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I POSSIBILI SEGRETI DEL CONFLITTO ISRAELIANO

ISRAELE E L'11 SETTEMBRE

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La questione dei territori mediorientali Israele e Palestina è la storia infinita. Sono anni che questa situazione altamente pericolosa per il mondo intero prosegue senza trovare una soluzione definitiva. Per quali motivi? A mia modesta opinione è evidente che per risolvere questa delicatissima questione da sempre irrisolta, sarebbe necessaria la volontà di uscire dallo stallo. A quanto pare la volontà non c’è affatto. Chi sono quindi i buoni? Chi sono quindi i cattivi? Probabilmente non esistono ne buoni e ne cattivi ma una sola grande regia, sempre la medesima, che guida un progetto politico diabolico che starebbe mettendo a repentaglio la pace mondiale.

Dall’ Ucraina ad Israele il passo è breve. L’Ucraina ormai è scaduta agli occhi dell’umanità sfiancata dalle conseguenze di questo assurdo conflitto e piegata da sanzioni ancor più assurde del conflitto stesso. Proprio per questo è necessaria per i registi del NWO che controllano l’umanità una nuova avventura. In questo caso deve entrare in scena Israele. Il territorio più pericoloso ed instabile al mondo sarà in grado di far tornare lo steperato clima di terrore degli ultimi periodi. Come sempre il mainstream da voce ad un lato delle varie sfaccettature che compongono il conflitto israeliano. Tuttavia nulla da stupirsi, dopotutto ognuno fa risaltare sempre quel che gli conviene o che conviene al proprio mentore. Il conflitto israeliano dei nostri giorni ha qualcosa di trorbido al suo interno. Leggendo un articolo su un blog controcorrente al quale siamo molto affezionati, “lacrunadellago.net” del giornalista Cesare Sacchetti, riusciamo a farci un’ idea alternativa alle solite “fanfaronate” dei medesimi megafoni che di prepotenza ci entrano in casa, tramite la TV, con l’intento di condizionare i nostri gusti, le nostre opinioni, i nostri valori ed il nostro mondo. Stando al blog sopracitato in questi periodi saremmo di fronte ad una propaganda sionista senza precedenti. Attenzione tuttavia a non confondere il popolo ebraico con la frangia politica dei sionisti.

Foto di Richard van Liessum da Pixabay

Sono due sfaccettature diverse di una medesima realtà, una sorta di sato nello stato per comprendere la sfaccettatura. I sionisti sono la frangia degli israeliani che si ispirerebbe ai Protocolli di Sion che prevedono il dominio del popolo ebraico su ogni popolo del mondo. Anche il popolo ebraico, come pure quello americano è in preda ad uno stato profondo o deep state. La mano lunga dello stato profondo del “regime sionista” sarebbero i servizi di intelligenze del popolo di Dio.

Ora veniamo al recente conflitto israeliano. Il caso più eclatante e raccapricciante è da vedersi nella decapitazione dei neonati israeliani in un Kibbutz. Cesare Sacchetti avrebbe notato una similitudine in questa macabra storia recente con una storia del passato. Dobbiamo tornare indietro nel tempo di 33 anni. In quell’anno una ragazza, Nayirah al-Ṣabaḥ, affermò che dei militari iracheni prelevavano dei neonati per gettarli sul pavimento e quindi lasciarli morire agonizzanti. Ovviamente nulla di reale in questa ennesima storia dell’orrore. In effetti, siccome le bugie hanno le “gambe corte”, venne alla luce che la ragazza altri non fosse che figlia dell’ Ambasciatore del Kuwait. La testimonianza della donna quindi non sarebbe da considerarsi solamente fuorviante ma nientemeno che falsa, come dopotutto la macabra storia recente dei neonati decapitati nel Kibbutz. A smentire questa notizia orripilante sarebbe la giornalista Nicole Zadeck, la stessa che avrebbe dato la notizia, forse pentita di aver divulgato una notizia raccapricciante di estrema falsità informativa. A quanto pare dall’altro canto potremmo essere di fronte ad una seconda news presumibilmente reale, riportata dai media iraniani, una notizia che potrebbe apparire attendibile nel dedalo delle “balle di guerra”. L’agenzia di stampa iraniana Tasnim, rivelerebbe una notizia che se reale, potrebbe essere davvero clamorosa nella comprensione di questo conflitto ma non solo, nella comprensione dei nostri turbolenti periodi.

