sottomarini, utilizzando pellet di alluminio riciclato per generare idrogeno su richiesta. Questo idrogeno può alimentare motori o generare elettricità senza la necessità di trasportare grandi quantità di acqua o combustibile, sfruttando l’acqua di mare circostante.
Inoltre, questo approccio potrebbe estendersi ad altri veicoli, come camion, treni e persino aerei, dove la portabilità del “combustibile” di alluminio e la disponibilità di acqua potrebbero rivoluzionare il trasporto sostenibile e ridurre drasticamente l’impronta di carbonio. A lungo termine, questo metodo potrebbe anche permettere l’estrazione di acqua dall’ambiente per generare idrogeno, eliminando ulteriormente le barriere alla sua implementazione in diverse industrie, allineandosi con gli obiettivi globali di sostenibilità.
Questa scoperta non solo segna un significativo avanzamento nella produzione di energia pulita, ma ridefinisce anche come possiamo utilizzare materiali quotidiani per creare soluzioni innovative e sostenibili. Con lo sviluppo continuo di questa tecnologia, il futuro dell’energia potrebbe essere più accessibile, efficiente e rispettoso dell’ambiente, diminuendo la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo a un mondo più sostenibile.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/coca-cola-caffe-fonte-idrogeno-sostenibile/
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