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L’articolo che vi proporremo in queste pagine sarà molto particolare. Oggi ci occuperemo di intervistare coloro che lavorano dietro le quinte nel settore della moda internazionale, coloro che permettono che le stelle inizino a brillare e continuino a farlo, nel firmamento dorato della moda mondiale. Anche un profano conosce almeno in parte la realtà ed è a conoscenza del fatto che il modello, famoso o meno, come anche l’attore od il cantante per poter emergere abbia la necessità di essere rappresentato da qualcuno e quindi si renda necessario avere dei manager. Il manager è quella figura che dietro la ribalta del teatro (se così si può dire) è deputato a creare il personaggio, l’artista, rappresentarlo e renderlo appetibile per il cliente procacciando in questo caso al modello i castings necessari per poter essere valutato e magari anche preso per determinati servizi fotografici sfilate. Per gli attori la dinamica funziona bene o male allo stesso modo ma in genere le agenzie di moda rappresentano per lo più modelli e modelle. Oggi intervisteremo il titolare della E2 Management http://www.e2modelmanagement.com una nota azienda milanese che si occupa di rappresentare e lanciare indossatori e fotomodelli di professione. Non a caso la E2 Management ha la sede a Milano. L’agenzia è radicata in questa particolare città proprio per essere la “capitale della moda mondiale” Milano è sempre Milano e per quanto concerne la moda è proprio, come dice un vecchio adagio un “gran Milano”.

Enrico ci parleresti della E2 Management? La nostra azienda è diretta da due persone, da me Enrico ed Elena. Io sono italiano mentre Elena è originaria della Macedonia.

Quando iniziaste la carriera di manager della moda? Iniziammo l’attività nel 2012 in Asia anche se mi sembra ieri. Iniziammo quasi per gioco sfruttando le competenze di Elena che a quei tempi era già addentrata nel settore della moda. Con il passare del tempo ci rendemmo conto del nostro potenziale e della soddisfazione che ricevevamo lavorando in questo settore, la soddisfazione per i risultati ottenuti era grande come pure i feedback ricevuti dal mercato della moda. Tornati a Milano, la mia città natale, decidemmo di procedere sviluppando l’agenzia in quello che oggi è: una bella realtà, una grande famiglia se così posso dire, dato che con i nostri modelli e le nostre modelle abbiamo un gran bel rapporto. Oggi siamo una delle agenzie di riferimento in Italia per coloro che intendessero affacciarsi al mondo della moda.

Lavorate solamente sul mercato nazionale? No lavoriamo sui vari mercati anche quelli internazionali.

Che tipo di agenzia siete? Una filiale di qualche grosso gruppo?
Siamo un’Agenzia Madre ovvero una di quelle aziende sempre alla ricerca di volti nuovi da poter valorizzare, sviluppare e proporre alle Agenzie di Moda dei diversi mercati e nei diversi continenti. Collaboriamo molto con gruppi di agenzie internazionali pur essendo una piccola realtà indipendente.

Il vostro obbiettivo? Preparare e formare i modelli nel miglior modo possibile per poter lavorare in più mercati affinché si possa costruire un network di agenzie che possano offrire più opportunità di lavoro cercando di selezionare le città in funzione delle migliori stagioni di riferimento che possono essere le settimane della moda o le stagioni commerciali.

Collaborate con qualcuno in particolare? Collaboriamo con le principali agenzie di tutto il mondo. Dopo tanti anni abbiamo costruito una rete di collaboratori che ci permette di avere rapidamente feedback ed opportunità in tutte le principali capitali della moda, d’altronde oggi è impensabile lavorare solamente su un solo mercato, il mondo è sempre più un obbiettivo ed una realtà da non perdere in questo campo. Siamo una realtà molto piccola per scelta e cerchiamo di mantenerla tale sia per un discorso qualitativo sia per un discorso gestionale affinché si possa dedicare il giusto tempo ai modelli che assistiamo nello sviluppo della loro carriera.

La parte più difficile del vostro lavoro? La parte più difficile del lavoro è muovere i primi passi, soprattutto con i modelli italiani che giustamente sono molto diffidenti, una volta “sciolto il ghiaccio” tuttavia dal punto di vista contrattuale e lavorativo, con i primi lavori, i modelli iniziano a capire il funzionamento e talvolta riescono a rendersi presto indipendenti. Noi vogliamo siano anche intraprendenti lavorino e viaggino in autonomia, vivano con modelli provenienti da tutto il mondo venendo a contatto con nuove culture e nuove lingue…. Talvolta i modelli neppure si rendono conto del valore di queste esperienze a livello personale e dell’opportunità di entrare in contatto con clienti che possano offrire anche lavori di ufficio, dopotutto un ragazzo o una ragazza di bella presenza poliglotta che fra l’altro conosce il settore moda fa comodo a tanti designers…..