Stando alla fonte iraniana l’attacco lanciato da Hamas verso il popolo di Dio sarebbe stato costruito in collaborazione con diverse frange dell’esercito di Israele. Assurdo direte voi. Perchè mai l’esercito di una nazione bombarderebbe il proprio popolo usando un’ intermediario? Per il medesimo motivo per il quale una certa politica di un certo stato a stelle e striscie, lasciò entrare sul proprio spazio aereo alciuni velivoli che si sarebbero abbattuti su un certo centro nevralgico newyorkino dell’economi mondiale, cambiando le sorti del nostro mondo e destabilizzandolo.

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Come vedete il giochetto è ormai vecchio, scaduto. A quanto sembra Hamas e alcune parti della milizia israeliana sarebbero anni che collaborano, permettendo al gruppo terroristico palestinese di lanciare i propri razzi in particolari periodi ed in particolari modi. Senza la “collaborazione occulta” di alcune milizie israeliane, senza le armi fornite da qualcuno di esse, Hamas non sarebbe in grado di offendere più di tanto il popolo più temibile del mondo, più militarizzato del pianeta e con i servizi segreti migliori in assoluto. Queste analogie sono le medesime dell’attacco al Word Trade Center. Quando Israele ha eretto i muri divisori sul confine con la Palestina, i terroristi palestinesi hanno sempre trovato facilmente le armi cui necessitavano vicino alla striscia di Gaza. Proprio in questi ultimi anni sono stati registrati furti di armi, da dove? Dalle basi israeliane sarebbero spariti armamenti. Ciò sarebbe accaduto il 16 dicembre 2021 alla base di Eskanderuni (Nord della Palestina) ove furono sottratti 100,000 proiettili come riportato dalla televisione israeliana canale 13. I furti di armi non sono filini lì. Due anni prima in un’altra base della Galilea Occidentale sparirono 46 fucili M-16, utilizzati in seguito da Hamas per le proprie operazioni terroristiche. Sono proprio così ingenui gli israeliani per farsi sbeffeggiare in tal modo da terroristi certamente meno preparati alla guerra? Non credo proprio. Haaretz 2013: un quotidiano israeliano riportò un’altro furto di missili anti carro Gil delle armate israeliane. Le ragioni dei furti? Mai chiarite. Unica ipotesi anche se forse un po’ banale ma la sola che potrebbe giustificare i furti, fu quella della complicità con soldati traditori attaccati al denaro per la vendita degli armamenti sottratti, ipotesi appesantita dal fatto che fra i militari del popolo di Dio molti facciano uso di stupefacenti. Per pagarsi la droga la vendita di armi ad Hamas produrrebbe un buon introito. Forse qualcuno potrebbe anche crederci ma sarebbe troppo semplice credere ad una frescata del genere.

