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Dimostrazioni pubbliche, violenza, proteste di vario genere che si materializzano in varie città ed in vari momenti un po’ in tutto il pianeta, accuse a mio parere nichiliste poco fondate verso l’umanità di oggi e tutto per una presunta salvaguardia del pianeta dalle attività umane, attività che in questo caso stando a quanto affermerebbero parecchi uomini di scienza non sarebbero assolutamente responsabili dei cambiamenti climatici se non in una percentuale talmente minima che eliminandola non servirebbe a nulla. Penso che il potere oggi lo si conquisti utilizzando in qualche modo le masse e spingendole a muoversi come un’onda facendo in modo che si abbatta con estrema forza su di un ben preciso obbiettivo e da quando esiste l’uomo ben sappiamo (la storia lo dimostra) che le masse talvolta in modo anche piuttosto ignorante accettino anche ideologie non sempre esatte pertanto siano spesso disposte a lasciarsi affascinare dal canto  incantatore delle “sirene” e siano sempre pronte ad infrangersi come uno tsunami verso un obbiettivo seppur talvolta fantomatico ma pur sempre un obbiettivo che spesso viene creato per giochi che in genere pochi conoscono. Questa è la forza che oggi hanno alcuni “burattinai” che sfruttano il potere delle masse per i propri oscuri obbiettivi economico politici in questo caso mondiali, obbiettivi in grado di cambiare intere economie, in grado di impoverire nazioni, in grado di arricchirne altre, in grado di fare ingerenza sulla politica di interi stati e via dicendo. Tutto a mia opinione è un piano ben definito e perfettamente studiato. Nulla è lasciato al caso. Che sotto le proteste globali in merito al clima ci fosse lo zampino di qualcuno che dirige la “commedia” lo abbiamo sempre pensato e guarda caso, oggi su un quotidiano appare questa notizia: Extinction Rebellion sarebbe il movimento radicale vicino ai centri sociali quindi vicino alle sinistre, la cui nascita risalirebbe al novembre 2018, il cui scopo è indire una settimana di protesta mondiale per sensibilizzare l’opinione pubblica in fatto di cambiamenti climatici. Dalle ultime news sappiamo che parecchi attivisti di questo movimento sarebbero stati arrestati un po’ in tutto il mondo nei giorni scorsi dove a Sidney ad esempio avrebbero bloccato una strada anche se le proteste non si sarebbero fermate alla capitale australiana ma hanno avuto luogo anche a Melbourne, Brisbane, Wellington in Nuova Zelanda dove sarebbero riuscite a creare disagi di vario genere. La protesta non colpirebbe solamente il paese d’oltre oceano ma anche l’Europa come ad esempio la capitale olandese, Parigi. Londra, con lo scopo di creare disagi generalizzati alla popolazione delle varie città del mondo.Oggi cercheremo di capire chi c’è sotto questo movimento anche se questi personaggi a mia opinione sono solamente la punta dell’iceberg. Da alcune news uno degli uomini più ricchi del regno unito Sir Christopher Hohn avrebbe donato ben cinquantamila sterline al gruppo ambientalista Extinction Rebellion. L’associazione cui il ricco inglese sarebbe co fondatore ovvero Children’s Investment Fund Foundation avrebbe a sua volta donato centocinquantamila sterline, tuttavia l’ipocrisia è amica del potere e del denaro pertanto si è scoperto che quest’ultima organizzazione sarebbe proprietaria del due per cento di Coal India, società di proprietà dello stato indiano per l’estrazione del carbone. In questo caso quest’ultima associazione a mia opinione predicherebbe bene ma razzolerebbe male. Fra i sostenitori di Extintion Rebellion troviamo il gruppo rock Radiohead che a sua volta avrebbe donato al movimento 250 mila sterline. Anche l’americana Climate Emergency Fund, avrebbe eseguito una donazione di 330 mila sterline al movimento inglese, Joe Corrè di Agent Provocateur e figlio di Vivienne Westwood avrebbe effettuato una donazione di 50 mila sterline. In pratica questo movimento starebbe provocando disagi in tutto il mondo con il denaro di alcuni “filantropi” le cui società hanno distaccamenti e sedi un po’ in tutto il mondo. Naturalmente lo stato più preso di mira in questo caso sarebbe stata l’Inghilterra d’altronde il movimento “gioca in casa” . Guarda caso spunta un nome che a noi italiani sarebbe tristemente famigliare, quello di Karola Rakete, si proprio la capitana della Sea Watch, che sempre stando alle news avrebbe aderito alle proteste del movimento britannico. Come insegnerebbe un vecchio adagio “non è tutto oro quello che luccica” e questo vale anche per la protesta degli eco ambientalisti un gruppo di persone che a mio parere sarebbe paragonabile ai movimenti degli anni settanta relativamente ai “figli dei fiori” e sempre a mia opinione sarebbero manipolati da potentati che nell’occulto cercano di condurre il mondo solamente verso proprio interesse utilizzando impunemente determinate ideologie a scapito dell’intera umanità. Comunque sia per terminare Extintion Rebellion o meno penso proprio che l’umanità certamente non si estinguerà per via dei cambiamenti climatici.

 

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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