Diventare modello è per così dire difficile? Che altezza si deve avere per accedere alle sfilate? Fare il modello nel 2020 non è per niente facile, non basta essere belli bisogna lavorare tutti i giorni sul proprio corpo ma è necessario lavorare soprattutto sulla propria personalità. In genere tutti credono che i modelli facciano una vita fantastica abbiano soldi facili e puro lusso, in realtà queste prerogative sono destinate solamente ad una piccola percentuale di modelli o di modelle. Solo pochi soggetti riescono a guadagnare bene e non tutti riescono a mantenersi solamente con questo lavoro. Possiamo dire che non sia tutto oro ciò che luccica. Per ottenere buoni risultati servono tempo e sacrifici, tanti sacrifici soprattutto e moltissimo impegno. Tanto per parlare di altezza che devono avere gli indossatori per quanto riguarda le sfilate, in genere le misure che le agenzie cercano sono: Minimo cm 186 per l’uomo taglia 46/48, per le donne invece minimo cm 176 di altezza, le donne in genere sono alte e piuttosto magre, le avrai viste più volte in sfilata…. Per i servizi fotografici invece queste misure sono relative, nelle foto sono importanti un bel profilo, fotogenia ed un corpo proporzionato… Detto questo è un mercato in continua evoluzione e con esso cambiano anche gli standard di riferimento

Voi fate corsi di moda e formazione a pagamento? No noi siamo managers non una scuola di portamento. Noi in genere non chiediamo soldi a nessuno. Se vediamo potenziale in un modello siamo noi ad offrire la formazione, cerchiamo di esercitare nelle prime pose e camminate poi crediamo la scuola migliore sia il lavoro ed il modello impara da solo muovendosi nell’ambiente, noi negoziamo contratti e logistiche, cerchiamo di valorizzare i modelli come persone. Nel nostro caso cerchiamo di essere un punto di riferimento quotidiano, passare tempo insieme e farli conoscere affinché possano condividere le loro esperienze e fare gruppo, siamo un piccola grande famiglia come ho specificato in una precedente risposta. Importante l’originalità poter avere delle pose proprie, cercare di dare sempre qualcosa di personale, unico.

Quindi per voi la modella od il modello non sono quindi “fatti di carta”?Per noi è in primis una persona con il proprio carattere e le proprie peculiarità, con le proprie debolezze, i propri punti di forza, poi deve decidere lui cosa diventare, per questo per avere buoni risultati ci si deve impegnare tantissimo.

Uno dei paesi che oggi va forte oltre l’Italia nel settore della moda? Ci sono diverse città di riferimento oltre Milano, Parigi, Londra e New York, sono evidenti la crescita di Germania e Paesi Scandinavi ma se devo citare un mercato che sta crescendo molto rapidamente sicuramente penso alla Cina. Era considerato un mercato secondario ma è una nazione che sta impegnandosi davvero tanto per emergere anche in questo settore, la Cina è la meta di parecchi modelli, anche di alcuni dei nostri.

Uno dei mercati più difficili ed ambiti oltre l’Italia? Gli stati Uniti d’America, un paese che dopotutto fa parte del “quadrilatero” della moda, Italia, Francia, Uk e USA (per intenderci Milano, Londra, Parigi e NY) . Quando un modello viene richiesto in USA è una conquista dato che essere accettati da questo particolare mercato è molto difficile, gli americani richiedono molta professionalità ma Milano resta un ottimo “trampolino di lancio” grazie ai brand italiani.

Un consiglio che daresti ad un aspirante modello o modella? Per prima cosa bisogna capire che fare il modello non è un hobby ma un vero lavoro quindi è fondamentale essere convinti e felici di questa scelta, essere modello è un privilegio per pochi ma per ottenere i risultarti serve tanto lavoro. Consiglio di cercare dei buoni manager, un’agenzia seria che non voglia speculare nell’ immediato ma che sia interessata ad investire sulla carriera e l’immagine del modello nel lungo periodo. Un buon agente facendo tesoro dell’esperienza è in grado di dare consigli che permettono di velocizzare alcune dinamiche ed evitare talvolta situazioni scomode (capita spesso di incontrare ragazzi molto giovani che si sono affidati a persone poco serie, per non dire truffatori..). Bisogna aver fiducia nei propri mezzi ma restare umili, consapevoli del fatto che ci sia sempre da imparare e si possa sempre migliorare.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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