ARTICOLO OFFFERTO DA IMPRESA EDILE SULA IONEL MONTICHIARI BRESCIA TEL 339.3310214
I Giovani di oggi talvolta sono in grado di stupire per le assolute capacità, oltre che per l’ innegabile intelligenza molto elastica, sveglia, tuttavia la stessa società giovanile possiamo dire sia dall’altro canto molto fragile, vittima dei certe “politiche” e di un certo “lavaggio del cervello” che inesorabilmente prosegue sulla propria strada con il tentativo velenoso di infettare le menti, di infettare le anime con il proprio letale veleno, di infettare le abitudini della società ma in modo particolare i pochi giovani che ancora sono la flebile speranza dei mondi occidentali che ogni anno vedono
la crescita sotto il limite massimo, il punto di difficile ritorno: lo zero. Non è mia intenzione in questo momento, fare polemica sui motivi della crescita sotto lo zero anche se in realtà credo sarebbe un dovere farla, in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti del futuro e del presente a queste condizioni. Noi scriviamo per cercare di fare riflettere anche se penso che alla fine non serva a nulla o quantomeno a poco, dato che il frinire continuo di certe cicale penso sia più prepotente e quindi possa avere maggior successo sulla mente delle persone. Dall’altro canto credo che sia ingiusto lasciar perdere e che il nostro dovere di media sia mettere in guardia le famiglie dai pericoli che si nascondono sotto certe abitudini. Comunque sia non voglio entrare in questo argomento proprio adesso. In questo momento la news è un’altra, la riflessione che vorrei proporre è quella della cultura della vita che piano piano starebbe cedendo il passo all’oscura cultura della morte, una tendenza a mia opinione molto pericolosa, una tendenza che a lungo andare potrebbe portare a pericolose conseguenze (che già staremmo vedendo). I primi a farne le spese sarebbero a mia opinione i giovani, quei pochi giovani (ripeto) appartenenti alla società del mondo occidentale, quel mondo che un giorno fu un faro di luce per tutti i popoli della terra, quel mondo che fu in grado di portare una certa cultura, una certa civiltà ed un certo benessere. Sentite un po’ questa news ANSA: La mamma di una coetanea di Cuneo avrebbe riferito alle forze dell’ ordine alcune confidenze confidategli figlia la quale, la notte precedente avrebbe chattato con un ragazzo della medesima età, per via di un certo gioco che avrebbe previsto alcune domande. In base alle risposte date dal ragazzo nel gioco online, sarebbero state previste dal gioco stesso punizioni corporali, ai danni del giocatore che avesse sbagliato le risposte, punizioni gravi, tanto gravi da arrivare nientemeno che al suicidio. In questo caso si sarebbe trattato di una sorta di “Challenge online”, al contrario quella scoperta dalla polizia la quale grazie alla denuncia da parte di un’ adolescente tredicenne di Cuneo sarebbe riuscita a salvare il coetaneo del varesotto, un ragazzo conosciuto in un gruppo di Whatsapp che in questo caso avrebbe riferito alla coetanea della questione del suicidio nel caso non fosse riuscito a rispondere alle sue domande, ma fornendo pure una scadenza ed un orario prefissato:
le 14 del giorno successivo. Un vero e proprio Count down interrotto grazie a Dio dall’intervento della polizia ma in particolar modo della mamma della giovane, la quale avrebbe avuto il coraggio di non chiudere gli occhi di fronte al macabro gioco e di fronte alla vita di un adolescente. Sarebbe stata quindi la madre della ragazza a riferire alla polizia le confidenze sussurratele dalla figlia, confidenze che per fortuna sono state prese in considerazione evitando il consueto e tipico menefreghismo. La confidenza e la complicità fra madre e figlia sarebbe riuscita a salvare un giovane votato alla morte dal veleno del gioco consumato sulla rete. La madre del ragazzo sarebbe stata a Milano per motivi di lavoro ed avrebbe avrebbe riferito che il figlio stava attraversando un momento piuttosto delicato, un momento di disagio sociale. L’intervento della polizia postale sarebbe scattato quindi presso l’abitazione del giovane e della propria famiglia. Sempre la polizia avrebbe preso in custodia l’adolescente in attesa dell’arrivo dei propri famigliari. Il giovane era seguito dai servizi sociali ed in effetti veramente intenzionato a commettere atti di autolesionismo come confidato dalla ragazza cuneese. Il caso sarebbe stato segnalato ai servizi sociali ed alla procura del tribunale dei minori di Milano. La rete può essere uno strumento utilissimo ma come tutte le cose è necessario comprendere che in rete è possibile trovare tanto bene ma anche una buona dose di male, se poi l’utente finale fosse un adolescente e magari peggio ancora in preda a problemi sociali o adolescenziali potrebbe essere innescata la “bomba” del suicidio. Oggi è sempre più frequente vedere la morte violenta ed il suicidio con una fisionomia davvero irreale, non come pratiche dalle quali stare alla larga (come dovrebbe essere) ma come vere e proprie prove di “coraggio” inserite in un vero e proprio spregiudicato gioco. Purtroppo per alcuni appartenenti alle giovani generazioni il gioco del suicidio starebbe davvero divenendo una pratica preoccupante e questo lo potrei ricondurre alla vuotezza dell’animo tipica dei nostri giorni ma anche alle politiche di “morte” che ogni giorno vengono inculcate nella mente degli appartenenti alla società occidentale nichilista, giorno dopo giorno come una vera e propria “goccia cinese” una goccia in grado di scavare la roccia, in questo caso in grado di creare confusione nel delicato confine fra il bene ed il male. Forse non ce lo siamo mai
chiesti ma sarebbe arrivato il momento di fermarci un attimo, guardarci nello specchio e riflettere per qualche minuto per poi cercare di capire se la strada che stiamo percorrendo o meglio, che qualcuno starebbe proponendoci sia realmente quella giusta. Personalmente credo che siamo arrivati ad un bivio davvero pericoloso, un bivio in grado di portare l’ intera umanità occidentale all’annientamento di se stessa.