Foto di Robert Owen-Wahl da Pixabay

Quello che lascia perplessi è il fatto che a conoscenza di questo deplorevole vizio in seno all’esercito, per quale motivo i servizi segreti non entrano in scena per tagliare il cordone ombellicale delle fughe di armamenti? In fatto di servizi Israele non è secondo a nessuno con i suoi Shaback (sicurezza interna) Aman (servizi militari) e Mossad (sicurezza esterna). Possibile che in tutti questi anni nessuno si sia accorto mai della fuga di armamenti dalle basi di Israele? Possibile che nessuno sia mai intervenuto ma tutti si siano sempre lamentati degli attacchi di Hamas? Ricordo che i servizi israeliani sono i migliori al mondo e che le basi militari sono iper protette. In Israele la gente gira armata e pronta a qualsiasi attacco, ogni pezzetto di territorio è presidiato da militari pronti a tutto, le orecchie dello spionaggio sono perennemente aperte e non dormono mai. Insomma saremmo di fronta ad un grande fratello a cui nulla sfugge, ad un occhio onniveggente che tutto vede. Detto ciò è facile arrivare al fatto che possano esistere ai piani alti della politica soggetti che sappiano molto bene, quanto si starebbe muovendo nel sottobosco della fuga di armamenti e nella collaborazione occulta con Hamas e i militari israeliani. Praticamente Hamas sarebbe una sorta di mostro di natura violenta partorito dalla stessa frangia dell’Israele conservatore (per capirci la frangia sionista) ed in grado si prendere il posto dell’ OLP di Arafat. Hamas in realtà risulterebbe essere un mezzo, un servo, un cane da guardia, di cui l’attuale governo sionista di Netanyahu si servirebbe per avere il pretesto di attaccare la striscia di Gaza, uccidendo i civili che sarebbero il vero obbiettivo degli sionisti. Dopotutto in guerra è difficile uccidere solamente i terroristi vero? Le bombe non ragionano, dove le lanciano esplodono. Come potete notare saremmo di fronte al solito gioco sporco, creare la necessità per poi intervenire con la scusa della sicuerezza o della protezione del proprio popolo. Tel Aviv proprio in questi giorni di guerra ha annunciato il blocco dell’ elettricità ai civili di Gaza. E’ quindi evidente che Israele non voglia colpire Hamas. I vertici israeliani conoscono i lati più nascosti di Hamas, sa chi sono i vertici, i leader ed i militanti, i luoghi rifugio dei terroristi. Dopotutto “mostro” è una propria creazione. Se volessero annientarla non sarebbe difficile, tuttavia non lo fanno. Hamas serve diligentemente la destra israeliana il Likud per bombardare i civili palestinesi con il pretesto della ritorsione. Lo scopo? L’espansione dello stato ebraico la famosa grande Israele, un progetto che prevede l’espansione territoriale annettedo non solo Gaza, ma anche i territori dei vicini stati arabi. Questi sono gli obbiettivi dei sionisti, un piano folle ed imperialista molto caro all’attuale Presidente israeliano ed alla setta sionista dei Chabad Lubavitch. Logicamente queste news non le sentirete mai dai media occidentali.

Wikileaks 2006: in quell’anno la conroversa agenzia di stampa rivelava come nel 2006 l’allora direttore della intelligence militare, il maggiore generale Amos Yadlin, volesse che Hamas prendesse il controllo di Gaza in modo così da poter dichiarare Gaza una “entità ostile” e quindi aprire le danze iniziando i bombardamenti a tappeto sulla zona. (da lacrunadellago.net).

Quanto previsto accadde quando Hamas vinse le elezioni del 2007 formando un proprio governo. L’anno seguente Israele lanciava la maggior offensiva di sempre contro Gaza. In questo caso ancora una volta saremmo di fronte ad un conflitto controllato similmente all’ 11 settembre, studiato per invadere l’Iraq e l’Afghanistan dopo il fatto delle Twins Towers.

Anche Cossiga allora Presidente italiano, sostenne la tesi che il fatto non avrebbe potuto essere attuato se non con la partecipazione dei servizi segreti.

Foto di tprzem da Pixabay

L’attuale sistema che regge il nostro mondo ha sempre bisogno di un nemico per poter vivere. Quando il nemico non c’è basta crearlo. Oggi credo che ormai i loschi piani di questo sistema malefico e diabolico abbia i giorni contati. Tanti dal periodo post pandemico starebbero iniziando a capire e non credere più alle menzogne mediatiche dei servitori del sistema. Siamo forse entrati in un momento di una nuova evoluzione mentale e spirituale? Credo proprio di si. L’impero del male oggi fatica ad inventare pretesti credibili per poter raggirare l’umanità come invece faceva un trentennio fa. Le ideologie anticristiche e massoniche, che oggi imperano nel nostro mondo minacciando il genere umano, stanno diventando talmente poco credibili, che divengono inascoltate da molti popoli. L’Italia credo sarà l’ultimo avamposto del potere massonico che molto presto capitolerà anche in quel territorio. Il globalismo starebbe perdendo terreno ogni giorno di più ed il segreto di Pulcinella delle guerre create a tavolino starebbe venendo allo scoperto. Un nuovo vento inizia a minacciare il castello di carte che da troppi anni resta in piedi, dopotutto tutti gli imperi maligni sono destinati a crollare. Il bene non capitolerà mai a vantaggio del male. Se così fosse l’umanità si sarebbe estinta millenni or sono.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali